
Laboratori didattico-formativi per oltre 80 studentesse e studenti dell’Accademia di Bologna impegnati nel restaurare e valorizzare un bene culturale, grazie ad un programma operativo biennale ideato e promosso da oltre un decennio dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppato ogni due anni d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il coordinamento di Antonella Salvi (Regione Emilia-Romagna) e Camilla Roversi Monaco (Accademia di Belle Arti di Bologna).
Si chiama “Tre Istituzioni e un Patrimonio” e l’edizione 2024-2025 è dedicata all’arte pubblica intesa come insieme di espressioni artistiche disseminate in uno spazio pubblico, che molto influenzano il paesaggio urbano, diventando forti elementi identitari di quel territorio. Identitas. La cultura rivela è il nome scelto per questa nuova edizione, che prevede un articolato calendario con attività di restauro, studio, valorizzazione e rigenerazione del patrimonio e del contesto in cui si trova, e ancora l’organizzazione di conferenze con esperti, di eventi pubblici e di percorsi didattici per incentivare la partecipazione attiva di cittadini, scuole e comunità.
Oltre a Regione e Accademia, in questa occasione il terzo partner coinvolto è il Comune di Bologna e in particolare il Quartiere San Vitale e San Donato quali “titolari” del patrimonio al centro di questa edizione, individuato in base a criteri di urgenza conservativa e di idoneità logistica e formativa: si tratta del complesso scultoreo di Nicola Zamboni che arreda il parco Pier Paolo Pasolini nel quartiere Pilastro della città di Bologna. Sono circa 200 figure umane a grandezza naturale, disposte dall’artista in una suggestiva sfilata attraverso l’intero parco fino a un teatro anch’esso arredato da quinte con figure in bassorilievo. Tutte le sculture del parco, realizzate negli anni Settanta in cemento e pietra di Vicenza, presentano le tipiche forme di degrado di opere che vivono all’aperto da 50 anni: si prospetta un significativo piano di lavori in loco di analisi conservativa e di interventi di carattere manutentivo. Altro aspetto interessante è il contesto urbano in cui si trova il complesso scultoreo: la grande struttura edilizia detta il Virgolone abbraccia il parco Pasolini con le sue sculture e rappresenta un unicum, una importante sperimentazione residenziale e artistica degli anni Settanta nel quartiere Pilastro che si presta a nuove riflessioni e a laboratori di inclusione e di educazione al patrimonio.
Il progetto è stato presentato giovedì 27 marzo presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, con gli interventi di Cristina Ambrosini, responsabile Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, Rita Finzi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Caterina Coluccio, vicedirettrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Daniele Del Pozzo, assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Adriana Locascio, presidente Quartiere San Vitale e San Donato di Bologna, Sara Bolzani, artista e moglie di Nicola Zamboni.
Identitas. La cultura rivela prevede la realizzazione di sei cantieri che andranno ad impegnare per tutto il 2025 più di 80 studenti dei corsi di Restauro, Design grafico, Fotografia, Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo e Comunicazione e didattica dell’arte, ai quali si aggiungono allievi e allieve delle scuole primarie e secondarie che partecipano alle attività sul campo e agli eventi.
In particolare, è previsto un lavoro di conservazione e manutenzione con la redazione di Condition Report per le opere del complesso scultoreo, documento che consentirà alle amministrazioni di intervenire, con efficacia e nel tempo, sulle condizioni di degrado delle sculture che vivono all’aperto. Parallelamente alle azioni di recupero, si punterà sulla rigenerazione del difficile contesto in cui esse sono inserite con attività in loco che prevedono il coinvolgimento di cittadini e giovani e con la produzione di video e reportage fotografici e strumenti multimediali elaborati ad hoc di educazione e di “messa in valore” del patrimonio, oltre all’attività di naming e immagine coordinata del progetto.
“Il programma operativo ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’ in dieci anni è riuscito a creare una rete stabile di collaborazioni nel territorio, facendo emergere le competenze e la creatività di centinaia di giovani e rafforzando il lavoro di squadra. – ha detto in conferenza stampa Gessica Allegni, assessora alla Cultura della Regione Emilia-Romagna – Per questo la Regione intende continuare a sostenerlo, in particolare per la sua capacità di agire in favore della difesa, conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio culturale, in un percorso di crescita delle giovani generazioni e di tutta la comunità che incrementa i valori di condivisione, di responsabilità e di riscoperta dei nostri beni culturali nella loro straordinaria varietà e valore identitario. Anche questa nuova esperienza rivolta all’arte pubblica affida un compito prezioso ai giovani dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e degli istituti scolastici, rendendoli protagonisti di un’azione a sistema che investe sulle loro professionalità e contribuisce alla costruzione di una cittadinanza responsabile e inclusiva”.
Per la realizzazione di questa edizione di “Tre Istituzioni e un Patrimonio”, la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto una convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna che la impegna a coordinare tutte le fasi organizzative e a sostenere il progetto con un contributo complessivo di 20 mila euro a favore dell’Accademia.
“Siamo molto felici che, in questi ultimi dieci anni, le attività didattico-formative che hanno visto impegnata la nostra Accademia nel programma ‘Tre istituzioni e un Patrimonio’ si siano progressivamente moltiplicate e diversificate. – ha dichiarato il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Enrico Fornaroli – Fin dalla prima edizione, che ha visto la luce durante un mio precedente mandato come Direttore, i corsi di Restauro e Design grafico hanno avuto un ruolo fondamentale, ma successivamente sono stati integrati i cantieri operativi specifici di Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo e Comunicazione e didattica. La novità di quest’anno è il cantiere di Fotografia che declinerà il suo operato in autonomia, non solo in forma di reportage ma anche come espressione artistica, nell’ottica di un dialogo ancora più ampio e interconnesso tra le discipline”.
“È la seconda volta che il Comune di Bologna partecipa al progetto ‘Tre Istituzioni e un patrimonio’. Già infatti nell’edizione 2023-24, dedicata ai Portici, abbiamo collaborato con la Regione Emilia-Romagna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna per valorizzare il nostro patrimonio che è stato oggetto di studio, restauro e divulgazione da parte delle studentesse e degli studenti dell’Accademia. – ha aggiunto Daniele Del Pozzo, assessore alla Cultura del Comune di Bologna – Questa nuova edizione, dedicata all’arte pubblica e, nello specifico, alle statue dello scultore Nicola Zamboni poste nel parco Pier Paolo Pasolini al Pilastro, si pone l’obiettivo di rimettere al centro dell’attenzione questi beni, perché, ricompresi in un nuovo racconto di cura, aperto alla città, possano diventare presenza significativa per tutti”.
“Esiste un Quartiere dentro il Quartiere, il Pilastro, che accoglie il Progetto ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’ come opportunità di essere guardato: luoghi e situazioni restituiscono un incontro di prospettive e un’esperienza autentica. – ha concluso Adriana Locascio, presidente Quartiere San Vitale e San Donato di Bologna – Mezzo secolo fa, quando il Virgolone era ancora un prefabbricato, il Maestro Nicola Zamboni ha avuto la visione di utilizzare l’Arte come simbolo di riscatto, non solo culturale, ma anche sociale. Questa proiezione è stata intercettata dalle realtà del Pilastro, prime tra tutte le associazioni insieme alle amministrazioni, consapevoli che il cambiamento è la risultante della perseveranza e della capacità di vedere che forma deve avere l’obiettivo finale. Come le statue del M.o Zamboni, ‘una fila di persone dai contorni indefiniti che esce dall’edificio e che, gradualmente, assume fattezze umane nel momento in cui arrivavano nel luogo della cultura, del dramma e della rappresentazione’.”
Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le attività previste dal progetto, a cura di Antonella Salvi (ideatrice e referente di “Tre Istituzioni e un Patrimonio” per la Regione Emilia-Romagna) e Camilla Roversi Monaco (coordinamento interno per l’Accademia di Belle Arti di Bologna), con gli interventi dei docenti e degli studenti dei corsi dell’Accademia coinvolti nel progetto.