Milano – Riparte oggi per la sua settima edizione “Milano da Leggere”, l’iniziativa ideata dalle Biblioteche del Comune di Milano per promuovere la lettura tramite l’offerta di una selezione di libri digitali scaricabili gratuitamente dal sito www.comune.milano.it/milanodaleggere.
Quest’anno la rassegna trova il proprio focus nella Storia e offrirà un romanzo al mese per viaggiare nel tempo, tra le vicende che hanno attraversato la nostra città nei secoli, dal Medioevo al Novecento.
I Visconti e gli Sforza, gli anni della peste di manzoniana memoria, Milano capitale del Regno napoleonico e le Cinque Giornate, la Belle Époque, il Futurismo, la Grande Guerra e l’epilogo dell’Era fascista in dieci romanzi di ambientazione storica da scaricare gratuitamente dal web o tramite QRcode.
Ancora una volta i dieci titoli saranno disponibili grazie alla partecipazione di autori ed editori che hanno concesso gratuitamente le loro opere. Il download sarà possibile anche dai manifesti e dagli schermi in giro per la città e, grazie ad ATM, che si riconferma partner tecnico dell’iniziativa, “Milano da leggere” sarà diffusa anche sulla rete della metropolitana e dei mezzi di superficie.
Pur nella sostanziale continuità con il passato, l’edizione 2022 segna un’importante novità: le opere usciranno a distanza di circa un mese l’una dall’altra, così da dare maggior respiro alla campagna e al tempo da dedicare alla lettura. Dopo la prima uscita di lunedì 4 aprile, gli ebook saranno infatti pubblicati ogni tre settimane e ogni ebook resterà disponibile per 30 giorni, “passando il testimone” al successivo, in una staffetta di lettura che ci accompagnerà fino a dicembre.
Saliamo allora su questa “macchina del tempo” per rivivere le epoche passate della nostra città, assaporarne le atmosfere, conoscerne la mentalità, gli usi e i costumi.
L’età del Medioevo e del Rinascimento, gli anni del Ducato di Milano, dei Visconti prima e degli Sforza poi, sono rappresentati nei romanzi di Cristina Fantini (“Nel nome della pietra”, Piemme 2020), Daniela Piazza (“Il tempio della luce”, Rizzoli 2012) e Daniela Pizzagalli (“La signora di Milano. Vita e passioni di Bianca Maria Visconti”, BUR 2009). I primi due romanzi ruotano intorno a una delle più grandi imprese che la nostra storia ricordi: l’edificazione del Duomo, dalla nascita della Veneranda Fabbrica su impulso di Gian Galeazzo Visconti, che vedeva nella cattedrale un simbolo della propria grandezza, al cantiere ancora in fermento circa sessant’anni dopo, quando Filippo Maria Visconti muore lasciando il Ducato senza eredi e il potere passa agli Sforza. Il terzo romanzo è una biografia storica, che inserisce la spiccata personalità dell’ultima erede dei Visconti, Bianca Maria, moglie di Francesco Sforza, in una fedele ricostruzione della Milano rinascimentale.
Con “Miserere” di Marina Marazza (Solferino 2020) facciamo un salto temporale negli anni della dominazione spagnola e della peste che infuria in città. Sullo sfondo di una Milano dal sapore manzoniano, il romanzo ambienta le vicende della figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, la Monaca di Monza, e Giovan Paolo Osio.
Ancora un salto e Milano è capitale del breve Regno d’Italia, Napoleone re. “La riviera di Milano” di Tito Livraghi (Meravigli 2015) ne racconta miserie e splendori: la Scala, i salotti dei nobili e, a Crescenzago, il Naviglio Martesana, con la sua bella riviera, ma anche la povertà e la spedizione dei giovani lombardi con le truppe napoleoniche nell’inferno della campagna di Russia.
Dopo la Restaurazione, Milano torna sotto la dominazione austriaca, contro la quale insorge nel 1848. Le barricate delle Cinque Giornate riecheggiano nei romanzi “Aprire il fuoco” di Luciano Bianciardi (pubblicato nella raccolta “Il cattivo profeta”, Il Saggiatore 2018) e “Una storia romantica” di Antonio Scurati (Bompiani 2007). Se quest’ultimo ricostruisce la vicenda a partire dal 1885, con la tecnica del flashback, e vi innesta la storia d’amore tra la Aspasia, musa dell’insurrezione, e il patriota aristocratico Jacopo, Bianciardi sovrappone l’età risorgimentale all’attualità degli anni Sessanta, in una commistione di passato e presente, personaggi storici e contemporanei, che valse al romanzo il titolo di “ucronico”.
Qualche decennio più tardi, la Belle Époque segna un periodo di pace e relativa prosperità. Sono questi gli anni in cui si snoda la storia narrata da “Il velocifero” di Luigi Santucci (Mondadori 2018): una saga famigliare che, con gustosi inserti in dialetto, si dipana tra il centro di Milano e la campagna che iniziava poco oltre corso Lodi, in un racconto a cavallo tra Otto e Novecento, fino alla tragedia della Prima guerra mondiale.
La Grande Guerra è il tema di fondo del romanzo di Gianni Biondillo, “Come sugli alberi le foglie” (Guanda 2016), che la racconta con lo sguardo di un gruppo di giovani artisti e intellettuali avanguardisti, usciti dall’Accademia di Brera. Sedotti dal Futurismo, interventisti convinti, quella guerra la sostennero e la combatterono, anche a prezzo della loro vita.
Di guerra in guerra, con “Notti e nebbie” di Carlo Castellaneta (Interlinea 2018) ci immergiamo nel 1944-45: Milano è occupata dai nazisti, governata dai fascisti della Repubblica Sociale Italiana e la Resistenza si rafforza ogni giorno di più. Il romanzo narra questo tragico periodo con la voce di un capo della polizia politica che aveva scelto il regime.
Sarà “Il Velocifero” ad aprire “Milano da leggere”, seguito da “Come sugli alberi le foglie”, proposti rispettivamente il 4 e 27 aprile, per proseguire secondo un calendario di uscite che sarà reso noto sul sito www.comune.milano.it/milanodaleggere.
Si ringrazia la Pinacoteca di Brera per avere autorizzato l’uso dell’immagine di Alessandro Manzoni dal ritratto di Francesco Hayez (https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/ritratto-di-alessandro-manzoni/)