Continuano, con un ritmo serrato, gli appuntamenti con il Festival Filosofi lungo l’Oglio, in programma fino al 25 luglio, sotto la direzione scientifica della filosofa Francesca Nodari. La manifestazione sta registrando, ad ogni evento, il tutto esaurito confermando quella ‘fame’ di cultura che anima i suoi frequentatori e insieme l’intuizione vincente di un format che ne costituisce la peculiarità: la scommessa su un pensiero ‘nomade’ e insieme capace di far scoprire località connotate da un importante patrimonio artistico-culturale.
La parola chiave affidata quest’anno a eminenti figure del pensiero contemporaneo è: osare. Questa settimana saranno tre gli appuntamenti nel Bresciano, in programma rispettivamente a Orzivecchi con Francesco Miano (lunedì 10 luglio), a Roncadelle con Alessandro Carrera (martedì 11 luglio) e a Villachiara con Umberto Galimberti (venerdì 14 luglio).
Il primo incontro sarà una riflessione che Miano articolerà muovendo dall’attenzione al significato della vita quotidiana, (il coraggio della quotidianità), e al valore del tempo (il tema kierkegaardiano dell’istante autentico, il valore del tempo vissuto, la compresenza di tempi diversi nello stesso orizzonte temporale) per rivolgere lo sguardo al concetto di Osare l’eterno nel tempo, che vuol significare vivere l’ordinario in modo straordinario, il feriale in modo festivo, ripensare il senso stesso della fedeltà e dell’amore.
A seguire, nell’intervento Oltre le gerarchie, Carrera si chiederà se è possibile riflettere sull’arte, la cultura e le questioni sociali senza immediatamente stabilire gerarchie mentali che tendono a escludere chi o che cosa non soddisfa i criteri che dividono la cima dalla base.
Come lui stesso afferma: «È possibile pensare in modo analogico invece che gerarchico? Bisogna imparare a capire, come dicevano gli antichi pensatori ermetici, che “ciò che è in alto è come in basso”. Non si tratta di azzerare le differenze, bensì di puntare l’attenzione sul “come“. Quando si capisce in che senso un oscuro folksinger può essere “come” un poeta laureato (non “meglio” o “peggio”, che non avrebbe senso, ma proprio “come”), ecco che un nuovo orizzonte ci si spalanca davanti. Per riprendere Wittgenstein, basta saper guardare, e quello che campi diversissimi hanno in comune apparirà».
Infine Umberto Galimberti, storico frequentatore e ospite della manifestazione, incentrerà il suo attesissimo intervento sull’importanza del non osare oltrepassare il proprio limite.
Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti e senza obbligo di prenotazione. |