Rimini – Sport sempre più in primo piano al Meeting di Rimini. Nei giorni scorsi abbiamo annunciato la presenza del Sottosegretario di Stato allo Sport – nonché plurimedagliata olimpica – Valentina Vezzali, ora all’elenco dei campioni made in Italy si aggiungono tre veri pezzi da novanta, reduci dalla vittoriosa nazionale che ha trionfato agli Europei di calcio, dall’Olimpiade dei record di Tokyo e dal campionato di Formula Uno. Parliamo di Matteo Pessina, centrocampista della nazionale e dell’Atalanta Bergamasca Calcio, del nuotatore Gregorio Paltrinieri, argento e bronzo a Tokyo 2020, e di Antonio Giovinazzi, unico pilota italiano di Formula Uno.
I tre sportivi si collegheranno in diretta venerdì 20 agosto alle 14.00 al convegno organizzato dal Meeting in collaborazione con Star Biz. Convegno che si terrà in Sala Generali B4 con il titolo “Il coraggio della sfida – Andare oltre i limiti – incontro con grandi talenti dello sport italiano”.
«Da dove scaturisce l’audacia che serve per compiere “l’impresa” nella vita di giovani e talentuosi sportivi? Come si vince la sfida di competere e superare i propri avversari e, spesso, i propri limiti?», sono le domande che emergono nella sinossi del convegno. «Quali sono i modelli da imitare e seguire? Come rimanere lucidi e determinati, sapendo che un errore può compromettere il duro lavoro e lo sforzo di anni di allenamenti? Quali sono i valori a cui non si può rinunciare? E il rapporto con il pubblico e con il successo come cambia, se cambia, la vita di tutti i giorni?» Come sempre, il Meeting con l’intervista e il dialogo a tutto campo con Vezzali, Pessina, Paltrinieri e Giovinazzi, moderati dal giornalista Davide Perillo, vuole andare ad indagare gli aspetti più umani dello sport, quelli che possono essere considerati espressione di quel “coraggio di dire «io»” indicato nel titolo dell’edizione di quest’anno.
«Lo sci, il tennis, la danza. La buona cucina, con un bel risotto fatto in casa, possibilmente allo zafferano, per distacco il suo preferito. E poi l’università, la passione per il latino, che la nonna insegnava a scuola agli altri e ripassava a casa con lui, i vestiti messi tutti in ordine e una frase che ricorre sempre nella sua vita e lo rappresenta: “Gutta cavat lapidem”, letteralmente “la goccia perfora la pietra”». Così nei giorni scorsi la Gazzetta dello Sport descriveva Matteo Pessina, campione in campo e fuori dal campo. I due gol capolavoro con Austria e Galles sono il sigillo della consacrazione di un atleta che fra poco sarà anche dottore in Economia alla Luiss.
Dopo l’oro di Rio 2016, le due medaglie olimpiche di Tokyo 2020 di Gregorio “Greg” Paltrinieri sono forse le più epiche del nostro drappello olimpico. Doveva essere il favorito in almeno tre specialità, ha contratto la mononucleosi a un mese esatto dalle gare olimpiche. Una mazzata per qualunque atleta. Non per lui, però. Strappa l’argento con i denti negli 800 stile libero e un bronzo nella gara meno attesa, i 10 km, a testimonianza di un’impresa che definire miracolosa sembra poco. Lo ha ricordato lui stesso: «Dire che quel che ho fatto oggi è un miracolo è poco», ha dichiarato dopo la prima medaglia. «Ho preso un argento col cuore. Dopo la mononucleosi ho avuto paura di tutto. Ero un Dio, vincevo tutto, mi sono dovuto fermare un mese e ricominciare dal basso. Un mio carissimo amico ieri sera mi ha scritto: queste finali si fanno col cuore, non con la testa. Ho seguito il suo consiglio». Una straordinaria storia da Meeting quella dell’atleta di Carpi classe 1994, che vanta un palmarés di prima grandezza mondiale.
Il 20 agosto in collegamento è atteso anche Antonio Giovinazzi, attualmente l’unico pilota italiano presente in Formula 1, per i colori della scuderia Team Alfa Romeo Racing Orlen. Giovinazzi, soprannominato “Giovi”, esordì in Formula 1 nel 2016 come terzo pilota Ferrari, per poi passare sempre come terzo pilota a Sauber e come tester ad Haas. Dal 2019 è pilota titolare per Alfa Romeo Racing, conquistando ben 14 punti in quell’anno, 4 nel successivo e già uno quest’anno grazie alla decima posizione a Montecarlo. «Il sogno della Formula Uno c’è sempre stato, fin da piccolo», ha dichiarato in una recente intervista, «ma sono sempre stato conscio di quanto difficile sia per tutti la scalata. Ora sono all’inizio della mia terza stagione completa, in una scuderia con un nome storico come l’Alfa Romeo, ed è una sensazione fantastica: voglio essere in grado, quest’anno, di raggiungere dei risultati importanti insieme alla squadra».