L’IMPORTANZA DELLO STUDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Bene ha fatto Alleanza Cattolica a pubblicare quest’anno con la sua casa editrice Cristianità un libro su gli “Scritti di dottrina sociale 1961-2005” di Giovanni Cantoni. Nei miei intensi anni di apostolato sociale nel messinese, ogni volta che presentavo l’associazione non mancavo mai di dire che “Alleanza Cattolica è una associazione nata per diffondere la Dottrina Sociale della Chiesa”.

Era il bigliettino da visita dell’associazione, che in alcuni anni, almeno quelli dopo il Vaticano II, forse, era l’unica associazione che faceva apostolato sociale e culturale attraverso i documenti magisteriali della Dottrina sociale. Il volume raccoglie interventi editi e inediti di Giovanni Cantoni, con la prefazione di mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale (Pa). Il testo di Cantoni è importante perché è un ottimo strumento di formazione civico-culturale, che aiuta a fare incontrare la fede e la vita in una prospettiva di impegno sociale e politico sia per chi è impegnato nel pre-politico, sia per chi è chiamato a operare direttamente a livello elettorale nelle formazioni politiche.

La Dottrina sociale è un alimento indispensabile e doveroso che orienta il laico cattolico nei vari ruoli in cui è chiamato. Cantoni si è impegnato per decenni nella missione culturale di studiare e diffondere attraverso i suoi interventi il Magistero sociale della Chiesa. Alla luce del pensiero di Giovanni Paolo II, il Papa che ha rilanciato la D.S.C e che era convinto come amava ripetere spesso che, “una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”. Il testo dopo la premessa di Oscar Sanguinetti, si compone di un Prologo, un intervento di Cantoni sul Senso Comune. Seguono i tre temi affrontati nel libro: Studi e saggi di dottrina sociale della Chiesa; Saggi sulla Chiesa e sulla politica; Articoli e commenti vari. Prima di passare ai contenuti, occorre richiamare al metodo dell’Autore. Il volume, attesta una straordinaria conoscenza del magistero sociale della Chiesa di Cantoni, che certamente si rifà anche ai contributi degli autori della scuola cattolica contro-rivoluzionaria, a partire da Joseph De Maistre (1753-1821) a Plinio Correa de Oliveira (1908-1995), inoltre, “offre un approccio alle varie tematiche in cui spiccano quattro importanti caratteristiche metodologiche: il realismo, la serietà, la fedeltà e la chiarezza”.

Le riflessioni e gli studi di Cantoni non parte mai da zero, ma sempre dalla realtà, per ciò che è e mai per come amiamo immaginarla, e poi dal vasto patrimonio del “senso comune”. Dunque niente ideologia che non guarda al totale ma ad una parte della realtà. La seconda caratteristica metodologica è la serietà, Cantoni non è superficiale, fa una lettura attenta dei documenti pontifici, una ruminatio dei testi del Magistero. L’autore legge i documenti nella lingua originale, il latino. Fattore importante, Cantoni leggendo un documento di un Pontefice si confronta con il Magistero dei predecessori, facendo notare i tratti di continuità e di riforma, nella consapevolezza che “Papa non scaccia Papa”, o “enciclica non abolisce enciclica”. Occorre precisare che lo studio di Cantoni non è un mero studio intellettualistico, accademico, ma “scientifico”, orientato a  fronteggiare il processo rivoluzionario di scristianizzazione e di porre le condizioni per la costruzione della civiltà cristiana nel Terzo millennio.

E’ uno studio fedele dell’insegnamento dei Pontefici, che ha permesso al fondatore di Alleanza Cattolica “di comprendere come la dottrina sociale cristiana viene raggirata, da un lato trasformandola in programma politico o in ideologia, dall’altro lato – come avvenuto sovente e in maniera compulsiva durante gli anni successivi al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) – quando è oggetto di operazioni riduzionistiche, tese alla sua alterazione o negazione, espungendone il carattere profondamente normativo e valoriale […]”. Il quarto e ultimo elemento metodologico da rilevare è quello della chiarezza. Infatti, “l’attività di Cantoni è stata in gran parte quella di un instancabile comunicatore, tramite l’oralità e gli scritti, attraverso intensi rapporti personali e in incontri pubblici”. Un attento uso delle parole, è stata una delle caratteristiche costanti di Cantoni. E soprattutto niente pressapochismi linguistici, concettuali e culturali. Il metodo cantoniano ci invita a non scadere in prospettive fondamentalistiche, tra ciò che dev’essere distinto tra la sfera spirituale e quella temporale, senza confusioni, ma neanche in atteggiamenti pragmatistici o positivistici, senza sconti dottrinali e senza confusioni o pressapochismi.

A questo punto mi limito a sfogliare il testo segnalando solo gli argomenti affrontati. Per una presentazione più approfondita segnalo la recensione di Daniele Fazio pubblicata nel numero 428 della rivista Cristianità, organo ufficiale di Alleanza Cattolica (Giovanni e la dottrina sociale della Chiesa. Considerazioni). Il testo dopo il Prologo sul “senso comune”, passa allo studio delle linee essenziali della Dottrina sociale della Chiesa. I Dottrina sociale della Chiesa. Nella Prima Parte, tratta della Natura e Storia. Nella Seconda Parte: Principi, criteri e direttive.

Si prosegue con II Dottrina sociale e lavoro umano nel messaggio della Laborem exercens. L’argomento è sviluppato in Sette Sezioni. III Dottrina sociale, teologia morale e coscienza. IV “Rivalutazione” della dottrina sociale della Chiesa. V La democrazia nell’encilcica “sociale” Evangelium vitae. VI L’Anno della Dottrina sociale della Chiesa.

Parte seconda. Saggi sulla politica e sulla Chiesa. Segnalo soltanto gli interventi su I. La monarchia tradizionale unica soluzione globale alla crisi del mondo moderno. II Costituzionalismo e Tradizione. III. Dittatura e totalitarismo. IV. Papa Giovanni Paolo II a Strasburgo: religione e libertà. V. La libertà religiosa come valore. VI. Il problema ecologioc nel Magistero sociale della Chiesa.

Infine, la Terza parte del testo con Articoli e commenti vari. Sicuramente Giovanni Cantoni può essere annoverato tra i più brillanti interpreti del magistero e del pensiero sociale cattolici. I suoi saggi, articoli, sono contenuti principalmente nelle annate, ormai pluridecennali, di Cristianità, la rivista di cultura religiosa e civica da lui ideata e promossa dal lontano 1973. Ma i suoi “mille” interventi, oltre ai convegni, riunioni e Ritiri dell’associazione, si possono trovare anche in altre riviste e quotidiani dove ha collaborato. L’ampia selezione di interventi in questo volume non vuole soltanto onorare un uomo che si è speso per tutta la vita per costruire una civiltà a misura d’uomo e secondo il piano di Dio, ma anche di fornire un sussidio di qualità a chiunque voglia impegnarsi nella “buona battaglia”, quella delle idee che dagli anni ’70 sta combattendo Alleanza Cattolica.

DOMENICO BONVEGNA

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