
Turismo rigenerativo, destinazioni sostenibili, cambiamenti climatici: si fa strada un nuovo modo di viaggiare e conoscere, più consapevole e attento ai territori, amante delle esperienze, attento alle comunità…
MARSALA – Viaggiare nel 2025 e nei prossimi anni, in maniera più consapevole: con una particolare attenzione per le abitudini delle comunità del posto, attenti all’ambiente e alle variazioni climatiche; magari seguendo itinerari culturali, aggregatori di esperienze, condotti da un insider che non è necessariamente una guida turistica ma piuttosto un conoscitore della zona. È una nuova forma di avvicinamento ai Paesi, a ogni latitudine e con qualsiasi forma di viaggio scelta: culturale, naturalistico, di svago.
Se ne parlerà il 21 e 22 marzo al Museo Archeologico di Marsala che ospiterà il XVIII Dialogo EuroMediterraneo sulla Rotta dei Fenici, confronto internazionale tra esperti, istituzioni e stakeholder per discutere di turismo rigenerativo, progetti sul territorio, cooperazione culturale nel Mediterraneo, patrocinato dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana. “La prima edizione del Dialogo EuroMediterraneo si tenne nel 2006 proprio a Marsala: ritorniamo con iniziative di rilievo e la prospettiva di nuove e prestigiose collaborazioni – dichiara il direttore Antonio Barone – La Rotta dei Fenici, come chiedono il Consiglio d’Europa e il Parlamento Europeo, gioca un importante ruolo nella valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, e sul turismo culturale rigenerativo, grazie alla collaborazione degli oltre cento enti istituzionali associati e partner, dal Libano al Portogallo fino al Mar Nero. E si attiva un circuito virtuoso di strategie e programmi innovativi tra i soci come dimostrano i numerosi progetti internazionali che ci vedono protagonisti”.
Al suo interno, la conferenza “Il futuro della cooperazione culturale per un Mediterraneo polifonico e un dialogo tra pari e diversi”, organizzata in collaborazione con il COPPEM (Comitato Permanente per la Cooperazione Euro-Mediterranea delle autorità locali e regionali). “Stiamo vivendo un momento cruciale e l’urgenza di rafforzare la cooperazione euromediterranea è più evidente che mai, in un contesto storico segnato da fragilità e tensioni – ha detto Francesco Sammaritano, segretario Generale del COPPEM – Ricerca e sviluppo, tutela della memoria storica, scambi culturali ed educativi, valorizzazione delle arti e promozione di un turismo sostenibile, obiettivi che fanno parte della missione della Rotta dei Fenici, sono strumenti essenziali per costruire un Mediterraneo più resiliente e consapevole”.
La due giorni si aprirà venerdì 21 marzo con l’Assemblea Generale Internazionale dei soci della Rotta dei Fenici, tra i più longevi tra gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa; nato nel 2003, promuove la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico e culturale delle civiltà mediterranee lungo le antiche rotte marittime e commerciali dei Fenici, connettendo siti archeologici, città storiche e comunità locali in un dialogo interculturale continuo. A seguire si apriranno i workshop su progetti innovativi legati al turismo culturale e alla promozione del patrimonio mediterraneo: tra gli altri, U-MAR con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana per la valorizzazione degli itinerari archeologici subacquei; i progetti SMARTIES for SMEs e I-Demo, per supportare idee creative nel campo del turismo rigenerativo inclusi finanziamenti a PMI in 5 aree pilota del Mediterraneo; MEDRoutes sugli ecoitinerari locali nelle Cultural Routes; e Next Routes, per nuove forme di comunicazione delle Cultural Routes. Infine la presentazione del progetto SyPEAH (System for the Protection and Education of Archaeological Heritage) per un nuovo sistema di monitoraggio e controllo del Colosseo, realizzato con l’Agenzia Spaziale. Seguiranno presentazioni di destinazioni della Rotta dei Fenici in Spagna, Cipro, Malta, Italia, Georgia, Croazia, Slovenia.
Sabato 22 marzo sempre a Marsala, al Museo Archeologico, dalle 9, è in programma il workshop “Climate Change. Impatti dei cambiamenti climatici sul turismo e la cultura. Riflessioni per il futuro”: esperti internazionali – tra i quali il climatologo Luca Mercalli da remoto – si confronteranno sugli effetti dei cambiamenti climatici sulle rotte turistiche. E si lavorerà alla creazione di un osservatorio internazionale secondo la Dichiarazione di Glasgow che riconosce la necessità di un piano coerente a livello globale per l’azione per il clima nel turismo. Durante il workshop, verranno affrontati temi cruciali come l’innalzamento del livello del mare e il rischio per i siti archeologici costieri, gli effetti delle ondate di calore sui flussi turistici, il degrado ambientale che minaccia le destinazioni, e la necessità di nuove strategie di sostenibilità per garantire un turismo resiliente e responsabile.
Alle 10.30 si aprirà la conferenza “Il futuro della cooperazione culturale per un Mediterraneo polifonico e un dialogo tra pari e diversi”, organizzata in collaborazione con il COPPEM. Parteciperanno figure istituzionali e accademiche di Paesi del Mediterraneo – tra gli altri, Enas Mekkawy, capo della Missione della Lega Araba in Italia; l’europarlamentare Leoluca Orlando, Eman Negm, primo Sottosegretario di Stato della Repubblica Araba d’Egitto e Mustafa Aydin, presidente dell’Università Aydin di Istanbul, Francesca Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi – pronte a discutere dell’importanza e della necessità di mantenere la pluralità di voci, identità e tradizioni. Perché il patrimonio culturale diventi un motore di sviluppo, coesione e comprensione reciproca.
Nel pomeriggio, alle 16, l’ultimo panel su “Turismo rigenerativo ed esperienziale: scenari e prospettive per le nuove figure professionali nel turismo e nella cultura”, in collaborazione con FIPTES – Federazione italiana professionisti del Trekkincittà e del turismo esperienziale. Un’importante riflessione sulla necessità di nuove competenze per affrontare le sfide del futuro a partire dal turismo rigenerativo che si propone come modello innovativo che va oltre la semplice sostenibilità, mirando a lasciare un impatto positivo sulle comunità locali e sull’ambiente. Che devono poter contare su professionalità sul territorio – non necessariamente guide turistiche – che possano introdurre esperienze autentiche e significative per i viaggiatori.
La Rotta dei Fenici
Operativa dal 2003, in 22 anni si è distinta per qualità e operosità tra gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. Oggi è un’associazione internazionale presente in 16 Paesi (a Marsala si aggiunge la Georgia), con oltre 100 associati tra enti pubblici territoriali, regioni, agenzie di sviluppo regionale, camere di commercio, fondazioni, musei, parchi archeologici, enti del turismo. Fanno parte del network venti Università (di una dozzina di Paesi tra Europa, Asia e Africa), diversi musei, siti e istituzioni culturali (tre Parchi Archeologici solo in Sicilia, numerose Fondazioni), le scuole di 8 Paesi, una fitta rete di tour operator, diversi progetti di archeologia subacquea e di sostegno alle comunità