Dal 13 al 15 settembre 2024 si terrà nelle piazze e nelle strade di Verona la ventiduesima edizione di Tocatì, Festival Internazionale dei Giochi in Strada, organizzato dall’Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona, con il sostegno della Regione del Veneto.
Un’edizione, dal titolo L’Italia che Gioca, che si apre con grandi novità: la presenza per la prima volta delle comunità ludiche di tutte le regioni d’Italia e la scelta di spostare il Festival a Veronetta, una zona più decentrata rispetto al centro storico della città.
La XXIIesima edizione è quindi interamente dedicata all’Italia con la partecipazione, per la prima volta, di comunità ludiche provenienti da tutte le regioni della penisola, che portano a Verona gioco e cultura dei loro territori. Con questa iniziativa si vuole rafforzare la rete di Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali – un programma permanente, di cui il Festival è l’azione principale – iscritto nel Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO nel dicembre 2022.
La scelta di ospitare solo le comunità italiane darà la possibilità non solo di rafforzare il dialogo e lo scambio tra comunità nella splendida cornice di Tocatì, ma anche di raccontare i territori da cui provengono e gli elementi del patrimonio culturale immateriale di cui sono i detentori, come la lingua locale, il cibo tradizionale e l’artigianato. Un’occasione unica per conoscere l’Italia attraverso il gioco e per scoprire il legame che da sempre lega a doppio filo territorio, cultura e storia.
Tra le comunità di Tocatì 2024 il gioco ciociaro prettamente femminile della Corsa con la Cannata, dove le concorrenti corrono per 280 metri con le ciocie ai piedi, le tipiche calzature dei pastori ciociari, portando sul capo un recipiente di terracotta contenente acqua, la ‘cannata’ appunto, simbolo della città di Arpino (Frosinone) e dell’intera Ciociaria, o la Corsa con le Botti (Macerata Campania – Caserta), una gara di velocità dove si deve far rotolare con le mani delle pesanti botti che lungo il percorso sono fatte risuonare con sonorità caratteristiche legate a una antica e documentata tradizione contadina.
Al Festival saranno presenti, inoltre, dei giochi collegati al cibo: l’Italia delle tradizioni gastronomiche non poteva non vantare, infatti, una grande varietà di giochi connessi ai prodotti della terra.
Molto spesso questi giochi sono nati come modo per procurarsi materie prime senza dover pesare sul bilancio familiare, come il Gioco delle noci, che celebra un importante ingrediente della cucina ligure che ha come obiettivo di procacciarsi un ricco bottino con il “botto”, una noce che non rimbalza, ma anche per migliorare o verificare la qualità dei prodotti, come nel caso del formaggio, elemento di sfida del Lancio del maiorchino, un gioco a squadre che consiste nel lanciare una forma di formaggio stagionato lungo le vie di Novara di Sicilia (Messina) con lo scopo di raggiungere per primi il traguardo, detto sarvaù.
Non mancheranno i giochi ispirati al lavoro e alla vita nei campi, come Sburla la Roda, che consiste nel far rotolare una rotoballa di paglia di 250 chilogrammi lungo un percorso.
Nel 2002 l’Associazione Oltrefossa ha deciso di introdurre questo gioco popolare per ricordare quando a Fossacaprara, posto sull’argine maestro del Po, c’erano diversi mulini ad acqua e la tradizione voleva che periodicamente venissero sostituite le macine facendole rotolare.
Altri inoltre i giochi lombardi presenti al Festival come il Pirlì, la Palla Elastica e le Bisse del Garda. La loro partecipazione è resa possibile grazie al sostegno della Direzione Generale Cultura di Regione Lombardia.
Grande attesa per i giochi con i birilli, come la Brigghja calabra, e i giochi di carte, come il Gioco dello Stù, praticato nel periodo natalizio a Montorio al Vomano, Abruzzo, e la Morra, un antichissimo gioco che consiste nell’indovinare la somma dei numeri che vengono mostrati simultaneamente con le dita dai giocatori, che a San Mauro Forte, Matera, viene praticato nelle cantine, luogo fortemente aggregativo in cui ancora oggi giovani e meno giovani si trovano a passare del tempo insieme, o per le festività più importanti del paese.
Tanti i giochi veneti presenti al Festival: lo “S-ciànco”, uno dei tanti nomi con cui è conosciuto il gioco della Lippa, che risale agli Egizi e diffuso oggi in Europa, Africa, Asia e Americhe con numerose varianti, i “Caretini a Sfere”, che mette assieme abilità e creatività nella costruzione del proprio mezzo e passione per la velocità e per il rischio al momento della gara su strade in discesa, e il “Palo della Cuccagna”, un tronco su cui arrampicarsi alto fino a 16 m e ricoperto di grasso.
Tra i giochi da tavola presenti come di consueto a Tocatì la dama, gli scacchi e BackGammon.
La seconda novità di questa edizione, invece, sarà il cambio di location: a fare da cornice ai giochi della tradizione quest’anno saranno le vivaci vie di Veronetta, quartiere e cuore antico di Verona, che deve il suo nome a Napoleone in persona, all’epoca in cui la città era stata divisa in due zone di occupazione.
Il Festival nel corso degli anni è diventato un appuntamento fisso e un’attrazione per migliaia di turisti, la decisione di cambiare luogo è stata dettata dalla necessità di evitare l’affluenza di moltissime persone in aree già gremite di turismo, come le piazze e le strade del centro storico, per rendere così la manifestazione ancora più sicura e fruibile dal pubblico.
Grande risalto sarà dato, inoltre, alle mura di Verona, repertorio di quasi 2000 anni di storia dell’arte fortificatoria e Patrimonio Unesco dell’Umanità dal 2000 perché “rappresenta in modo eccezionale il concetto di città fortificata durante diverse epoche significative della storia Europea.
La cinta muraria, infatti, ospiterà giochi e attività, andando a creare una sinergia unica tra patrimonio materiale, la città, e immateriale, Tocatì.
Torna anche quest’anno la tanto apprezzata cornice delle Riflessioni di Tocatì con incontri, proiezioni e presentazioni in cui docenti universitari, pedagogisti, psicologi e psichiatri, redattori e editori, scrittori e illustratori e personalità del mondo dello spettacolo.
Il programma di quest’anno dedicherà particolare attenzione agli spazi culturali formali e non formali, per immaginare insieme un nuovo volto per la città. Tra i tanti ospiti presenti Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, la giornalista e saggista Eliana Liotta, la storica dell’arte e illustratrice Ericavalle Morello e lo scrittore e poeta Gianni Montieri. Inoltre, una proiezione di Spazio B**K, con un documentario girato lo scorso anno al festival, racconterà la letteratura per l’infanzia e il rapporto tra libri illustrati, lettori e spazi.
Tra gli eventi collaterali prenderà il via quest’anno il progetto “Arte in gioco”, il format espositivo collegato al festival che debutta nel 2024 con la sua prima edizione: un percorso tematico cittadino che coinvolgerà le sedi e le collezioni dei Musei Civici di Verona e di altri luoghi della cultura veronesi, con un calendario di iniziative incentrate sul tema del gioco, inteso come luogo di dialogo e trasmissione, ma anche terreno di conoscenza, fantasia e divertimento.
Ideato dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’UNESCO del Comune di Verona e dai Musei Civici, il palinsesto di Arte in Gioco dedicherà particolare attenzione al rapporto tra l’arte antica e l’arte contemporanea, anche con il contributo di opere e artisti in dialogo con le collezioni esposte nelle sedi del sistema dei Musei Civici e dei partner dell’iniziativa.
Come anteprima del palinsesto, il Museo di Castelvecchio ospita, dal 14 giugno al 29 settembre 2024, Il Giocoliere di Antonio Donghi, di Unicredit Art Collection, capolavoro pittorico del Novecento in dialogo con alcune opere della pinacoteca del museo, tra cui il celebre Ritratto di fanciullo con disegno infantile di Giovan Francesco Caroto, vera e propria icona dello spirito ludico.
Durante il Festival si terrà la nona edizione del Simposio internazionale “Tocatì, un patrimonio condiviso – Patrimonio vivente e turismo, le sfide della sostenibilità”, che dal 2016 riunisce a Verona Istituzioni e comunità del partenariato di candidatura di Tocatì al Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, dedicando un momento di riflessione strategica a temi di comune interesse. Questo anno il Simposio sarà dedicato agli spazi culturali in gioco. Il cambio location, infatti, di Tocatì nel quartiere di Veronetta offre uno spunto di riflessione sulle sfide dello sviluppo turistico e sulla condivisione degli spazi culturali, tra conflitti d’uso, compromessi, dialoghi.
Anche quest’anno, inoltre, il Forum della Cultura Ludica, cuore pulsante del Festival, ospiterà incontri tra comunità ludiche, territori e istituzioni. Luogo di riflessione, dialogo e co-progettazione il Forum riflette la natura inclusiva e dinamica di Tocatì: la varietà delle esperienze, dei gruppi e delle tradizioni culturali che qui si incontrano sono un invito a scoprire, interrogare e progettare, insieme alle istituzioni, il patrimonio del nostro futuro.
Non mancherà uno spazio di sperimentazione completamente dedicato ai più piccoli con giochi
creativi, laboratori manuali e didattici e progetti collaterali a cura di realtà pubbliche e private del territorio per sensibilizzare a temi di grande attualità come la valorizzazione del territorio, i linguaggi dell’arte contemporanea, la promozione della pace e la sostenibilità sociale.
Come nelle passate edizioni performance teatrali, spettacoli di burattini e proiezioni cinematografiche racconteranno il gioco e il suo potere comunicativo.
Tra queste la rassegna “La Pellicola che ti tocca”, a cura di Bridge Film Festival, in una nuova cornice, i Giardini Rondella Santa Toscana e un nuovo spettacolo di Bam!Bam!Teatro, che celebrerà i dieci anni di attività mettendo in scena i protagonisti di tutte le storie dedicate al gioco di questi anni a Tocatì: un viaggio ludico tra La guerra dei bottoni, Il Milione, Un sacchetto di biglie, Gargantua e Pantagruel.
A completare la magia di questa sezione, nuovi palcoscenici si apriranno sulla città: il parco di San Nazaro Alto diventerà una balera contemporanea e accoglierà in una pista da ballo naturale danze e canti della tradizione. Tra gli ospiti i Pastellesse Sound Group, “I bottari di Macerata Campania”, con un insolito spettacolo musicale, il Gruppo Ricerca Danza Popolare di Verona, con danze e musiche popolari, e canti e suoni della musica salentina a cura dell’Associazione Socio-Culturale “Gli Amici del Salento di Verona”. Inoltre, in collaborazione con l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia, il duo Valla & Scurati, insieme a due ballerini, accompagneranno il pubblico del Festival alla riscoperta del caratteristico repertorio delle “Quattro province” (Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza), territorio composito dell’appennino ligure.
Quest’anno, grazie all’accordo con Esu, cinque spettacoli si terranno nel cortile di Corte Maddalene, che verrà perciò aperto al pubblico e permetterà di avvicinare gli studenti al cuore della manifestazione.
Nei tre giorni di Festival tornerà l’Osteria del Gioco, a Porta Vescovo, in cui si potrà degustare vini di cantine locali e specialità gastronomiche da aziende agricole del territorio.
Inoltre, per la prima volta a Tocatì, un nuovo luogo ospitale si apre su Veronetta. Immersa nel verde, la Cucina di San Nazaro Alto accoglie gli ospiti del festival con una veduta inusuale e romantica sulla città di Verona.
Riconfermata, infine, in questa edizione l’attenzione rivolta ai piccolissimi grazie alla nursery a cura de il Melograno. In questi spazi le mamme e i papà potranno sentirsi liberi di cambiare e allattare i propri bambini e le proprie bambine in uno spazio protetto e attrezzato.
Una sosta prendi fiato prima di ricominciare a giocare.
Organizzatori:
Tocatì è organizzato da Associazione Giochi Antichi (AGA), in collaborazione con il Comune di Verona, patrocinato dall’Università degli Studi di Verona, dall’Associazione Europea Giochi e Sport Tradizionali (AEJEST) e dal MIC – Ministero della Cultura Italiana con la collaborazione e il sostengo dell’ICPI – Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e della Regione Veneto.