Il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e le Marche hanno portato in finale quattro ragazze, il Lazio tre, la Lombardia, la Toscana, la Campania, la Calabria e la Puglia, due; il Piemonte-Valle d’Aosta, la Liguria, il Veneto, l’Umbria, l’Abruzzo, la Basilicata, la Sicilia e la Sardegna, una ciascuna. Non sono rappresentate il Friuli Venezia Giulia e il Molise.
Sono rimaste in gara soltanto cinque candidate con il titolo della regione (Miss Liguria, Miss Marche, Miss Puglia, Miss Emilia e Miss Veneto, queste ultime due recuperate ieri sera). C’è Miss Roma, Nicole Ceretta, ma non Miss Lazio; l’unica concorrente dell’Abruzzo è siciliana.
Una sola miss mamma può aspirare al titolo di Miss Italia, la sarda Deborah Agnone; le altre sono già ripartite. Si è conclusa anche l’avventura di Alessia Spagnulo, che aveva fatto scalpore presentandosi davanti alla giuria con la figlia nel marsupio. Alessia e Chloè si sono certamente divertite.
Emoziona la presenza di Chiara Bordi perché non era mai avvenuto di vedere in gara una miss con una protesi a una gamba. Anche ieri sera, sul palco di Jesolo, ricevendo l’applauso del pubblico e delle compagne, ha ripetuto di essere a Miss Italia per dimostrare il coraggio necessario ad ogni persona disabile per superare le varie prove a cui ti sottopone la vita.
Tra le miss spiccano le sportive: Aurora Leli, lombarda, è un’atleta specialista dei metri 400 piani, Nicole Nietzsch, italo-cubana, di colore, è pallavolista professionista a Bolzano, Marta Murru è campionessa di nuoto sincronizzato, medaglia d’argento ai mondiali e ai campionati europei. L’umbra Lucrezia Perelli è impegnata in varie discipline, dall’ equitazione al pattinaggio a rotelle, anche a livello agonistico.
Tutt’altra attività svolge invece Gloria Tonini, toscana, insegnante di clarinetto, strumento con il quale si è esibita anche davanti alla giuria di Jesolo.