FIRENZE AD AGOSTO: VIAGGIO TRA LE OPERE E LE COLLEZIONI PIÚ INTIME DELLA CITTÀ

In agosto, Firenze si svuota e svela una dimensione più intima e segreta. La stagione perfetta per partire ed esplorare percorsi turistici meno convenzionali. Tra le gemme nascoste ci sono il Museo del Cenacolo di Sant’Apollonia, il Museo di San Marco con gli affreschi del Beato Angelico, il Museo degli Innocenti, ma anche il Museo di Palazzo Davanzati, una casa-torre medievale, e La Specola, uno dei più grandi musei scientifici d’Europa.

Mentre tutti guardano alle coste assolate con un occhio puntato sul mare, Firenze si svuota e si trasforma in un gioiello tutto da scoprire. Agosto è il momento ideale per immergersi nell’arte, nella storia e nella cultura della città senza dover affrontare la folla e il traffico cittadino. Questo periodo offre l’opportunità perfetta per esplorare i luoghi meno conosciuti: dai monumenti agli angoli della cultura più stravaganti, ma anche palazzi storici trasformati in affascinanti musei e collezioni private irresistibili. Firenze d’estate rivela infatti una dimensione più intima e segreta, lontana dai percorsi turistici convenzionali: passeggiando per le vie del centro si possono trovare luoghi che da fuori sembrano anonimi palazzi, ma che nascondono al loro interno delle vere sorprese.

Primo fra tutti il Museo del Cenacolo di Sant’Apollonia: questo piccolo museo ospita uno dei più singolari dipinti dell’Ultima Cena di Firenze che porta la firma dell’artista Andrea del Castagno. È situato all’interno del refettorio del monastero benedettino, il più grande monastero femminile di Firenze fondato nel 1339, e occupa un’intera parete affrescata e riccamente decorata. Ma non è il solo, poco più in là merita una visita anche il Museo di San Marco, situato in un antico convento domenicano e rinomato per gli affreschi del Beato Angelico. La visita del chiostro, della cappella dei Priori, ma anche delle celle dei frati affrescate permette di ammirare l’arte rinascimentale in un contesto storico e spirituale unico: i visitatori potranno apprezzare l’Annunciazione, l’affresco dell’Ultima Cena di Ghirlandaio nel refettorio e la Biblioteca di Michelozzo con manoscritti miniati. Per gli appassionati d’arte, l’avventura continua al Museo degli Innocenti che racconta la storia dell’Istituto fondato nel 1419 per accogliere ed educare bambini abbandonati. Il museo, suddiviso su tre livelli, include una sezione storica che illustra l’evoluzione dell’Ospedale, una sezione architettonica che racchiude il bellissimo Loggiato di Filippo Brunelleschi e i Cortili monumentali, e infine una Galleria d’arte che espone opere dal XIV al XVII secolo di artisti come Botticelli, Ghirlandaio, Luca e Andrea della Robbia.

Il fascino di questi musei, alcuni di questi aperti fino al tardo pomeriggio, ben si adatta alle calde giornate estive, offrendo ristoro in luoghi magici e senza tempo. E per vivere l’atmosfera di una Firenze medioevale e immergersi totalmente in uno scenario d’altri tempi, merita una visita anche il Museo di Palazzo Davanzatiuna casa-torre medievale splendidamente conservata che offre uno sguardo sulla vita domestica fiorentina tra il Medioevo e il Rinascimento. Il palazzo, infatti, conserva intatta la sua struttura dopo le modifiche del 1838 ed è allestito con arredi che vanno dal XIV al XIX secolo. Tra le sale decorate con affreschi e grottesche, spiccano la Sala dei Pappagalli e la Sala dei Pavoni, che ospita una Madonna col Bambino attribuita a Filippo Brunelleschi. Infine, per gli amanti della scienza, oltre al più noto museo Galileo, vale la pena esplorare anche La Specola, uno dei più grandi musei scientifici d’Europa che ospita oltre 3,5 milioni di animali, 5.000 dei quali esposti, e 1.400 modelli anatomici in cera. Le sale degli Ungulati e dei Carnivori, con l’antilope giraffa e il rinoceronte bianco, e i sauri del Sud America, sono solo alcune delle meraviglie da ammirare. La collezione di cere anatomiche del XVIII e XIX secolo è particolarmente affascinante, così come il Salone degli Scheletri, visitabile su prenotazione, che raccoglie 3.000 reperti, tra cui crani, ossa e scheletri di animali rari come la tigre di Tasmania e un elefante indiano.