Il primo appuntamento è uno studio da “La terra desolata” di Thomas Stearns Eliot, “per una poetica dell’impossibile”. Il secondo racconta dello strano connubio fra teatranti e migranti per un percorso di integrazione mai facile. Il “Cortile” è sostenuto da “Latitudini”, la rete di drammaturgia siciliana…
Nella prossima settimana il “Cortile Teatro Festival” di Messina presenta due appuntamenti molto importanti che, partendo da situazioni e punti di vista diversi, si riallacciano a temi di grande attualità e di importante impatto sociale. Ed è anche l’occasione di vedere all’opera artisti del territorio che hanno saputo trovare la strada dei palcoscenici nazionali senza perdere di vista la loro città che rimane il luogo privilegiato di mente e cuore di chi qui è nato e ha cominciato ad affermarsi.
Auretta Sterrantino, drammaturga e regista, è una degli artisti più interessanti del panorama siciliano. Per questo è molto atteso “Cenere”, lo studio teatrale che ha tratto dai versi famosi del poemetto “La terra desolata” di Thomas Stearns Eliot, che sarà presentato in prima assoluta al “Cortile Teatro Festival”. Appuntamento lunedì 27 luglio, alle ore 20,45: sulla scena del settecentesco Palazzo Calapaj – D’Alcontres ci sarà Giulia Messina.
Come si legge nelle note di regia, «la cenere è parte del rito del lutto. La cenere è polvere alla quale torniamo. La cenere è resto, residuo ma al contempo caparbia testimonianza di un’esistenza passata. Traccia di un’orma di senso, la cenere è sabbia che scandisce un tempo deserto in cui siamo soli, sempre più soli. E nudi, scarnificati. Lo studio, per una poetica dell’impossibile, parte da Eliot con la sua partitura, per indagare quel senso di incombente desolazione post-catastrophe che sempre mette a rischio l’umanità per poi vederla risorgere. Nuova? Migliore?».
“Stay Hungry” (in programma giovedì 30 luglio, ore 20,45) è teatro di narrazione: tre anni di vita, tra il 2015 e il 2018, diventano il racconto di un Italia che schizofrenicamente ha aperto e poi richiuso le porte dell’accoglienza, lasciando per strada storie, sogno, progetti, relazioni umane avviate al grido di “integrazione”. Nel racconto di Angelo, teatranti e migranti si ritrovano insieme, sempre con minor occasione di colmare la propria fame di vita e di senso in una società come la nostra, ritrovando nel gioco del teatro un’arma inaspettata per affrontare la vita. Lo spettacolo ha già vinto molti premi, fra cui il prestigioso “In-Box 2020”. Autore, attore e regista di questo spettacolo così apprezzato è Angelo Campolo, uno dei teatranti messinesi di maggior successo in campo nazionale.
“Il Cortile – Teatro Festival” è organizzato dall’associazione “Il Castello di Sancio Panza” con il sostegno di “Latitudini”, la rete di drammaturgia siciliana, ed è curato da Roberto Zorn Bonaventura e Giuseppe Giamboi. Direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura.
Come è nella tradizione di questo Festival, alla fine di ogni rappresentazione il pubblico, intrattenendosi con gli artisti, potrà godere ancora di più del “cortile”, gustando i prodotti del ristorante ‘A Cucchiara di Giuseppe Giamboi.