Premio Talent Under 35, rivolto alle film-maker provenienti da tutto il mondo… |
Il Comune di Rho è anche quest’anno partner di Sguardi Altrove Film Festival, la rassegna internazionale che in questo 2023 compie trent’anni. L’Amministrazione è coinvolta nell’attribuzione del premio Talent Under 35, rivolto alle film-maker provenienti da tutto il mondo e capace di riunire la produzione più giovane. L’Assessore alle Pari opportunità Alessandra Borghetti ha valutato con attenzione i cortometraggi proposti e individuato quelli da proiettare in città. Nelle prossime settimane i corti saranno proposti agli studenti delle scuole superiori in una mattinata dedicata alla promozione del cinema tra le nuove generazioni. Sguardi Altrove è stato presentato a Milano il primo marzo: declinerà i suoi numerosi appuntamenti dal 10 al 18 marzo a Milano. Otto giorni tra incontri, masterclass, performance e proiezioni. Oltre 60 titoli, suddivisi in 9 sezioni di cui tre competitive, due internazionali, Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati dedicati rispettivamente ai lungometraggi e ai cortometraggi, e una, #FrameItalia, dedicata al cinema italiano indipendente. Non mancano retrospettive e omaggi, come quello al cinema spagnolo contemporaneo, in collaborazione con il festival Cine por Mujeres di Madrid. Madrina di questa edizione sarà l’attrice e regista Donatella Finocchiaro. Al festival incontrerà la regista che l’ha portata al successo con il film Angela, Roberta Torre, uno degli ospiti d’onore della manifestazione, protagonista di un incontro con il pubblico. Insieme a loro, tra le partecipazioni annunciate, Rocio Munoz Morales, la regista e montatrice Esmeralda Calabria, un omaggio alla regista austrica Marie Kreutzer e Michela Andreozzi, che presenterà sul grande schermo il suo ultimo film, Una gran voglia di vivere. La 30ª edizione di Sguardi Altrove Film Festival verterà sui temi della sostenibilità ambientale, diritti umani, inclusione e diversità. Riflessioni sulle emergenze climatiche e umanitarie attuali portano a due focus centrali della manifestazione, l’acqua, con la sua mancanza e il contrasto tra siccità prolungate e frequenti inondazioni, con la retrospettiva Immersioni e un panel dedicato, in collaborazione con l’Università Statale di Milano. La foto di Bruna Rotunno (una bimba che nuota in mare e sta per emergere come a rappresentare l’affacciarsi alla vita nel suo elemento basilare) è l’immagine simbolo di questa trentesima edizione. Poi la Rivoluzione delle donne iraniane, con un omaggio alla regista Firouzeh Khosrovani, arrestata a maggio e in attesa di condanna. Particolare attenzione anche all’orientamento alle professionalità e alle imprese, al femminile nel settore audiovisivo, con giornate di formazione, in collaborazione con le Università Iulm e Cattolica. La direttrice artistica di Sguardi Altrove, Patrizia Rappazzo, commenta: “Il festival oggi rappresenta un appuntamento importante con il cinema internazionale diretto dalle donne. Un traguardo raggiunto con difficoltà per la diffidenza, da parte delle istituzioni e dei potenziali sponsor, nei confronti di una manifestazione che negli anni ha dovuto superare numerosi pregiudizi e stereotipi per la consueta attenzione rivolta al mondo femminile. Oggi il tema dei diritti delle donne è in tutte le agende politiche e culturali, ma le donne subiscono ancora giornalmente violenza in famiglia, molestie e discriminazioni sul lavoro. Poco è ancora cambiato. Ma la consapevolezza che la strada da percorrere sia ancora questa, si impone con fermezza dopo 30 anni di lavoro, di fatica e di successo”. Diana De Marchi, presidente della Commissione pari opportunità e diritti civili del Comune di Milano, ha evidenziato come ancora oggi, anche nella Città Metropolitana di Milano, le donne partano svantaggiate: “Le donne però non si lamentano, forti delle loro competenze dimostrano con le loro azioni di cosa siano capaci. In questo modo, quell’iniziale svantaggio viene riequilibrato e vengono messe in campo azioni concrete capaci di migliorare questo mondo”. Se ne parlerà il 17 marzo alle ore 17 a Palazzo Reale. Maurizio Molinari, dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, ha ricordato l’attenzione dell’Europa al rispetto delle pari opportunità e alla tutela della democrazia, quindi ha esortato a formare nuove professionalità in grado di garantire la diffusione di film audiodescritti. Tema oggetto di un incontro la mattina del 18 marzo in Università Cattolica. Per dare spazio alle cineaste italiane ed evidenziare come spesso in questo ambito si sia in grado di scambiarsi i ruoli, #FrameItalia accoglierà le prove registiche di due attrici: Isabella Ragonese che si misura con la figura della cantautrice Rosa Balistreri, e Jasmine Trinca, che scandaglia in modo singolare il rapporto con la madre. Un workshop sarà dedicato a script sulla comicità al femminile. Il 15 marzo, alle ore 18, il cinema Beltrade (gestito da Barz and Hippo, che cura a Rho la rassegna Cin&Città all’auditorium di via Meda) proporrà La timidezza delle chiome, che vede protagonisti attori con disabilità intellettiva. “Un festival che vede protagoniste le donne e che pone al centro dell’attenzione l’acqua, elemento vitale, fonte di benessere, che tutti noi dovremmo sentirci invitati a preservare, non può che incontrare l’interesse dell’Amministrazione comunale di Rho, che con diverse modalità favorisce la creatività femminile e cerca di tutelare le risorse ambientali del territorio – commenta l’assessore alle Pari Opportunità, Alessandra Borghetti – Il Comune di Rho è onorato di essere partner di Sguardi Altrove per l’attribuzione del premio Talent Under 35, rivolto alle film-maker provenienti da tutto il mondo e capace di riunire la produzione più giovane. I cortometraggi proposti sono espressione di linguaggi artistici che riflettono varie sensibilità. Auspichiamo che il premio diventi trampolino di lancio per giovani e intelligenti registe. E ricordiamo che alle donne iraniane e al loro slogan “donna, vita, libertà” il comune di Rho renderà omaggio il 6 marzo, giornata dei Giusti tra le nazioni, intitolando una delle piante del suo Giardino dei Giusti ad Aida Rostami, giovane medico torturato e ucciso per aver cercato di salvare altre vite, in rappresentanza delle donne iraniane che lottano contro il regime autoritario del loro Paese. Sarebbe bello un giorno vedere un film a lei dedicato”.
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