I dati di HARA per i territori di Rho e Bollate. Tante le iniziative in vista della Giornata internazionale contro la violenza di genere del 25 novembre |
Rho – In queste giornate particolarmente cupe, in cui tutti sono scossi dalla vicenda di Giulia Cecchettin, ci si prepara alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con una serie di iniziative. Il Centro Antiviolenza HARA, operativo sui territori di Rho e Bollate, ha diffuso i dati sulla propria attività, legata alla rete antiviolenza “Nemmeno con un fiore”. Nel primo semestre 2023, sono state 74 le donne accolte, 51 delle quali sono italiane. Dall’aprile 2018 a oggi sono state accolte 979 donne e si è registrata in media una richiesta di aiuto ogni 2 giorni. Analizzando le situazioni venute alla luce nei primi sei mesi dell’anno, ci si rapporta con 45 donne che hanno un lavoro, 17 disoccupate, una casalinga, una pensionata, due studentesse. Quarantatré di loro si sono rivolte autonomamente allo sportello di accesso, 12 di queste sono residenti a Rho. L’età media si abbassa. La maggior parte dei casi vede coinvolte donne dai 26 ai 55 anni, ma cresce la fascia 26-35 anni. In quasi tutte le situazioni violenze e abusi sono messi in atto da mariti, conviventi o ex. In otto casi la violenza è venuta alla luce per chiamate al pronto intervento. Al momento vivono in case accoglienza otto donne, cinque delle quali insieme ai loro figli. “La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani e le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli – spiegano gli operatori – Quando parliamo di violenza ci riferiamo non solo alla violenza fisica e sessuale ma anche alla violenza economica, psicologica, assistita e azioni di stalking. I centri antiviolenza HARA dei territori di Bollate e Rho sono un punto di riferimento di ascolto, accoglienza e messa in protezione”.
Le azioni messe in campo sono tante: * promuovere l’educazione delle giovani generazioni, intesa come promozione del loro contributo attivo al cambiamento culturale nelle relazioni di genere, con il coinvolgimento degli adulti di riferimento * costruire un sapere diffuso, accessibile e comprensibile a tutti e tutte sui temi della gestione della violenza di genere e della promozione di una cultura di parità * stabilizzare un’architettura organizzativa dei Servizi collaborativa e prossima ai cittadini.
“Ci sono storie che colpiscono l’immaginario collettivo per la brutalità della violenza e per la giovane età delle vittime, ma dobbiamo tenere conto che se veniamo a conoscere la storia di Giulia o di altre donne, ce ne sono molte altre che restano nell’ombra – spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Alessandra Borghetti – Occorre lavorare per dare a chi cerca aiuto l’opportunità di non sentirsi da sola, ma occorre soprattutto educare a vivere relazioni non all’insegna del possesso, del controllo, ma della cura vicendevole e del rispetto per la libertà di ogni donna”.
“Rispetto al lavoro di formazione portato avanti attraverso corsi su affettività e sessualità, il Centro di consulenza per la famiglia ha lavorato lo scorso anno sulla nostra città coinvolgendo 101 classi di scuole secondarie di primo e secondo grado, incontrando 2020 studenti e quest’anno si sta proseguendo sulla stessa linea – spiega l’assessore alle Politiche sociali e alla Scuola, Paolo Bianchi – C’è un lavoro costante su questi temi, per formare le nuove generazioni a un modo corretto di affrontare le relazioni. Ringrazio il Centro Antiviolenza per l’aiuto offerto a tante donne che tendono la mano in cerca di aiuto”. In questi giorni sono tante le iniziative messe in atto per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che cade sabato 25 novembre. Rimane aperta a Villa Burba, in Sala Colonne, fino al 27 novembre la mostra “Le donne di Ravensbruck”, dedicata alle 130mila donne che vennero deportate in questo campo nazista totalmente al femminile. Furono vittime di aborti forzati, esperimenti medici, violenze di ogni genere. Il 24 e il 25 novembre al RHO CENTER sarà esposta una mostra fotografica dal titolo “Happens”, di Emanuela Colombo, affiancata da un banchetto informativo del CAV. Venerdì 24 novembre alle 10 e alle 11 e sabato 25 alle ore 17 è previsto nella galleria del centro commerciale un flash mob che vedrà protagonisti studenti dell’Istituto Puecher – Olivetti insieme con la scuola Danza&Danza di Pregnana Milanese. Il titolo “Mother Love” è lo stesso dello spettacolo portato in scena di recente all’Auditorium comunale. Sabato 25 sarà dedicata al contrasto alla violenza di genere una sezione della mostra ReAction organizzata da Casa Azul con il Comune di Rho, con fotografie di Giacomo Ciccarelli e Marta Carettoni, a cura di Annalisa La Porta. La mostra verrà inaugurata alle ore 11 alla presenza dell’assessore Alessandra Borghetti e di Cristina Sica, di Casa Azul. Sono stati distribuiti in questi giorni ai panettieri del territorio sacchetti che riportano il numero di emergenza 1522 e quello di HARA: un modo per raggiungere più donne possibile con la campagna LA VIOLENZA NON PUÓ ESSERE PANE QUOTIDIANO! L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra Comune di Rho con l’assessore al Commercio e Vicesindaco Maria Rita Vergani, Confcommercio Rho con la presidente di delegazione Patrizia Giudici, oltre a diverse cooperative del territorio, per rendere noto anche il progetto “Seconda Stella – Mai più sola” che consente di sostenere donne pronte a ricominciare da sole dopo vissuti di violenze e abusi. Sono coinvolti Confcommercio Bollate, delegazioneconfcommerciopadernodugnano, le amministrazioni dei Comuni del Garbagnatese e del Rhodense, i partner del progetto Seconda Stella: Intrecci cooperativa sociale Comune di Rho SER.CO.P. asc Comuni Insieme Fondazione Somaschi Consorzio Sir La Cordata. Infine, lunedì 4 dicembre alle ore 21, nell’ambito di Cin&Città, BarzandHippo propone la proiezione del film “Il popolo delle donne” attraverso cui la psicanalista Marina Valcarenghi offre una dissertazione sulle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla. Fondatrice di VIOLA, associazione per lo studio e la psicoterapia della violenza e di una scuola psicoterapeutica, Valcarenghi è stata la prima psichiatra italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, stupro e pedofilia. Al dibattito sarà presente con il regista Yuri Ancarani l’assessore Alessandra Borghetti.
Per segnalazioni e richieste di aiuto il Centro Antiviolenza HARA risponde al numero 335-1820629. Info su www.centroantiviolenzahara.it |