Quali sono le motivazioni dietro le proteste degli attivisti climatici? Cosa significa essere un attivista per il clima oggi? L’attivismo climatico è un bene o un male per l’ambiente? In vista del prossimo sciopero globale per il clima, 3Bee risponde a queste e a molte altre domande nella terza puntata di Podcast Biodiverso, con un approccio scientifico ma allo stesso tempo irriverente, per raccontare la biodiversità in maniera inedita.
Noi bambini spesso non facciamo ciò che ci dite di fare. Facciamo quello che fate voi. E se a voi adulti non importa nulla del mio futuro, allora non dovrebbe importare nemmeno a me. Io mi chiamo Greta e frequento il nono anno di scuola. Sciopererò per il clima fino al giorno delle elezioni”. Questo è ciò che ha scritto Greta Thunberg su un foglio che ha portato con sé per protestare davanti al Parlamento svedese il 20 agosto 2018. Da quel giorno ci sono stati ben 11 scioperi globali per il clima in circa 7500 città del mondo – parliamo di più di 157 Paesi – e oltre 14 milioni di manifestanti scesi in piazza. Così si apre la terza puntata del “Podcast Biodiverso” di 3Bee, intitolata “Azione o distrazione climatica?”, disponibile su Spotify e YouTube
Questo episodio, ricco di testimonianze e dibattiti aperti, vede come ospite Marta Maroglio, attivista per la giustizia climatica e sociale, per esplorare il tema dell’attivismo climatico e le motivazioni che stanno dietro le proteste globali per il clima. Dal 2019, Marta fa parte del movimento Fridays For Future, prima nei gruppi locali di Pinerolo e poi di Torino ed è oggi membro del board di Fridays For Future Italia. Tutti conosciamo il famoso sciopero per il clima di Greta Thunberg – arrestata lo scorso 6 aprile durante una protesta ambientalista all’Aja – che ha ispirato milioni di giovani in tutto il mondo. Per non parlare degli assalti alle opere d’arte, tra vernice e farina. Le ragioni alla base dei grandi scioperi per il clima svoltasi negli anni però, sono un importante tema di dibattito, talvolta non chiaro ai più. Per questo, 3Bee ha approfondito questo aspetto all’interno del terzo episodio di Podcast Biodiverso.
Fridays For Future nasce proprio dagli scioperi di Greta Thunberg, diffondendosi come movimento su scala globale. Il nome, in italiano “venerdì per il futuro”, deriva dal fatto che la giovane attivista svedese andava a protestare ogni venerdì di fronte al Parlamento. La rete di Fridays For Future è ad oggi molto ampia e distribuita in maniera capillare in oltre 100 paesi del mondo. Oltre a Fridays For Future, esistono svariati movimenti e associazioni nell’ambito dell’attivismo per il clima: “C’è effettivamente bisogno di modi diversi di fare attivismo, dai più soft ai più audaci, ma con un grande unico macro obiettivo: agire contro la crisi climatica. – afferma Marta Maroglio, ospite della terza puntata del Podcast Biodiverso – I molteplici movimenti attivisti infatti, adottano strategie diverse, il che è fondamentale perché permette di agire secondo prospettive differenti e consente alle persone di trovare la strategia più adatta a loro per trasmettere il messaggio”.
In vista del prossimo lo Sciopero Globale per il Clima, che si terrà il 19 aprile in tutta Italia, Marta Maroglio ha dichiarato: “Torneremo in piazza come Fridays For Future in tutta Italia per rompere il silenzio sul collasso climatico e chiedere giustizia climatica ora. Il nostro governo continua a portare aventi politiche ecocide, le lobby del fossile si arricchiscono e le persone stanno sempre peggio subendo alluvioni, siccità e guerre come il genocidio del popolo palestinese. Vogliamo mostrare che un’alternativa è non solo possibile, ma desiderabile. Il giorno dopo, il 20 aprile, convergeremo insieme al collettivo di fabbrica GKN a Milano perché non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale!”.
All’interno dell’episodio di Podcast Biodiverso si parla anche di ecoansia: un tema legato, sotto certi aspetti, a quello dell’attivismo climatico e oggetto di diversi studi e ricerche. Secondo un’indagine di The Lancet, svolta su un campione di circa diecimila giovani dai 16 ai 25 anni, Il 59% si è definito «molto o estremamente preoccupato» rispetto al cambiamento climatico e l’84% almeno «moderatamente preoccupato». L’ecoansia è definita come «una paura cronica della catastrofe ambientale». Non è classificata come un disturbo nei manuali diagnostici, ma rappresenta un problema per centinaia di migliaia di persone, in particolare le generazioni più giovani e la comunità scientifica. Il cambiamento climatico può ripercuotersi anche all’interno delle comunità, con conseguenze talvolta riconducibili all’aumento di fenomeni conflittuali, come emerso anche nel primo episodio del Podcast Biodiverso di 3Bee, “Sesso, clima e rock ‘n roll”.
Anche con questa terza puntata, “Podcast Biodiverso” si propone come uno spazio di riflessione critica e costruttiva, dove dati scientifici, testimonianze dirette e dibattiti aperti si intrecciano per offrire uno sguardo approfondito e variegato sui temi della sostenibilità e del cambiamento climatico. La puntata “Azione o distrazione climatica?” esplora le diverse modalità con cui individui e comunità possono contribuire al dibattito globale sul clima, enfatizzando l’importanza del dialogo e della divulgazione.