School of Nothing. Scuola di ceramica per artisti

Sabato 29 marzo alle ore 12.00, presso il Museo Carlo Zauli di Faenza si terrrà l’evento di restituzione conclusiva del progetto School of Nothing. Scuola di ceramica per artisti, a cura di Viola Emaldi, una residenza diffusa realizzata nel 2024 in occasione del ventennale delle residenze d’artista del Museo Carlo Zauli. Nell’ambito dell’evento verranno presentati gli esiti dei processi di residenza che hanno coinvolto dieci artisti visivi e sarà presentata la pubblicazione come esito finale del progetto.

Il Museo Carlo Zauli di Faenza, attivo dal 2002, rappresenta oggi un punto di riferimento nella produzione e nella divulgazione dell’arte contemporanea declinata sul medium ceramico, grazie a conferenze, rassegne, percorsi didattici, workshop e al progetto Residenza d’Artista, nato nel 2003 da una proposta di Viola Emaldi a Matteo Zauli, che insieme declinarono come un modus operandi, al tempo stesso produttivo e didattico.

School of Nothing ha messo in dialogo 10 artisti e artiste multidisciplinari con il Museo Carlo Zauli e il “sistema Faenza” per la ceramica: una scuola diffusa e coesa, che comprende una filiera formativa, una rete museale, oltre a un insieme di associazioni, co-working e aziende concentrate in un piccolo territorio. Gli artisti e le artiste hanno messo in atto un dialogo anche con l’opera di Carlo Zauli, approfondendo alcune tematiche a lui care, connesse ai materiali e ai processi da lui utilizzati, dando vita ad un apparato di conoscenze e nuove interpretazioni della sua ricerca tecnica ed artistica.

Grazie alla collaborazione virtuosa di AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica, il progetto ha coinvolto anche alcune aziende ceramiche colpite dall’alluvione, tra le quali anche Bottega Gatti, manifattura di riferimento in Italia per la produzione di opere in ceramica per l’arte contemporanea.

La città di Faenza è di fatto protagonista del ritorno della ceramica nelle arti visive a partire dagli anni Novanta, con la creazione di un articolato sistema culturale ed economico, le cui basi risalgono agli inizi del Novecento, con la fondazione del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza e della nota Scuola d’Arte Ceramica: un sistema fatto di Genius loci e di saperi artigianali che si incontrano con le arti visive per generare nuove azioni e produzioni culturali. È esattamente qui che si inserisce l’attività del Museo Carlo Zauli che, in oltre venti anni di residenze, ha promosso il ritorno da parte degli artisti a un approccio diretto con i materiali, da autodidatti o con l’assistenza di tecnici, sostenendo apertamente il lavoro artigiano in arte, creando opere, scrivendo e favorendo momenti di condivisione.

Dalla lettura contemporanea del rinnovato fare artistico, oggi sempre più connesso a materiali caldi e praticato in modo diretto – non solo (non più) delegando la produzione dell’opera a tecnici esperti – è nata l’idea di una “scuola” speciale, che ha permesso a una classe di artisti di sviluppare competenze specifiche utili alla libera creazione. Per fare ciò School of Nothing si è posta come un progetto di apprendimento attraverso l’esperienza, dando rilievo all’applicazione pratica delle conoscenze, sul modello learning by doing, oggi più che mai attuale e già impiegato dall’avanguardia artistica nell’ambito di “scuole” sperimentali e votate ad un approccio interdisciplinare, quali il Black Mountain College, fondato nel 1933 in North Carolina sull’esperienza del Bauhaus tedesco. Nello specifico, l’artista è il soggetto al centro del processo, là dove le attività esperienziali e laboratoriali acquisiscono rilevanza, proprio perché l’apprendimento efficace non è composto solo di conoscenze, ma anche di abilità e competenze che vanno promosse attraverso la sperimentazione attiva.

Seguendo questa filosofia, School of Nothing ha scelto di invitare Sergio Breviario, Francesco Cavaliere, Christian Holstad, Mino Luchena, Lorenzo Mason, Enrico Minguzzi, Margherita Morgantin, Marta Pierobon, Sissi e Italo Zuffi ad approfondire un “argomento” ceramico di loro preferenza da declinare a livello artistico: dalla foggiatura al tornio alla modellazione 3D, dalla decorazione alla cottura. Ogni artista ha sviluppato quindi non necessariamente un’opera ma uno specifico processo, grazie a un progetto formativo ideato su misura e composto da lezioni teoriche e fasi laboratoriali presso scuole, musei, imprese e associazioni, coinvolgendo diversi professionisti del settore.

Il progetto si è concretizzato infine in un manuale di ceramica per artisti, diviso in 10 capitoli, che affronta tematiche specifiche, illustrate attraverso le singole esperienze didattiche svolte dagli artisti coinvolti. Nel libro inoltre sono contenuti approfondimenti sulla tecnologia ceramica e riflessioni sull’opera di Carlo Zauli raccontate in corrispondenza con le tematiche affrontate dagli artisti protagonisti del progetto. Un manuale di tecnica e pratica ceramica raccontato con gli occhi dell’arte contemporanea, fruibile e a disposizione di tutti con l’obiettivo di valorizzare e promuovere tale patrimonio culturale. Un manuale che unisce arte e tecnica e che vede coinvolti molti artigiani, istituti scolastici, musei, proprio per puntare l’attenzione sull’importanza della formazione nell’opera di Zauli e nel mondo attuale.

Come afferma Viola Emaldi: “Con School of Nothing si è voluto mettere in atto un nuovo tipo di residenza non finalizzata alla produzione di un’opera, ma all’apprendimento e messa in pratica di un processo ceramico specifico, utile all’espressione individuale di ogni artista coinvolto, concentrandosi sullo studio, la sperimentazione, la prototipazione; un seme attivo che inneschi nuove espressioni artistiche e che insieme produca nuove connessioni con i player della ceramica faentina, quali artigiani, docenti, tecnici e studenti. Il fine del progetto è anche quello di promuovere e dare valore all’artigianalità e alla cultura del fare, con le mani e con il pensiero”.

Matteo Zauli, direttore del Museo Carlo Zauli sottolinea quanto il progetto School of Nothing “abbia voluto rafforzare uno degli obiettivi principali per cui il Museo è nato, ovvero la conoscenza del linguaggio artistico di Carlo Zauli presso artisti e curatori contemporanei nazionali e internazionali, la promozione e diffusione della sua eredità culturale insieme allo studio di tecniche ceramiche declinate sul contemporaneo”.

Al termine della presentazione della pubblicazione, il pubblico è invitato a partecipare a un piccolo brunch.

 

Progetto realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna l.r. 2/2022
In collaborazione con Comune di Faenza | AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica

 

Partners

MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Museo Civico di Scienze Naturali Malmerendi

ISIA Faenza – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche

Liceo Artistico Torricelli Ballardini, Indirizzo design ceramico

Corso IFTS Tecnico ceramico per innovazione e sostenibilità nei mestieri artigiani Made in Italy

Associazione culturale MAGMA Aps

M.T.G.G. – Associazione Mondial Tornianti Gino Geminiani

Associazione Ex Allievi Istituto Statale d’Arte G.Ballardini

Ente ceramica Faenza

CNA Romagna faentina

Casa Museo Villa Emaldi

 

Con la collaborazione di

Antonella Ravagli

Antonietta Mazzotti

Ceramica Gatti 1928

Ceramica Senio – Alta Ceramica Faentina

Elisa Grillini

Fabiano Sportelli

Manifatture Sottosasso

Mirco Denicolò

Modelleria Digitale

Pier Paolo Garavini

Pantoù ceramics

Orazio Bindelli

Terra & Forme

Ceramiche Vignoli

 

Informazioni

Museo Carlo Zauli | via della Croce n.6 | 48018 Faenza (RA)

museocarlozauli@gmail.com | www.museozauli.it | +39 333 8511042

 

Ufficio stampa

sabina orlandi | cell. +39 338 4580463 | mcz.sabinaorlandi@gmail.com

irene guzman | cell. + 349 1250956 | irenegzm@gmail.com

 

Il Museo Carlo Zauli è riconosciuto con il marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”.