Milano. Si intitola “Chi ha paura del rosso, del giallo e del blu?” l’iniziativa aperta a tutti che si svolgerà al Museo del Novecento (quarto piano – sezione Nuovi percorsi) domenica pomeriggio, dalle ore 14:30 alle 18:30.
Un musicista azero, un’architetta siriana, un mungitore indiano con tanto di laurea, un’artista italiana, una videomaker cinese di seconda generazione, due ragazzi arrivati attraversando il deserto, la Libia e il Mediterraneo, e operatori che a vario titolo lavorano nell’ambito dei diritti umani: questi sono solo alcuni dei “libri”, in carne e ossa, che ciascun utente della “biblioteca umana” potrà leggere, scegliendolo in base al titolo e a una quarta di copertina. Questi “libri viventi” mettono a disposizione la propria storia e la propria esperienza attraverso narrazioni a tu per tu, contribuendo in maniera efficace a scardinare stereotipi. Il loro motto: “Non si giudica un libro dalla copertina”.
È dunque l’arte contro il pregiudizio il focus di questo progetto che viene realizzata da FEM, Fondazione Empatia Milano, in collaborazione con il Museo del Novecento. Ed è stata l’opera “Who’s afraid of red, yellow and blue” di Maurizio Nannucci, esposta nelle sale del Museo ad ispirare il titolo dell’iniziativa.
Human library è un metodo semplice e innovativo, nato in Danimarca nel 2000 e ideato da un gruppo di giovani come risposta all’aggressione a sfondo razzista subita da un loro compagno e si fonda su un approccio concreto per promuovere il dialogo e la comprensione tra individui.
FEM human library 2019 si inserisce nell’ambito di Distinti ma non distanti, un progetto di ASIA (Associazione per la solidarietà internazionale in Asia) di cui Fondazione Empatia Milano è partner insieme ad altre quattro organizzazioni – finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Il progetto si sviluppa in un anno di iniziative ed eventi in tutta Italia per educare la cittadinanza ai valori dell’empatia, dell’interdipendenza e della non violenza. E per abbattere i pregiudizi e la percezione distorta dei migranti.
Una recente indagine della Commissione europea rivela che, secondo gli italiani, gli immigrati provenienti da Paesi fuori dalla UE sarebbero il 24% della popolazione, mentre sono appena il 7%. Inoltre, per il 74% dei nostri connazionali gli immigrati peggiorano la criminalità e per il 58% tolgono lavoro ai residenti. La parola e la conoscenza si pongono nella human library come antidoto alle false percezioni che alimentano i pregiudizi. Le opere e gli spazi del museo, che hanno accolto e ispirato i libri umani durante il percorso di formazione, sono un patrimonio che i cittadini milanesi, vecchi e nuovi, avranno l’occasione di fare proprio.