Palermo – Sono passati 13 anni da quando sono state montate le prime porte e sono stati calciati i primi palloni, rivendicando la necessità e il diritto di stare insieme nella forma che abbiamo sempre portato avanti: lo sport come strumento per abbattere frontiere e costruire diritti.
Torniamo dopo due anni in cui la pandemia ha stravolto il nostro stare insieme mentre assistiamo a un aumento dell’intolleranza e della violenza nelle nostre città, con episodi di razzismo e omofobia che dilagano sempre di più.
Attraverso il Mediterraneo Antirazzista introduciamo nel sistema la Variante Antirazzista, contagiamoci e contagiamo tutte e tutti, manteniamo alta la guardia e facciamo ancora dello sport una pratica contro l’odio e le sopraffazioni quotidiane. Le relazioni instaurate in questi anni ci ribadiscono l’importanza di dover tornare a costruire porte insieme alla comunità che si è sempre riversata per le strade e le piazze di questa città.
Esserci per stravolgere la narrazione, esserci per continuare a resistere.
Ripartiamo da piazza Magione, un luogo che abbiamo difeso e trasformato insieme agli abitanti e alle abitanti del quartiere, alle associazioni e alla scuola, e in cui vogliamo ancora progettare e sognare. Ne parleremo giorno 30 giugno in un incontro pubblico dal titolo LA PIAZZA CHE VIVE in cui saranno presenti anche commercianti e Amministrazione Comunale.
Il 2 e 3 luglio lo sport sarà protagonista con tornei di calcetto, pallavolo, basket e cricket. Per i più piccoli si realizzeranno laboratori ludici, letture e spettacoli.
Ripartiamo da piazza Magione per rivederci a settembre alla Struttura equestre dove si svolgeranno le 4 giornate che coinvolgono tutta la città e da ottobre riprenderemo a girare i quartieri in un percorso a tappe in cui diritti, sport e spazio pubblico saranno protagonisti.