Conclusa la diciassettesima edizione de LA VALIGIA DELL’ATTORE che ha visto trionfare sul palco della Fortezza I Colmi, sull’isola sarda La Maddalena, Pierfrancesco Favino, salito a ritirare il Premio Volonté, prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno ai migliori interpreti del nostro cinema italiano.
Un finale ricco di sorprese che lo ha visto protagonista di un incontro di spirito e contenuti, mediato dai critici e curatori Boris Sollazzo e Fabio Ferzetti, quest’ultimo autore di un saggio su Favino in uscita a giorni (“Pierfrancesco Favino collezionista di anime”, Cosmo Iannone editore). Le molteplici anime dell’attore di fronte a ruoli decisamente impegnativi ma anche la sua versatilità e dote innata all’imitazione gestuale e vocale sono state sviscerate in un esaltante incontro-varietà apprezzatissimo dal pubblico maddalenino, da settimane prenotatosi per un evento che ha confermato il sold out.
“Sono felicissimo di questo Premio perché, come un apprendista che guarda in una bottiglia il Maestro, ho ‘sbobinato’ tutto lo ‘sbobinale’ di Gian Maria Volonté e mi piacerebbe, in segno di continuità, dedicarlo ai miei capolavori presenti in sala, le mie figlie, che sono la cosa più bella che ho fatto finora”. Questa la commossa dichiarazione di Favino, che ha ricevuto la barca a vela in rame ideata da Mario Bebbu e realizzata da Umberto Cervo proprio dalle mani della figlia di Volonté, Giovanna, ideatrice ed organizzatrice della manifestazione insieme a Fabio Canu.
Un’edizione coraggiosa, nel rischio dell’emergenza Covid e nel rispetto delle normative associate, ma ricca di spunti interessanti per il lavoro dell’attore e del cinema italiano in generale: così “La Valigia dell’attore” ha confermato la qualità delle sue scelte strizzando un occhio alla produzione sarda, presente con tre diversi e significativi film (“L’ultimo pizzaiolo” di Sergio Naitza; “The man of trees” di Salvatore Manca e “L’Agnello” di Mario Piredda) e l’altro rivolto ai giovani con la proiezione di “L’Ultimo Piano” realizzato dagli allievi della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté. Esaltanti gli incontri mattutini con i protagonisti dei film, tra cui – oltre il cast delle opere menzionate – Iefte Manzotti e Gino Lavagetto per il restauro del film “I sette fratelli Cervi” che vedeva tra i protagonisti proprio Volonté, e Daniele Luchetti in uno speciale rendez-vous col pubblico che, coordinato da Fabrizio Deriu, Sollazzo e Ferzetti, analizzava a tutto campo la sua produzione filmica, i metodi e le scelte del regista. Una succosa anticipazione di quello che si sta svolgendo in questi giorni nell’isola di Caprera, al Borgo di Stagnali: dal 2 al 9 agosto è infatti in corso il ValigiaLab, laboratorio di alta formazione sul lavoro dell’attore tenuto proprio dallo stesso Luchetti per gli otto selezionati del bando. Durante la prima lezione, tenutasi ieri, è intervenuto anche il presidente del Nuovo Imaie Andrea Micciché in una breve dissertazione sul valore legislativo del diritto d’autore e di come applicarlo a meglio.
Appuntamento all’anno prossimo con il festival che percorre tra la memoria il presente e il futuro delle migliori produzioni cinematografiche e che si propone come valido terreno d’incontro sull’arte della recitazione nelle sue diverse forme espressive.