A cento anni dalla scomparsa una pubblicazione analizza pensiero e vita dell’uomo “ombra” della Rivoluzione sovietica. La pubblicazione di Artverkaro Edizioni sarà presentata a Firenze sabato 18 gennaio.
Firenze – A cento anni dalla morte una pubblicazione vuole approfondire la storia e il pensiero di Alexander Helphand, meglio noto come “Parvus”. L’uomo del treno di Lenin, l’ideologo della “rivoluzione permanente”, l’animatore del primo soviet nel 1905, ma non solo. Critico con Lenin, dopo averlo finanziato, ma anche con i vertici del Reich per la pace-diktat di Brest-Litovsk, Parvus è anche un anticipatore delle teorie keynesiane, fautore del mercato comune europeo come risposta al disastro della guerra mondiale. Nato nel 1867 nell’attuale Bielorussia, Parvus muore il 12 dicembre 1924 a Berlino, oggetto di una feroce campagna dei nazisti che vedevano in lui – ebreo e marxista – il nemico “perfetto”. A gennaio, il 21, era morto proprio Lenin. Vista la nascita travagliata, non è un caso che proprio Parvus lavorasse all’unità del forze democratiche per preservare la fragile Repubblica di Weimar, consigliando saggiamente il governo contro quegli estremisti che poi avrebbero trionfato.
Sabato 18 gennaio alla libreria L’Ora Blu di Firenze (viale dei Mille, 27 r), a partire dalle 16:00, sarà presentata la pubblicazione, a cura di Artverkaro Edizioni, dal titolo “L’essenza dell’oggi nei fatti: 1924-2024 Parvus cento anni dopo”. Ne discutono i giovani Giovanni Amicarella, fondatore di Artverkaro Edizioni, e Jean-Claude Martini, traduttore, con l’autore, Lorenzo Somigli.