La scomparsa di Letizia Battaglia lascia un grande vuoto, e segna profondamente questo momento storico che il mondo sta attraversando. E’ stata, forse, l’artista più rappresentativa dell’identità siciliana, forte di una responsabilità sociale che viveva dentro un preciso pensiero artistico. Donna dall’indole forte e critica, ma estremamente vera, narra di Palermo, cattura l’essenza di un’isola fatta da ritratti quotidiani, dove ricchezza e povertà si mescolano in un frammentato sociale che non dimentica nessuno e che trova negli umili un respiro necessario. Quel suo sguardo deciso all’infanzia, profondamente fragile, è talvolta fin troppo diretto per essere compreso.
Il mondo di Letizia si degrada nel colore divenendo rappresentazione di una realtà fin troppo sconvolgente e dove le fotografie ne solcano i sentieri più intimi e oscuri. Una spiritualità che fa dell’immagine elemento condizionante nello svelamento di sconosciuti sentimenti che caratterizzano la difficile esistenza umana. Personalità forte e risoluta, una perseveranza che le ha permesso di imporsi un mondo dominato dagli uomini.
Fotografie, coraggiose, istanti di vita colti con estrema sensibilità e denuncia, che rimarranno per per sempre nella storia collettiva. Un simbolo verso quella ricercata libertà contro l’oligarchia mafiosa che condanna città e Paesi. Il suo amore controverso verso i soggetti, uno sguardo lucido e coerente che si muove tra le tonalità del bianco e nero, nel racconto di storie quotidiane, quelle di una Sicilia controversa alla quale restituisce, non il bello scatto, ma una dignità dentro una realtà mistificatrice. Il progetto “Gerzia”, è il risultato dell’unione del suo nome e quello di Gerda Taro, due donne, e due modi di intendere la fotografia e di raccontare il mondo attraverso l’ obiettivo, giungendo fino a oltrepassare quel confine che separa, l’osservare da ciò che è il narrare.
Il dare voce a quell’umanità rilegata nei confini del dramma, e a quella diversità che preoccupa, e infine disorienta. L’idea promossa dal regista Lorenzo Muscoso che negli anni ha coinvolto tanti giovani, divenendo appuntamento essenziale nella giornata contro la violenza sulle donne e nel tributo al coraggio creativo al femminile, e che oggi, ritorna nel rendere omaggio alla memoria di un’Artista, il cui talento ci aveva donato l’immagine illusoria dell’ immortalità, che in fondo, è ciò che l’arte realizza.