GLI INCREDIBILI TESORI DI SAN CASCIANO DEI BAGNI

Grazie alle recenti scoperte della campagna di scavi del 2024 che si vanno ad aggiungere a quelle precedenti, San Casciano dei Bagni si è arricchito ulteriormente di preziosissime testimonianze riguardanti gli insediamenti di età etrusca e romana. Tra i reperti più significativi diverse statue e un serpente di bronzo di quasi un metro, che rappresenta la sacralità della sorgente termale su cui venne costruito il sito. Con il progetto di un moderno museo allestito nel centro storico del borgo, la località è pronta a diventare un unicum nel suo genere. 

Celebre per le sue acque termali che gli conferiscono il nome, data la presenza delle numerose sorgenti sulfuree, e per la splendida campagna circostante che incanta a ogni veduta, San Casciano dei Bagni richiama da secoli numerosi visitatori. Ma non sono solo le cure termali a rendere questa località in provincia di Siena una destinazione da non perdere quando si parla di Toscana: il borgo, infatti, ha restituito i resti di un santuario e di una necropoli di epoca etrusco-romana che, grazie a diversi scavi archeologici, ci introducono in un contesto senza uguali nel Mediterraneo antico. Se il santuario dedicato ad Apollo, scoperto nel 2021, è di enormi dimensioni, non sorprende che anche i tesori rinvenuti al suo interno siano di altrettanta portata. Ne sanno qualcosa gli archeologi che, durante gli scavi del 2024, hanno visto emergere infinite sorprese, proiettando il sito toscano ancora di più sotto i riflettori internazionali. Ecco dunque gioielli, casse di monete ammassate e serpi forgiate nel bronzo, tra cui spicca un monumentale esemplare di quasi un metro. Non c’è da stupirsi del ritrovamento di un serpente, inserito in un’accezione non spaventosa ma bensì simpatica: adornavano, infatti, tanti larari nelle case di Pompei e qui era stato deposto nel punto in cui sgorgava l’acqua, in quanto con le sue spire rappresentava la sacralità della fonte. Questo a testimoniare, visto che il serpente sin dai tempi più antichi era associato alla divinazione, che il suo ritrovamento conferma che in tanti venivano alla fonte sacra per interrogare la divinità, in questo caso il serpente, sul proprio futuro.

 

Il fango ha restituito anche un piccolo toro in bronzo, evidente richiamo al mondo agro-pastorale, ninfe sempre in bronzo, iscrizioni, molte uova di gallina alcune delle quali integre, la cui deposizione rimanda ai riti di rinascita e rigenerazione; e ancora un anello con l’ambra e due corone d’oro, una intera e l’altra in frammenti, pigne, rametti tagliati e decorati con intrecci vegetali. Ma sono senza dubbio le statue e le teste in bronzo a colpire per la raffinatezza della loro fattura e il carico di vita che le accompagna. Delle quattro statue più grandi sorprende il tronco tagliato a metà di un corpo maschile, che si ispira addirittura ad Alessandro Magno, e un bambino, risalente al II secolo a.C., ritratto in piedi con la sua piccola veste, in mano una palla che ancora si muove ruotando sul palmo. Sembra che anche questo piccolo soggetto sia legato alla divinazione, in quanto i bambini avevano il ruolo di piccoli auguri: sulla gamba si nota un’iscrizione dove compare per la prima volta il nome della città etrusca di Cleusi, attuale Chiusi. Ecco, dunque, che un muro di cinta, scultore bronzee, gioielli in oro, iscrizioni etrusche e latine e monete di età repubblicana ed imperiale vanno ad arricchire il già immenso tesoro scoperto nel 2022, che in molti paragonano solo ai Bronzi di Riace. L’ultima campagna di scavo si è svolta tra i mesi di giugno e ottobre 2024, durante la quale vi hanno partecipato oltre 80 studenti e studentesse di archeologia provenienti da università di tutto il mondo. Le operazioni hanno permesso di definire un quadro complesso dell’antico sito, dando evidenza di un edificio in travertino che avvolgeva la sorgente termale già dal III secolo a.C.

 

Queste più recenti scoperte rappresentano un ulteriore incentivo per la progettazione, già avviata, del nuovo Museo e del primo lotto del Parco archeologico di San Casciano. Il museo verrà allestito in un palazzo cinquecentesco del centro storico, quello che fu dell’Arcipretura, per ospitare tutti i reperti rinvenuti nello scavo. Il progetto prevede quattro piani con l’obiettivo di dare al visitatore l’emozione di un vero e proprio tuffo nella vasca sacra. La realizzazione del Parco Archeologico è legata al progresso degli scavi e quindi ci vorrà ancora del tempo, fino a quando i tecnici, impegnati per risolvere una serie di complessi problemi statici insieme ad altri legati al flusso dell’acqua, non consentano agli archeologi di tirare fuori dalla terra la parte posteriore della vasca sacra, che è ancora sepolta. San Casciano dei Bagni non è solo un borgo incantevole da visitare di per sé, dunque, ma vanta anche il valore aggiunto degli scavi al Santuario ritrovato del Bagno Grande che la rendono una destinazione ambita da molti: è infatti considerato il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romane mai scoperto nell’Italia antica. E’ una località perfetta per una gita fuori porta, facilmente accessibile da ogni punto della Toscana. Chi sceglie di continuare a vivere un’esperienza a 360 gradi può contare sulle infinite suggestioni del The Sense Experience Resort, un esclusivo 5 stelle dove eleganza e comfort due passi dalla spiaggia garantiscono soggiorni da favola.