Ben il 29% degli adolescenti è molto o abbastanza d’accordo con l’opinione che le ragazze possono contribuire a provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire e/o di comportarsi, mentre il 24% pensa che se una ragazza non dice chiaramente “no” significa che è disponibile al rapporto sessuale (26% tra i ragazzi e 21% tra le ragazze). Infine, il 21% (senza alcuna differenza percentuale tra ragazze e ragazzi) è molto o abbastanza d’accordo con il fatto che una ragazza, seppur sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol, sia comunque in grado di acconsentire o meno ad avere un rapporto sessuale.
Questi sono alcuni dati di una ricerca di Save the Children, svolta in collaborazione con Ipsos[1] e pubblicata nel rapporto “Le ragazze stanno bene?, rilanciati in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Il 43% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza d’accordo con l’opinione che se davvero una ragazza non vuole avere un rapporto sessuale con qualcuno/a, il modo di sottrarsi lo trova. La percentuale di chi lo dichiara è più alta tra i ragazzi (46%), ma è elevata anche tra le ragazze (39%). Particolarmente preoccupante il fatto che queste percentuali crescano quando a rispondere sono adolescenti che hanno o hanno avuto una relazione intima (48% tra i ragazzi e 43% tra le ragazze).
Quanto al consenso ad un rapporto sessuale, il 90% ritiene necessario chiederlo sempre anche all’interno di una relazione di coppia stabile, ma per molti questa convinzione teorica non si traduce facilmente in un comportamento, visto che poi il 36% ritiene di poter dare sempre per scontato il consenso della persona con cui si ha una relazione e il 48% ritiene che in una relazione intima sia difficile dire di no ad un rapporto sessuale se richiesto dal/la partner.
Il 17% delle ragazze e dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo ogni tanto. E in effetti, quando si passa dalle opinioni alle esperienze, quasi uno/a su cinque (19%) di chi ha o ha avuto una relazione intima dichiara di essere stato spaventato dal/lla partner con atteggiamenti violenti, quali schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti.
Save the Children sottolinea come i dati siano un campanello d’allarme che non può essere ignorato, poiché mettono in luce come, anche tra i più giovani, persistano opinioni e comportamenti legati a ad una cultura patriarcale che ancora influenza fortemente i rapporti tra i generi. Per prevenire la violenza nei confronti delle donne è, tra le altre cose, fondamentale promuovere presso gli e le adolescenti una cultura del rispetto, attivando a scuola, in modo sistematico e continuativo, percorsi di educazione alla affettività e alla sessualità, alla parità di genere e al rispetto delle differenze, che li accompagnino nella loro crescita e scongiurino la “normalizzazione” della violenza nelle relazioni tra pari e la pericolosa confusione tra amore e possesso.