Una misteriosa pergamena, fortunosamente scampata ai roghi degli inquisitori e alle brame dei generali nazisti durante la seconda guerra mondiale, riemerge dalla polvere dei secoli. E sconvolge, con il suo terribile segreto, le vite di chi ne custodisce i frammenti, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue e omicidi. È, in sintesi, la promettente trama del libro La pergamena dei cavalieri, il nuovo thriller mozzafiato di Elena Bianchi pubblicato da Senso inverso edizioni di Ravenna.
Dopo Il segreto della miniera (2017), la scrittrice ceretana torna in libreria con un avvincente romanzo, ambientato nel Regno Unito ai nostri giorni.
Gli antefatti risalgono, però, alla Roma tardo-cinquecentesca quando frate Lorenzo Donati, un consultore dell’Indice dei libri proibiti, salva dal rogo e nasconde una misteriosa pergamena rinvenuta dentro un vecchio baule ricoperto d’argento. Il baule, proveniente dalla Palestina, era stato sequestrato nella bottega del giudeo Tobia Bemporad, sospettato di possedere libri eretici e perciò torturato a morte dagli inquisitori. Con un andamento carsico e in un incrocio di destini, la pergamena ricompare a Roma nel 1944, negli ultimi giorni dell’occupazione nazifascista: Paolo Donati, discendente del consultore, chiede aiuto all’amico scozzese Solomon Crawford affinché il prezioso cimelio custodito per tre secoli non cada nelle mani sbagliate.
Settant’anni dopo la pergamena ricompare nel Regno Unito, divisa in quattro frammenti affidati ad altrettanti custodi tra Londra, Birmingham, Edimburgo e l’Hampshire per meglio proteggerla dalle forze del Male. Il documento, una volta ricomposto, consentirebbe di evocare demoni capaci di scatenare scenari apocalittici e mettere a rischio l’intera umanità. Precauzione, questa, che non impedirà a una donna senza scrupoli e a un misterioso cacciatore dagli occhi di ghiaccio di uccidere i custodi, uno dopo l’altro, e procurarsi i frammenti della pergamena. A impedirglielo saranno il milionario Alexander, erede della famiglia Crawford e detentore dell’ultimo frammento, e la giovane Sienna McLaughlin, nipote di uno dei custodi uccisi, tra spericolati inseguimenti per le campagne dell’Hampshire, fughe rocambolesche e colpi di scena.
L’autrice, con uno stile cinematografico dal ritmo incalzante, mette in scena l’eterna lotta tra il Bene e il Male che si agita tra forze soprannaturali nel teatro della storia, quasi invisibile agli occhi di un’umanità ignara e immersa nel quotidiano. Gli ingredienti tipici del romanzo ad alta tensione si fondono con una trama intessuta di riferimenti esoterici, escatologici e biblici, in una lettura avvincente e “magnetica” capace di tenere il lettore incollato alla pagina.
“L’allegoria biblica dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse – scrive Veronica Lombardi nella prefazione – che ha infervorato la fantasia escatologica di pittori, romanzieri, cineasti – da
Albrecht Dürer a Vicente Blasco Ibáñez fino a Ingmar Bergman –, qui si libera degli eccessi di spiritualismo religioso che hanno attraversato tradizioni letterarie secolari improntate su ansie di palingenesi personali e desiderio di riscatto universale, per inseguire piuttosto le strutture narrative della detective story e del noir, fino a sfiorare alcuni meccanismi tipici del thriller psicologico”.
Elena Bianchi, originaria di Magliano in Toscana (Grosseto) dove è nata nel 1980, vive e lavora a Cerveteri (Roma). Scrittrice per passione, ha all’attivo due romanzi: Il segreto della miniera, segnalato dalla Giuria al 43° Premio letterario Casentino, e La pergamena dei cavalieri, che ha ottenuto il premio speciale della giuria del Premio letterario internazionale Città di Latina e la menzione d’onore nel Concorso letterario nazionale Argentario.