“Siamo onorati di avervi nostre ospiti, siete bellissime. Sappiate che siete dei modelli per le ragazze come voi, per tutte quelle che coltivano un sogno. Pertanto avete una grande responsabilità”. Così l’assessore alla trasformazione digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, nel ricevere le 33 finaliste di Miss Italia a Palazzo Marino.
“Al mio posto doveva esserci il sindaco Sala, ma ha dovuto prendere parte a una riunione sulle Olimpiadi che si tiene a Roma. Vorrà dire che gli manderò la vostra foto, giusto per indispettirlo un po'” ha detto ironicamente l’assessore Cocco. “Vi invito a non fermarvi – ha poi aggiunto – inseguite i vostri sogni e siate sempre padrone del vostro tempo e della vostra persona. E io scommetto su ciascuna di voi che ce la farete: magari diventerete grandi modelle o straordinarie attrici oppure, tra trent’anni, farete l’assessore comunale nel vostro paese… e magari farete le mamme e le mogli, perché non bisogna mai rinunciare a nulla.
Sono certa che il vostro coraggio, la vostra tenacia e le vostre capacità vi porteranno lontane. Per la città di Milano è un piacere ospitarvi”, ha concluso l’assessore, consegnando ad ognuna delle finaliste un piccolo cadeaux. Poi la visita del Palazzo che dal 1861 ospita la municipalità, ma che fu realizzato nel lontano ‘500 dall’architetto perugino Galeazzo Alessi.
Un’icona autentica, proprio come la Galleria Vittorio Emanuele, come il Duomo o come Via Montenapoleone, i luoghi della loro prima giornata meneghina… il simbolo di una Milano che cambia, che evolve a ritmi impressionanti ma che non dimentica le tradizioni. Anche Miss Italia è un’icona, qualcuno disse “come il panettone”.
È il simbolo della nostra cultura, delle nostre tradizioni più genuine e del nostro costume.