Rinascere dalla bellezza dei luoghi, siano essi palazzi, chiese o affreschi ritrovati, villaggi fantasma o ville eleganti. Ma mai come quest’anno è necessario ripartire, in piena sicurezza. Il Festival che “racconta” l’Isola – e che l’anno scorso ha superato a Messina gli undicimila visitatori – ritorna da sabato prossimo (12 settembre) per la quarta volta nella città affacciata sullo Stretto. Con un programma che raccoglie dodici siti, alcuni inediti e altri graditi ritorni, dove si entrerà sabato e domenica, preferibilmente su prenotazione e con numeri contingentati, nel pieno rispetto delle norme anticovid. Main sponsor per tutta l’edizione 2020, sarà Unicredit.
Le Vie dei Tesori, nato nel 2006 in seno all’Università palermitana, oggi coinvolge 15 città in tutta la Sicilia con oltre duecento partner pubblici e privati: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Da Roma è appena arrivata, per il quinto anno consecutivo, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica. La scorsa edizione, cui hanno lavorato circa 600 giovani, ha contato in tutto 404 mila visite, con un indice di gradimento del 91 per cento. E ha prodotto cinque milioni e mezzo di indotto turistico sulla Sicilia, con una ricaduta sulla sola Messina, di 165.403 euro (dati Otie, Osservatorio sul turismo delle Isole europee).
Quest’anno Le Vie dei Tesori durerà nove settimane, divise essenzialmente in due tronconi: il primo si apre sabato prossimo (12 settembre) e durerà tre fine settimana, fino al 27 settembre: con Messina, in contemporanea apriranno le porte Trapani, Marsala, Mazara del Vallo – visitabili con coupon validi nelle tre città – ; ritornerà per la quarta volta anche Caltanissetta, debutterà la nobile Bagheria, farà il bis Sambuca, e, soltanto nell’ultimo weekend (26-27 settembre), riecco anche il borgo di Naro. Dal 3 ottobre, la seconda tranche: toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa e alle (diversamente) barocche Scicli e Noto; ritornerà Sciacca e debutterà Monreale che partirà addirittura dal 10 ottobre, dopo l’ammiraglia, Palermo, dove il Festival durerà sei weekend, fino all’8 novembre. Aneddoti, info, e ogni altra curiosità sul festival sul portale www.leviedeitesori.com e sul magazine.
MESSINA, dunque. Alcuni luoghi sono inediti, altri li conosciamo già ma tanti follower hanno chiesto di ritornarvi. Ma è soprattutto lo sguardo attorno alla città, la vera matrice del festival di quest’anno. Dopo quattro edizioni passate ad esplorare Messina, stavolta si partirà per i suoi immediati dintorni, dove ci sono luoghi bellissimi e inaspettati. Come il villaggio fantasma di Massa San Nicola, abbarbicato sulle colline, un paese irreale posto sotto il vincolo della Soprintendenza; o il villaggio medievale di Mili San Pietro, nascosto sui Peloritani, con l’abbazia basiliana di Santa Maria di Mili, la più antica chiesa normanni di Sicilia. E bisogna farsi raccontare la leggenda del quadro di San Giovanni scampato al naufragio, se si visita la chiesa a lui dedicata a Castanea delle Furie. Se poi si arriva a Giampilieri, si troveranno sì le tracce dell’ alluvione di oltre dieci anni fa, ma anche una comunità combattiva che si aggrappa alla sua Matrice di San Nicolò, alla miracolosa tela del Barbalonga. Zafferia invece, fa storia a sé perché è un villaggio accarezzato dal soffio divino: quando il Sabato di Pasqua coincide con il 25 marzo, festività dell’Annunciazione, il borgo messinese gode del privilegio dell’Anno Santo simile al Giubileo di Roma. Il prossimo sarà celebrato nel 2062. Tornando in città, ecco la chiesa di San Giovanni Battista, cuore religioso di Larderia dove vi mostreranno due enigmatici anagrammi aritmetici, che rimandano a un esercizio filologico diffuso tra gli intellettuali delle classi nobiliari e borghesi. Amatissimi restano sia Forte San Salvatore da dove la vista abbraccia la costa della Sicilia e quella della Calabria: è sempre stato il sito più amato e visitato, soprattutto dai messinesi; come anche il complesso benedettino di San Placido Calonerò con gli ambienti ipogeici, nel sottosuolo e la piccola Cuba nel giardino; da ritrovare la Santissima Annunziata dei Catalani, che riesce a raccontare la genesi urbana della città prima del terremoto; o i ruderi del monastero di Santa Maria di Gesù Superiore, oggetto di contesa tra gli storici perché, secondo alcuni, ospiterebbe la tomba di Antonello da Messina.
Infine due ville, gettonatissime nelle scorse edizioni: Villa Cianciafara dove si ritrovano i nobili arredi di un tempo e lo stile del fotografo Filippo Cianciafara, cugino di Giuseppe Tomasi e di Lucio Piccolo; e Villa Stefania, anche se i messinesi la conoscono come Villa Alfè, dalle iniziali dei pronipoti di Stefania Filiberto, la nobildonna alla quale il marito Federico Roberto fece dedicare la dimora.
LE PASSEGGIATE. Verranno organizzate quattro passeggiate che indagheranno la vera storia di Messina. Dalla città medievale con la gotica chiesa di San Francesco all’Immacolata, la normanna San Tommaso il Vecchio, e la Cattedrale fondata nel 1197; all’antica Via del Dromo che collegava Messina e Catania, tra resti di fabbriche di essenze di agrumi e gelsomino, chiese, palazzi signorili. E ancora, si andrà alla scoperta della Messina eclettica di inizio Novecento, innamorata del Liberty oppure ci si perderà sulle orme dei Crociati che partivano (o ritornavano) dalla Terrasanta. Come sempre, info e prenotazioni su www.leviedeitesori.it
Un Festival in sicurezza
In Sicilia quindi due mesi interi di Festival, oltre trecento luoghi da visitare – tra chiese, cimiteri, castelli, palazzi, case d’artista, oratori -, esperienze inedite e passeggiate curiose. Da scoprire in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19: insomma, a Le Vie dei Tesori non si rinuncia, si potrà vivere il Festival nella sua tranquilla fascinazione, ma con qualche accorgimento in più. I luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi a seconda di ciascuno spazio e delle caratteristiche dei siti. È stata istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o all’info point allestito nella chiesa di San Giovanni di Malta (via San Giovanni di Malta, 2). Le visite si faranno con la guida in presenza, se la logistica dei luoghi lo consente, oppure con l’audioguida d’autore registrata dalla viva voce dei giovani dell’associazione Amici delle Vie dei Tesori: storici dell’arte, architetti, botanici, urbanisti. Insomma, il fascino dello storytelling – che è poi il vero marchio di fabbrica del Festival – resterà intatto.
Dona 1 euro per la bellezza!
Un euro per sostenere progetti di restauro e di decoro urbano, organizzare attività di educazione al patrimonio per i bambini, promuovere borse di studio per i giovani anche per sostenere i ritorni al Sud. Quest’anno, comprando i coupon del Festival, si potrà scegliere di donare 1 euro in più per sostenere gli altri progetti dell’associazione Le Vie dei Tesori Onlus. Tra gli interventi di restauro già realizzati, il recupero dei lampadari della Palazzina Cinese e del salottino di Palazzo Mirto, a Palermo, il restauro di una preziosa tavola custodita nella Cappella della Mortificazione a Trapani e la manutenzione della cupola del Campanile del Carmine di Marsala. È tuttora in corso sia il recupero delle due sfingi in pietra di Billiemi del Gymnasium dell’Orto Botanico di Palermo, che il restauro di un antico corale manoscritto a Trapani che si potrà seguire in diretta durante le visite.
I tour
Quest’anno, accanto alle visite, alle passeggiate e alle esperienze si aggiunge un altro tassello nell’offerta del Festival: i tour organizzati in collaborazione con Insider Sicily, il tour operator che fa scoprire un’isola autentica, fuori dalle consuete rotte turistiche. “Mezza giornata con noi”, per vivere il Festival in libertà con otto ingressi e un pranzo/cena tipico (con prenotazione dei luoghi garantita dall’organizzazione) e “Un weekend con noi”, un fine settimana in tutte le città del Festival per scoprire tesori dell’arte e del palato.
In pullman da Palermo nelle altre città del Festival
La Sicilia come un unico, vero “museo diffuso”. Partendo la mattina da Palermo, si potranno raggiungere comodamente in pullman le altre città del Festival e dopo le visite, rientrare in serata. Torna anche quest’anno, l’iniziativa delle Vie dei Tesori in collaborazione con Labisi, vettore ufficiale della manifestazione. A settembre si potranno scoprire Caltanissetta e Trapani (domenica 13 settembre); Marsala e Messina (20 settembre); Mazara del Vallo, Naro e Sambuca (27 settembre). Nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid, visto che i bus vengono sanificati prima di ogni tour, sono muniti di dispenser con gel igienizzante, e, oltre alla pulizia, viene svolta una accurata manutenzione degli impianti di riscaldamento e condizionamento.
Tutto il sito, il portale e il sistema di vendita dei coupon delle Le Vie dei Tesori nasce dal lavoro di Kappaelle comunicazione. Il progetto grafico dei materiali editoriali è di Alessandro Fiore – Expagina.it