
La Liguria alternativa dei Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare propone, per salutare l’arrivo della primavera, la specialità della casa: una natura severa, ma già in fiore, che accoglie il popolo dei camminatori e degli appassionati di trekking, accompagnata dalle numerose manifestazioni culturali che iniziano ad animare i Comuni di Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi in questa stagione.
C’è chi, di questi tempi, inizia a fare il count-down dei giorni che mancano all’estate. C’è chi, per rimediare a qualche settimana (o mese) di autoindulgente letargia, comincia a rimettersi in pari con il temibile fantasma della prova costume, ancora lontano eppure sempre più prossimo.
C’è chi, più saggiamente, alla dittatura dell’incedere del tempo oppone resistenza facendo spallucce, voltandosi, e infischiandosene delle vacanze comandate, del per forza estate e del per forza mare.
Un’altra Liguria, un altro Ponente.
Un Ponente fatto di lentezza, da assaporare poco a poco. Un Ponente a passo d’uomo o di donna, dove le lancette non seguono la scansione sessagesimale ma quella della ruota del mulino di un frantoio, o gumbu, come dicono da queste parti.
C’è stato un tempo in cui il tempo veniva misurato anche senza orologi, con il metronomo sempre preciso e puntuale della musica. E la musica, da queste parti, è una certezza granitica come le pietre secolari che tratteggiano i terrazzamenti dei poggi e le mulattiere, un tempo arterie che portavano linfa vitale a un territorio che a lungo ha vissuto del commercio con il vicino mar Ligure e che oggi tornano al loro antico splendore, pronte ad essere riscoperte dai camminatori di tutti i livelli.
Di che Ponente parliamo? Di Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare, i tre comuni di Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi composti, a loro volta, da tante piccole località-gioiello, sconosciute ai più, ma che proprio per questo hanno conservato meglio di altre la propria sincera genuinità.
Villa Faraldi: primavera tra artisti scandinavi e strade di pietra
Gli etimologisti ci dicono che il toponimo Faraldi risale forse all’epoca in cui, timidamente, cominciarono ad affacciarsi sul mar Ligure i Longobardi. Evidentemente, non un popolo di navigatori. E difatti, a Villa Faraldi, il mare lo si vede soltanto sullo sfondo, far capolino qui e lì tra queste colline dove scorre, a fiumi, l’oro verde dell’olio taggiasco della Valle Steria. Come altri in questa zona, Villa Faraldi è un comune diffuso, che riunisce i borghi di Deglio, Riva, Tovo, Tovetto e, insieme a loro, il fitto reticolo di strade di campagna e mulattiere, ponti che li collegano in mezzo a un mare verde oliva.
Arrivati al capoluogo comunale, Villa Faraldi, imperdibili una visita alla magnifica chiesa di San Lorenzo, prima che all’Oratorio di Santa Caterina, che nel secolo scorso diventò l’atelier artistico del famoso scultore norvegese Fritz Røed, prima di rientrare a Tovo. Il noto artista, che qui trascorse lunghi periodi della sua vita e non solo, considerando che a Villa Faraldi è anche stato sepolto, è il capostipite di una numerosa comunità scandinava nel comune, che continua a distanza di decenni ad attirare nuovi nomi. La prossima estate, come ogni due anni, in collaborazione con la Fondazione Fritz Røed, il comune di Villa Faraldi ha selezionato l’artista norvegese Else Leirvik per una residenza artistica con borsa di studio. L’artista beneficiaria lavorerà alle sue opere presso l’Atelier Fritz Røed dal 22 aprile al 15 luglio 2025, per poi esporre da sabato 5 a domenica 13 luglio. Diano Arentino: Trek & Jazz ai piedi del Pizzo d’Evigno La primavera del comune di Diano Arentino, che dal retroterra del golfo dianese risale fino ai 1000 m s.l.m. del Pizzo d’Evigno, è animata dai passi e dalle note della rassegna Trek & Jazz, che combina a brevi e facili trekking sulle strade dei Borghi di Ponente performance musicali di alta qualità. Per il 2025 sono state annunciate le prime tre date: la rassegna aprirà sabato 26 aprile partendo dalla frazione più alta del comune, piazza San Bernardo a Evigno, con la performance dell’arpista e compositrice Marcella Carboni, in un Recital Arpa Solo, che porterà all’agri-sport Ca’ di Cuni un jazz contemporaneo che non disdegna l’elettronica e che, anzi, la combina al suono puro. Il 3 maggio sarà la volta del Rosario Bonaccorso Quartet all’azienda agricola Musso: il celebre contrabbassista catanese, direttore artistico di Trek & Jazz, presenta l’album “A new Home”, dove sono preponderanti i temi del viaggio, dell’incontro e del passaggio da una fase della vita all’altra. La partenza del trekking sarà, in questo caso, la chiesetta di San Carlo. Un toccante omaggio a dieci anni dalla scomparsa di Pino Daniele, quello della data di sabato 10 maggio, a opera del duo Fabrizio Bosso (tromba) e Julian O. Mazzariello (piano), che faranno risuonare le eclettiche melodie del bluesman partenopeo nell’inedita timbrica di due interessanti nomi del jazz contemporaneo, dal contesto meraviglioso della chiesetta di San Carlo, che spicca bianca tra gli olivi con un’invidiabile vista sul mare. |