In occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il Gruppo CRC – di cui Save the Children fa parte e che è composto da più di cento soggetti del terzo settore impegnati sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – pubblica il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia (13° Rapporto CRC), presentato oggi nel corso di un evento online aperto dall’intervento della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
L’evento, dal titolo “I diritti mancati di una generazione sospesa tra sogni e incertezze”, si pone l’obiettivo di creare un momento di dialogo che coinvolgerà i differenti livelli di governance protagonisti delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Numerose le testimonianze “dal campo” raccontate dalla voce degli operatori delle associazioni facenti parte del Gruppo CRC che ogni giorno, da differenti contesti e territori, lavorano con e per i ragazzi e le ragazze.
Sarà questa anche l’occasione per presentare il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia – 13° Rapporto CRC, redatto nel corso di questi ultimi mesi dalle oltre 100 associazioni parte del Gruppo CRC e appena pubblicato. Il Rapporto fornisce come sempre una panoramica completa di tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), raggruppandoli in 10 capitoli e 46 paragrafi. Dall’analisi proposta dal Rapporto emerge in modo inequivocabile l’importanza di fornire risposte adeguate uscendo dalla logica degli interventi per singoli “settori” e avviando un processo di ricomposizione in grado di promuovere il benessere complessivo delle persone di minore età che vivono nel nostro Paese.
La fotografia che ci troviamo ad osservare è quella che ritrae una quotidianità in cui le ragazze ed i ragazzi che vivono nel nostro Paese manifestano un malessere diffuso che si esprime in diversi modi, ma riguarda tutte le sfere dell’esistenza e coinvolge le diverse fasce d’età. Pesa la percezione di un futuro incerto: crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia, guerre. Nello stesso tempo resta viva in molti bambini e ragazzi, sia la consapevolezza delle sfide che il mondo attraversa, sia la volontà di impegnarsi personalmente e collettivamente per affrontarle. Su queste grandi risorse, di coscienza e di solidarietà, si può e si deve far leva per rendere bambini e ragazzi più protagonisti del loro presente e del loro futuro.
Il lungo isolamento generato dal COVID ha comportato il rarefarsi dei luoghi di incontro ed ha indotto molti giovani e giovanissimi a chiudersi in sé stessi, ricorrendo ad un eccessivo utilizzo dei media. Inoltre, in molte delle nostre città mancano anche punti di riferimento territoriali, luoghi aggregativi aperti, spazi gioco, contesti di socializzazione occasionali e liberi come piazze e cortili.
È quindi necessario e doveroso che gli adulti assumano responsabilità e riconoscano le mancanze dell’attuale sistema per avviare un ripensamento complessivo delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Avendo un orizzonte temporale di lungo periodo ed in maniera che ciò coinvolga tutta la comunità educante. Per fare questo è centrale ascoltare le ragazze e i ragazzi, promuoverne il protagonismo e tenere conto delle loro esigenze e della loro opinione per giungere alla piena attuazione dei loro diritti.
Il Gruppo CRC, facendo leva anche sul prossimo appuntamento con il Comitato ONU, intende portare l’attenzione delle istituzioni sulle criticità del nostro sistema, valorizzando i punti di forza che emergono anche delle molteplici esperienze condotte a livello territoriale, per innescare un cambiamento sistematico che veda tutti protagonisti nel farsi carico delle esigenze di una generazione sospesa tra sogni e incertezze.