Il MuMe, confermando gli obiettivi di impulso di crescita sociale e culturale del territorio, aderisce al Progetto Nazionale dedicato alle vittime della violenza di genere, riservando un Posto Occupato nelle sale museali.
L’iniziativa decolla in occasione della Festa della donna, il prossimo 8 marzo, quando peraltro sarà assicurato l’ingresso gratuito alle donne, come disposto dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, per tutta la giornata (orario di apertura 9/18,30).
Il Posto Occupato sarà allestito davanti al dipinto La Strage degli Innocenti, databile fra il 1609 e il 1610, del messinese Alonzo Rodriquez.
La scelta dell’opera, proposta dal direttore della struttura museale Caterina Di Giacomo e condivisa per il forte impatto emozionale da Maria Andaloro, ideatrice della significativa e importante iniziativa, che ha riscosso in sede nazionale e internazionale numerosi e qualificati consensi, è motivata dal reiterarsi, nella storia dell’umanità, di episodi che sottolineano il destino delle donne, sovraesposte per la maggiore vulnerabilità fisica alla violenza, cui si oppongono con la forza della disperazione, per difendere la propria dignità e la stessa esistenza, o come nel fatto evangelico narrato con crudezza ed efficacia dal pittore caravaggesco, per proteggere i figli, fino all’estremo sacrificio.
Il dipinto esposto in una delle sale nell’area caravaggesca, transitò al Museo Civico Peloritano dalla chiesa dei Santi Elena e Costantino, distrutta nel 1849.
La cruente incisività della narrazione convinse il Longhi ad attribuire la tela ad Artemisia Gentileschi, le cui formule non dovettero comunque passare inosservate al Rodriquez (1568 ca-1648), cui oggi si riporta concordemente l’attribuzione.
Se è certa una formazione del pittore nell’ambiente messinese tardomanieristico, nonché una permanenza a Roma nei primi anni del XVII secolo, è altrettanto consolidata l’opinione di un suo rientro in città in tempo per assimilare gli effetti dirompenti dell’arrivo di Caravaggio, su una naturale propensione per il realismo, suggestionato dagli accenti luministici di marca nordica.
Sue molte opere esposte al Museo, ispirate ai capolavori del grande lombardo, mentre è collocato nella sala Giunta del Municipio l’affresco staccato con il Cenacolo eseguito nel 1617 nel refettorio del Convento di S.Maria del Gesù Inferiore.