Il racconto lucido di una passione verso il proibito e della disperata ricerca di un quotidiano sempre sopra le righe. Una storia “forse vera”, che comunque attinge alle cronache catanesi dei primi Anni ’80. È “Patrizzia, la vera storia di una sensation seeker” spettacolo scritto, diretto e interpretato da Savì Manna che ha debuttato nel 2015 ed è stato subito accolto dal consenso di pubblico e critica, che sarà messo in scena in occasione della XIV Edizione del Màt “Settimana della Salute Mentale”, venerdì 25 ottobre alle ore 21:30 a La Tenda, Viale Kosica, angolo Viale Molza, Modena.
Siamo a Catania. La protagonista del monologo, Patrizzia (le due z non sono un errore d’ortografia), ha 50 anni e lavora allo storico mercato catanese della Pescheria. Patrizzia oggi per campare vende il pesce, ma non ha fatto sempre questo nella vita. Alle prime luci dell’alba, seduta su una poltrona nera, nell’intimità della sua casa, racconterà al pubblico la sua storia eccezionale. Quelli come lei li chiamano “sensation seeker”, cercatori di sensazioni: uomini e donne dipendenti da stimoli intensi ed esperienze estreme, perché alla continua ricerca di adrenalina pura. Patrizzia, moderna sirena, ammalia chi l’ascolta cantando le vicende della sua vita.
“Patrizzia. La vera storia di una sensation seeker” è il racconto lucido di una passione verso il proibito e della disperata ricerca di un quotidiano sempre sopra le righe. Contro ogni retorica e conformismo. Dopo Lupo, Sheet e Importante, molto importante, Savì Manna prosegue la sua ricerca attoriale e linguistica fissando l’attenzione, ancora una volta, su un personaggio ai margini della società, metafora della Sicilia, una terra periferia dell’Occidente. Patrizzia è anche testimone di un’identità di genere frammentata, smarrita, nella quale le costruzioni simboliche di appartenenza sessuale si destrutturano e si ricompongono in un conflitto interno incessante: ricercare una propria identità per sopperire alla mancanza di relazioni fondanti ed identificative. Espressione di una sofferenza e di un conflitto che si traduce in atteggiamenti provocatori e spesso violenti che la condannano nel tremendo gioco di vittima e carnefice, Patrizzia è un veliero senza timone che fluttua sulle sfumature più nascoste e contraddittorie dell’umano.
«“Patrizzia, la vera storia di una sensation seeker” è senza ombra di dubbio il lavoro che più di altri mi ha messo in crisi – scrive Savì Manna nelle note di regia – dopo un concepimento che definirei “naturale”, non riuscivo a superare delle difficoltà interpretative: la storia mi convinceva ma qualcosa mi sfuggiva, lo stesso personaggio. Poi una sera, seduti a un tavolo della Vucciria, il mercato nel cuore del centro storico di Palermo che a sera si trasforma in altro, mentre cercavo di dare forma alle mie perplessità, si è materializzata Patrizzia. Per la prima volta nella mia vita ho incontrato il personaggio di uno spettacolo già scritto… Era il segnale che aspettavo. La chiave di volta che stavo cercando mi è stata fornita dalla stessa realtà. Patrizzia è il difetto, l’indicibile, il lato oscuro della mia città, ciò che nessuno vuole vedere o sentire, ma di cui tutti siamo complici. È quella furia sciocca, volgare e indomabile, che si respira e si perpetua tra le strade di Catania».
Patrizzia. La vera storia di una sensation seeker
di, con e regia Savì Manna
scenografie e disegno luci Salvo Pappalardo
produzione Leggende Metropolitane
coproduzione Retablo
Testo finalista al concorso internazionale per le tematiche LGBTQ+ “Premio Carlo Annoni”(2020)
Con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania