Dal 22 al 24 aprile 2024 al Teatro Maddalene Perfect Days è di scena! A Padova una tre giorni per la mise en espace del nuovo testo scritto dall’autore veneto Nicolò Sordo in collaborazione con l’attore Enrico Ferrari e diretto dal regista Enoch Marrella. Lo spettacolo è inserito all’interno della rassegna “MaturAzione” a cura del Teatro Stabile del Veneto dedicata alle voci emergenti del teatro contemporaneo.
Politicamente scorretto, causticamente cinico, ironico fino a toccare il pianto, il Perfect Days di Nicolò Sordo ci butta a capofitto nella disperazione della provincia, cogliendo a piene mani dalla realtà e deformandola attraverso l’utilizzo del dialetto. C’è bisogno di una lingua corposa e immaginifica per avvicinare lettori e spettatori ai personaggi “troppo umani” che ruotano attorno a una desolata pompa di benzina, qui l’unico passatempo è contemplare le multietniche benzinaie al lavoro. “Il testo è la fotografia di un luogo che conosco e delle persone che lo abitano. Questi personaggi non siamo noi: non siamo noi a parlare così, a pensare queste cose, ad usare questo linguaggio estremamente brutale, ruvido e violento. Ma queste persone esistono e vanno rappresentate.” Afferma Nicolò Sordo che ha voluto raccontare una palude, “la mia palude! Anche se sono partito da una cosa successa a chi mi è vicino, non è il gioco d’azzardo, l’alcolismo o le dipendenze che mi interessano, se non correlate tra loro e riferite a un contesto più ampio. Per me siamo sempre tutti colpevoli”.
Al centro di Perfect Days c’è una relazione tossica di interdipendenza tra Leone – il gestore, un maschio alfa razzista, omofobo, materialista, interessato solo ai soldi e i suoi due clienti affezionati. Questi “quasi amici” sono Mister Pizza, il pizzaiolo del paese con la patente ritirata a causa dell’alcol, e Lou Piang, che ha un deficit cognitivo e si veste come Lou Reed. Nei “giorni perfetti” di perfetto c’è solo la musica del cantautore americano: all’oggettivazione sessuale del corpo femminile si aggiunge l’alcolismo e la ludopatia. Non c’è amicizia ma sfruttamento economico, abusi quotidiani e godimento nel vedere le sofferenze altrui. Non c’è amore, c’è il sesso a pagamento, nessun orizzonte, ma almeno c’è una pompa di benzina dove ritrovarsi per una birra. Poi Leone se la gioca alle slot machine, è costretto a vendere tutto e non c’è più neanche quella.
Dopo la regia di Babilonia Teatri e in vista del debutto al Teatro Elfo Puccini con Elio De Capitani, il drammaturgo Nicolò Sordo sceglie Enoch Marrella a dirigere Perfect Days (anche in finale alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli il 5 maggio2024). Il regista e attore già vincitore del Premio Dante Cappelletti con il suo spettacolo “Tecnicismi&Baldoria”, con il supporto di Rachele Pesce come assistente alla regia. “La regia di Marrella esalta il rapporto tra i personaggi della provincia veneta e il mito americano – afferma Sordo – non si tratta solo di emulazione o di mitomania, di semplice consumismo e influenze cinematografiche, ma di qualcosa che è radicato profondamente nel modo di vivere. “Che differenza c’è tra Nicolò Sordo e Niki Neve? – chiede Enoch Marrella – è la stessa che c’è fra Colà di Lazise e ‘Col Angeles’, soprannome che dà il titolo al libro di racconti pubblicato nel 2021 da Jago Edizioni, da cui sembra uscire anche Leone, il ‘benzinaro delle puttane’. Se Los Angeles diventa Col Angeles, nel country veneto di Perfect Days Lou Reed diventa ‘Lou Piang’. Il sogno americano si deforma per accettare la depressione da provincia. E qui abbiamo la possibilità di sgamarli entrambi: la maschera e il volto, il mito e la realtà”.
In scena insieme a Nicolò Sordo l’attore Enrico Ferrari e il musicista Michele Lonardi, lo stesso trio che per anni ha girato per bar e locali con il progetto Teatro Da Bar, un ciclo di spettacoli e laboratori site specific dedicati a Charles Bukowski, che continua il suo viaggio e sarà tra aprile e maggio a Milano al Ciclocaffè e in futuro si aprirà ad altre esperienze in luoghi non teatrali. È proprio nei bar che l’attore Enrico Ferrari ha trovato ispirazione per il suo personaggio, il grande villain protagonista di Perfect Days: “Girando per i peggiori bar di Verona (e del Veneto in generale) si incontrano spesso uomini-leone, che affrontano la città e la sua provincia come fossero nella savana. Sembra – dichiara Ferrari – che non si rendano conto di vivere in gabbia, una gabbia a volte dorata, ma pur sempre munita di sbarre. Seguono sogni che non si realizzeranno mai, ma non per questo non spendono tutte le proprie energie per trovare le strade più strampalate per realizzarli. Nasce dall’osservazione di queste persone l’ispirazione per il personaggio di Leone, che insoddisfatto delle proprie fortune decide di dilapidare il proprio ‘regno’ tentando la sorte”.
Perfect Days è un testo teatrale, ma ha forza tale da superare questo media e andare oltre. È già documentario testuale e presto anche fotografico grazie a una serie di fotografie di distributori di benzina del fotografo Lorenzo Rossini (anche autore della copertina dell’album musicale Inferno Grande), di cui abbiamo un’anticipazione. “Mi interessa la fotografia industriale – dichiara Lorenzo Rossini – non ho un buon rapporto con i soggetti ma ne ho uno ottimo con le loro assenze. Per questo mi piace intrecciare il mio lavoro con il gioiello contemporaneo e ora anche con il teatro. I luoghi, gli oggetti anche lasciati a sé stessi sono sempre abitati da qualcuno, hanno un’anima in proporzione. E la stazione di servizio è un’icona senza tempo”. Il suo progetto fotografico verrà realizzato parallelamente alla produzione dello spettacolo teatrale e sarà in dialogo con esso.