Problemi esistenziali e relazionali per giovani e giovanissimi, grande solitudine per gli anziani. Tristezza, angoscia e inquietudine le emozioni espresse con maggiore frequenza. Ascolto non stop nel weekend di Pasqua: volontari attivi h24 da sabato 3 a lunedì 5 aprile.
Tristezza, angoscia, inquietudine e preoccupazione. Sono queste le emozioni manifestate con maggiore frequenza dalle migliaia di persone che, nell’anno dell’emergenza Covid-19, hanno sentito il bisogno di mettersi in contatto con Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato che da oltre 50 anni, attraverso 20 centri di ascolto telefonico locali distribuiti in tutto il Paese e 500 volontari, si prende cura delle persone che hanno bisogno di essere ascoltate e sostenute.
A partire dall’inizio della pandemia l’organizzazione ha registrato oltre 100 mila richieste di aiuto, oltre il 70% in più rispetto ad un anno medio. La crescita del bisogno ha toccato tutti i servizi di ascolto: le chiamate vocali al numero unico 02 2327 2327; le chat attraverso il numero WhatsApp 345 0361628 e le e-mail inviate attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.
«Questo difficile anno è stato accompagnato da una diffusa sensazione di smarrimento e da importanti difficoltà nella gestione dei netti cambiamenti nella vita quotidiana, ma dal nostro osservatorio abbiamo notato anche che ciascuna fascia di età ha manifestato difficoltà pratiche ed emotive specifiche», spiega la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra. «Tra i giovani e giovanissimi – aggiunge – abbiamo registrato principalmente problemi esistenziali o legati alle relazioni con amici e familiari. Tra gli adulti, invece, abbiamo riscontrato una progressiva crescita della sensazione di solitudine con l’aumentare dell’età, problema presente nel 12% delle richieste di aiuto provenienti da persone di età compresa tra 36 e 45 anni, nel 26% delle richieste provenienti da persone tra i 46 e i 55 anni, nel 30% delle chiamate fatte da persone tra i 56 e 75 anni e addirittura in quasi il 43% delle richieste di aiuto provenienti da persone di oltre 75 anni».
Sono state registrate anche segnalazioni da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio. Questo tema ha riguardato anche l’1,8% delle richieste di aiuto arrivate dai ragazzi tra i 15 e i 18 anni e l’1,5% delle richieste di aiuto arrivate dai giovani con età compresa tra i 19 e i 25 anni.
Le emozioni espresse con maggiore frequenza nelle richieste di aiuto raccolte da Telefono Amico Italia sono state tristezza, angoscia e preoccupazione. In alcune fasce di età è stata spesso riscontrata anche disperazione (9,4% delle richieste di aiuto provenienti dai ragazzi tra i 15 e i 18 anni); rabbia (9,1% delle richieste di aiuto da parte di persone con età compresa tra i 56 e i 65 anni); inquietudine (10% nella fascia 26-35 anni e 11,7% nella fascia 36-45 anni); apatia (6,3% nella fascia 46-55 anni), delusione (5,7% nella fascia 66-75 anni) e confusione (5,9% nella fascia 36-45 anni).
A livello generale, la maggior parte delle chiamate al numero unico di Telefono Amico Italia sono arrivate da uomini (61%) con età compresa tra i 36 e i 65 anni (71%), mentre il servizio di ascolto WhatsApp Amico è stato utilizzato prevalentemente da donne (63%) con età compresa tra i 19 e i 35 anni (53%). Importante prevalenza di giovani donne anche tra gli utenti del servizio Mail@mica.
In occasione del week end di Pasqua, anche al fine di arginare le sensazioni di isolamento e solitudine che le restrizioni legate al contenimento dell’emergenza potrebbero provocare, Telefono Amico Italia ha deciso di potenziare il proprio servizio di ascolto telefonico: i volontari, solitamente raggiungibili dalle 10 alle 24, saranno attivi h24 da sabato 3 a lunedì 5 aprile al fine di stare accanto a coloro che, in questi giorni di festa, sentiranno con ancora più forza l’esigenza di essere ascoltati, aiutati e compresi senza giudizi. Un servizio analogo è stato attivato anche in occasione delle festività natalizie, registrando oltre mille richieste di aiuto in tre giorni. «Le festività – conclude Monica Petra – sono un periodo particolarmente delicato per chi vive momenti di fragilità e quest’anno lo saranno ancora di più: si tratta, infatti, della seconda Pasqua vissuta nel cuore di una pandemia, senza avere la possibilità di incontrare amici e parenti dopo un anno intero di durissime restrizioni. Abbiamo desiderato fortemente essere presenti il più possibile in questo momento così difficile e ringraziamo tutti i volontari che hanno reso possibile questa non stop donando il loro tempo a Telefono Amico Italia e a tutti coloro che avranno bisogno di essere ascoltati».