“Se la musica è il cibo dell’amore, continuate a suonare”, fa dichiarare William Shakespeare a Orsino nel discorso di apertura della magica commedia La dodicesima notte, composta a cavallo tra Cinque e Seicento. In fondo, nel più importante drammaturgo della storia moderna, convivono intrecciate in maniera quasi indissolubile i temi del tempo che passa, dell’amore e delle più profonde emozioni umane.
Per i compositori, un bacino pressoché infinito di spunti da cui attingere, la meravigliosa produzione di Shakespeare, che ha visto anche in musica non poche trasposizioni della sua inestinguibile drammaturgia. Venerdì 24 (ore 20) e domenica 26 febbraio (ore 16), all’Auditorium di Milano di Largo Mahler, ne vedremo forse i più compiuti esempi, con l’appuntamento “Shakespeare in Music”, tre diverse declinazioni in cui il drammaturgo di Stratford-upon-Avon ha lasciato il segno nell’immaginazione e nell’ispirazione dei compositori: Macbeth op. di Richard Strauss, Time’s cruel Hand, sonetti in musica per controtenore e orchestra su testi di William Shakespeare, di Silvia Colasanti, e la Suite da Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, col controtenore Alex Potter e sul podio Jaume Santonja, Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano.
Silvia Colasanti è la compositrice in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Il rapporto tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e Silvia Colasanti, una delle voci più autorevoli della musica contemporanea italiana e internazionale e artista acclamata in tutto il mondo, dura da tre Stagioni.
Nuova Stagione, nuove commissioni. La Stagione 2022/23 vede concretizzarsi la Residenza di Silvia Colasanti con Time’s cruel hand (commissione dell’Orchestra Sinfonica di Milano), lavoro che racconta il trascorrere inesorabile del Tempo attraverso le parole di William Shakespeare, la voce di un controtenore e i suoni di un’orchestra. Una prima assoluta che vede tre sonetti shakespeariani accostati alle immagini di una natura devastata e corrosa da un Tempo distruttore che non scalfisce la bellezza. Un tempo che si presenta con il suo forte graffio, come colui che causa un senso di continua perdita, un demone – Kronos – che divora tutto quello che trova, il cui potere distruttivo non esclude però un’altra forza: quella di addolcire le asperità attraverso un’elaborazione dei ricordi, non senza un doloroso travaglio. Un titolo che fa riferimento al Sonetto 60 di Shakespeare, in cui si descrive la “mano crudele del tempo”. Ma qui si capisce il senso dell’amore e l’arte, visti come unici antidoti all’infuriare del tempo divoratore, vere e proprie barriere erette a difesa della memoria: “il mio amore nei miei versi vivrà giovane in eterno”, come si legge nel Sonetto 19. E se il Tempo distruttore vive nella violenza ritmica e negli urti dell’orchestra intera, sottolineati dalla forza delle percussioni, saranno la voce che continua incessantemente a cantare insieme agli archi dolenti e lirici a raccontare il potere immortale della Musica.
E’ la tematica amorosa che sta alla base di Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, forse il balletto più significativo realizzato dal compositore, la cui composizione è datata 1936 e la cui prima esecuzione risale invece al 1938. Da questo balletto Prokofiev estrapola ben tre Suites orchestrali, le prime due, op.64bis e op.64ter, datate 1936, e la terza, l’op. 101, datata 1946. Tre raccolte che costituiscono una libera scelta di pezzi, non legata allo svolgimento della trama, ma accostati da criteri puramente musicali, basati su una contrapposizione netta tra le varie atmosfere espressive. Quella che sentiremo diretta da Jaume Santonja sarà una selezione di brani dalle tre Suites orchestrali. La partitura di Romeo e Giulietta può senz’altro rappresentare la composizione-simbolo del periodo di mezzo di Prokofiev, in cui il compositore riesce a trovare un esemplare equilibrio tra sonorità dure e asperità ritmico-melodiche con la necessità di un lirismo più marcato. L’altra suggestione shakespeariana di questo intenso programma da concerto è rappresentata dal Macbeth di Richard Strauss, poema sinfonico partorito dopo aver assistito all’omonima tragedia. Eccellente trasposizione in musica del volitivo temperamento di questo affascinante “villain” storico, ben rappresentato da un tema tragico e aggressivo che apre la partitura con la tromba basso su un tempo Allegro un poco maestoso che precede il secondo tema legato invece a Lady Macbeth. Strauss, eccellente narratore musicale, riesce a dipingere in suoni gli episodi della tragedia: l’episodio del dialogo sulla volontà di regicidio (sempre più furioso), la decisione dell’omicidio (Presto), le ossessioni allucinate di Macbeth (Moderato maestoso), fino all’omicidio (Furioso).
Shakespeare, genio senza tempo che vive nella musica di tutte le epoche, testimonianza del fatto che la grandezza artistica sfida i limiti del tempo e delle arti stesse.
Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.
Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@sinfonicadimilano.org