Sarà un fine settimana dedicato alle mani antiche: che a Caltagirone costruiranno un fischietto, a Trapani un gioiello in corallo, a Monreale impasteranno e inforneranno il pane e a Caltanissetta comporranno il torrone. E ancora, lo scrub nella salina, i bagni “sonori” accanto all’arco sospeso sul mare, i voli in Piper per scoprire lo Stagnone dall’alto, le gite in barca e i tour nei vigneti. Per risvegliare energie nascoste, per respirare aria libera, per scoprire cascate, borghi arrampicati sulla montagna, boschi, acquedotti romani e saracinesche d’arte, senza dimenticare i percorsi 3D.
Insomma, questo secondo e penultimo weekend settembrino (sabato 18 e domenica 19 settembre) delle Vie dei Tesori porterà in giro in una Sicilia unica, nascosta, green, antica e leggera, da scoprire dall’alto e dal basso. Il primo fine settimana sono stati oltre novemila i visitatori che, programma alla mano e smartphone in pugno, si sono sparsi nelle dodici città che partecipano a questa prima branca del festival, costruito con UniCredit come main sponsor. Dal 2 ottobre toccherà a Sciacca, Cefalù, Erice, Ragusa e Scicli e alle due capitane Palermo e Catania.
Ci vorrà fiato per salire sulle torri e i campanili di Enna, ma anche per scendere nelle cave sotto Mazara: comporre un unico puzzle isolano è impossibile, si può solo armarsi di pazienza e spulciare il programma, che è immenso. Mai come quest’anno il festival ha affiancato ai famosi luoghi – palazzi nobiliari, chiese, cripte, conventi – un programma enorme di esperienze e passeggiate, che il pubblico già nel primo fine settimana, ha dimostrato di gradire moltissimo. Partiamo dalle quattro cittadine attorno a Palermo: BAGHERIA (che sta replicando il successo della scorsa edizione) aprirà i due musei-gioiello dedicati alla lavorazione dell’acciuga e ai giocattoli d’epoca, ma anche la casa d’artista Oasi Blu e la colorata bottega di carretti siciliani dei Ducato; ma condurrà per il primo anno anche allo scenografico Arco Azzurro dove domenica alle 19, gli esperti yoga proporranno lezioni di meditazione e suono terapia; senza contare le passeggiate in barca e le immersioni guidate nel mare di Porticello. Ma sarà anche un’occasione per scoprire il museo en plein air costruito da 21 donne di Aspra, un modo per recuperare la memoria delle “case”, delle “perriere” (le cave di tufo), dei punti di ritrovo dei pescatori, delle vie che sono un modo di raccontare gli antichi mestieri.
A MONREALE andar per biblioteche secolari è una cosa seria: ve ne proporranno due, quella del seminario arcivescovile “Ludovico II de Torres” e il Fondo antico di Santa Maria La Nuova. E ancora, palazzi affacciati sulla Conca d’Oro, chiese nascoste, e persino un museo-gioiello dedicato ai minerali di tutto il mondo. Si potrà partecipare ad un laboratorio durante il quale nascerà, nell’antico forno Litria, il famoso pane di Monreale e si visiterà il Mam, il Museo dell’arte del mosaico, ma se volete ampliare la visita, domenica apriranno i laboratori dei mosaicisti. Soltanto questo sabato si andrà alla scoperta di Borgo Borzellino, uno dei borghi rurali fascisti dimenticati; e del Castellaccio, sulla cima di Monte Caputo, con i resti delle sue sette torri.
A CARINI, non si possono perdere chiese e oratori, che sono tutti un merletto di stucco come quelli del Santissimo Sacramento, oppure i preziosismi barocchi e i festoni dorati della chiesa degli Agonizzanti, che sono un vero colpo d’occhio. Nel segno dei La Grua si visiterà ovviamente il Castello della famosa baronessa, ma anche l’ex convento dei Carmelitani dove sono sia la Biblioteca che il museo civico con l’Archivio dello spettacolo mediterraneo, unico nel suo genere a raccogliere trent’anni di ricerche relative alla cultura del teatro in Sicilia.
Se a TERMINI IMERESE si segue un filo storico, si deve partire dalla preistoria del Riparo del Castello e poi raggiungere l’acquedotto romano dove condurranno le due passeggiate in programma nel weekend: anzi quella di sabato sarà completata da uno spettacolo di gladiatori di Termini D’Amuri. Ma Termini è tutta da scoprire, a partire dal castello (del tutto sconosciuto, ne restano solo le tracce), le chiese preziose, ma anche il museo del Motorismo siciliano e della Targa Florio, e la straordinaria “Cammara Picta” dentro il palazzo del Comune. Spostato invece alla chiesa di San Giacomo il concerto della pianista Floriana Franchina in programma sabato prossimo (25 settembre) inizialmente previsto alla centrale Enel.
Eccoci a NOTO, dove si festeggiano al Museo civico i cento anni della Marionettistica dei Fratelli Napoli, con una mostra sulla compagnia catanese e un focus sul ruolo delle donne nella tradizione dell’Opera dei Pupi. Ma quest’anno non si possono proprio saltare tre importanti chiese che aprono i loro musei, colmi di tesori: si tratta della Cattedrale che permette una visita approfondita, la chiesa del santissimo Salvatore, con gli affreschi del Martorana e gli stucchi del Gianforma, che in sacrestia conserva i preziosi liturgici del Seminario vescovile; e la chiesa di Montevergini dove scoprire l’esposizione delle sei confraternite di Noto, ciascuna con le proprie divise, paramenti, stendardi, casse per le offerte, inginocchiatoi, lettighe. Una vera immersione in un mondo devoto ma poco conosciuto se non ai partecipanti. E non perdete la passeggiata a Vendicari, un vero e proprio “albergo” di specie migratorie.
Un balzo leggero ed eccoci ad una delle “veterane” delle Vie dei Tesori: a MESSINA la bella allungata sul mare, si ripercorrerà l’antica Via del Dromo, percorso ad anello tra i casali di Minissale e Contesse, oppure si potrà scoprire Borgo Pantano, un posto magico arroccato su una collina, dove in un’atmosfera rarefatta regna la pace e il silenzio. Occasione unica (e da non perdere) per visitare la biblioteca regionale universitaria Giacomo Longo dove verranno sfogliati delicatamente sotto i vostri occhi i manoscritti greci, del periodo bizantino e medievale provenienti dal monastero del Santissimo Salvatore. Apre solo domenica la casa museo della poetessa dialettale Maria Costa, nel rione Case basse del Paradiso e solo sabato (poi domenica 26) la chiesa di Santa Maria Alemanna, avamposto dei Cavalieri Teutonici. Ed è meglio prenotare in fretta il giro sulle barche dei cocciulari sul lago di Ganzirri, l’ultimo weekend del festival: sono pochissimi i posti disponibili.
Eccoci al cuore della Sicilia: per questo suo debutto nel festival, ENNA ha aperto le sue torri e i suoi campanili, sono addirittura sette e da quassù si respira non solo la città, ma l’intera vallata. Il percorso più particolare porta dal monastero di San Marco Le Vergini (si passerà dal refettorio delle monache e dalla bellissima chiesa con le “gelosie” della clausura, per raggiungere la torre campanaria. Ma è da queste mura che arrivano gli argenti, i cartamodelli e i preziosi esposti nelle sale della Prefettura. Domenica si potrà partecipare ad una passeggiata urbana che farà accedere all’ex monastero delle madri canossiane. E lasciate pure i più piccoli con i pedagogisti e la scrittrice Lietta Valvo Grimaldi per scoprire con loro la città a misura di bambino.
A CALTANISSETTA non si può assolutamente perdere il Teatro Rosso di san Secondo, l’ex Bauffremont: costruito nel cortile dell’antico Palazzo Moncada, usa come quinta scenica, proprio una facciata incompiuta della residenza. La visita condurrà lungo percorsi inattesi e sconosciuti per fermarsi poi sotto il tetto … apribile. E non saltate anche la chiesa e soprattutto al cripta di San Domenico, appena recuperata e aperta, con tre diverse tipologie di colatoi per l’essiccazione dei cadaveri. Tra le esperienze saporose, ecco la visita alla fabbrica di liquori Averna e ai laboratori del torrone Geraci.
Come nasce un fischietto: ve lo spiegherà a CALTAGIRONE Vincenzo Forgia che non solo ne costruirà uno davanti al pubblico, ma aprirà le porte dell’antica casa dove ha allestito un vero e proprio museo etnografico riproducendo una casa contadina di fine ‘800. Ma Caltagirone questo weekend aprirà i suoi palazzi nobiliari: sono due, straordinari, una vera immersione tra soffitti affrescati, pareti damascate, arredi importanti: palazzo Gravina Pace è il più antico della cittadina, tra i pochi sopravvissuti al terremoto e apre per la prima volta; palazzo Spadaro Libertini sta in questi mesi tornando alla vita.
E infine, eccoci nel Trapanese: si parte dal capoluogo, da TRAPANI, dove come ogni anno, solo se sarete fortunati, riuscirete a prenotare un passaggio in barca per raggiungere la Colombaia. Questo weekend alla salina Culcasi di Nubia, è previsto un percorso sensoriale al museo etnografico nell’antica fattoria-fortezza del ‘600 con il grande mulino a vento. Ma soltanto sabato si potrà entrare nel regno prezioso di Platimiro Fiorenza, l’ultimo corallaio. Sempre sabato, ma alle 17, una visita teatralizzata in compagnia di Donna Clotilde nelle sale di Palazzo D’Alì, oggi sede del Municipio. A MARSALA c’è solo l’imbarazzo della scelta: oltre alle chiese e ai palazzi del centro storico, l’attenzione è tutta per lo Stagnone, vero palcoscenico di esperienze: dai voli in piper alle sedute di benessere per lo scrub al sale, alle passeggiate a cavallo ai giri in barca per raggiungere Mozia per partecipare alle visite guidate della Fondazione Whitaker sui nuovi scavi archeologici; per gustare una colazione in stile “british”, o scoprire (domenica) chi sia l’elegante “Pip” e perché è stato così importante per la piccola isola colma di storia. A MAZARA, già sold out l’esperienza tra gallerie, caverne e giardini integrati nella città, ma se si vogliono scoprire i sentori fruttati dell’olio o il sapore aromatico del miele, bisogna correre alla Tenuta Cav. Mandina. Poi da non perdere è la regale Abbazia normanna di Santa Maria dell’Alto, voluta da Giuditta, figlia di re Ruggero, ma anche le visite alle aziende di grani antichi o dove si coltivano gli avocado.
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