Grandi classici e internazionalizzazione
Lunedì 17 aprile 2023 l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “V. Bellini” ritorna al Teatro Massimo Bellini, sul podio il direttore dell’istituzione d’alta formazione, Epifanio Comis. Solista del concerto, che ha già fatto registrare il “tutto esaurito”, sarà Darko Brlek, clarinettista di fama internazionale e direttore artistico del Festival di Lubiana, con cui l’istituzione catanese avvia un fecondo dialogo di collaborazione.
In programma musiche di Mozart e Čajkovskij.
Catania – Un nuovo concerto ma anche un importante passo di apertura internazionale: un duplice annuncio ha contrassegnato la conferenza stampa di presentazione dell’evento che il Conservatorio “V. Bellini” di Catania propone lunedì, 17 aprile. Alle ore 20,30, infatti, l’Orchestra del Conservatorio tornerà sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini di Catania, da tempo partner di una consolidata collaborazione, sotto la bacchetta di Epifanio Comis, che dell’ente etneo è direttore dal 2019. Attesissimo solista del concerto sarà Darko Brlek, clarinettista di fama internazionale e direttore artistico del Festival di Lubiana.
Proprio la collaborazione con la prestigiosa kermesse slovena, che ha già raggiunto le 70 edizioni, è stata al centro della presentazione dell’evento. Ha espresso vivo apprezzamento Carmelo Galati, presidente del Conservatorio, soffermandosi sul ruolo strategico sviluppato non solo nella città di Catania, grazie alle collaborazioni con enti e istituzioni culturali; ma anche in vista di una valorizzazione ad ampio raggio degli studenti, fulcro dell’attività formativa dell’istituzione. Reduce dal trionfale successo della prima edizione del Concorso pianistico internazionale del Festival di Lubiana, di cui è direttore artistico, Epifanio Comis ha sottolineato l’importanza della politica di internazionalizzazione del Conservatorio, che si appresta a varare una collaborazione con la rassegna slovena. È dunque una visita esplorativa quella di Darko Brlek, che vanta una collaborazione ormai quasi trentennale con numerosi artisti siciliani, alcuni dei quali docenti del Conservatorio. «Il Festival di Lubiana è uno tra i più prestigiosi a livello internazionale – quest’anno schiera nomi come La Fura dels Baus, Anna Netrebko, Ute Lemper, Jean-Yves Thibaudet, le Orchestre del Concertgebouw, Gewandhaus e la Boston Symphony – e saremo lieti di avviare una collaborazione con l’Orchestra del Conservatorio, che ci auguriamo di ospitare presto.»
Il concerto di lunedì 17, che ha già fatto registrare il “tutto esaurito”, prevede in locandina due capolavori, due testamenti spirituali, due pagine importanti della storia della musica del Sette e Ottocento. Si comincia con il celeberrimo Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore, K 622, di Wolfgang Amadeus Mozart. Il componimento appartiene all’ultimo, fatidico anno di vita del Salisburghese, il 1791, e venne composto e dedicato ad Anton Stadler, virtuoso del corno di bassetto, strumento affine al clarinetto ma con una più ampia estensione al basso. Reduce dal duplice trionfo della “Clemenza di Tito” a Praga e del “Flauto magico” a Vienna, Mozart mette a segno una delle sue pagine più alte, in perfetto equilibrio tra un organico orchestrale ripensato per l’occasione e una fluidità di temi e linee melodiche che ne fanno uno dei capolavori del tardo Classicismo viennese.
Al Concerto mozartiano è affiancata la Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36, di Pëtr Il’ič Čajkovskij, composta nel 1877, annus horribilis della biografia del musicista russo ma fecondo di pregevoli risultati, da “Evgenij Onegin” al Concerto per violino in re maggiore, op. 35. Dedicata «al mio migliore amico» (altri non era che la sua mecenate Nadezda Filaretovna von Meck), la Sinfona mette in musica il tema del Fatum, «forza inesorabile che impedisce alle nostre speranze di avverarsi.» La materia autobiografica si condensa nel motto di apertura, una fanfara che ritorna fino all’ultimo movimento, seguendo una progressione armonica che segue la circolarità dell’esistenza umana