L’accoglienza è un pilastro fondamentale della nostra civiltà che si declina in due aspetti indissolubili: da un lato rappresenta un momento cruciale per chi viene accolto, dall’altro un gesto di solidarietà per chi accoglie. È un tema sempre attuale, centrale in molti aspetti della vita di oggi, spesso distorto nel dibattito politico: non solo l’accoglienza è un valore, ma è anche una questione intricata che tocca le fibre più profonde della nostra società.
Per la sua decima edizione, il concorso cinematografico nazionale Lavori in Corto sceglie di mettere al centro proprio questo tema. Diretta da Vittorio Canavese, la manifestazione è organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema – AMNC. L’immagine guida scelta quest’anno è un’opera dell’illustratore Andrea Serio dal titolo Assembramenti.
L’edizione 2024 è in programma in diversi luoghi di Torino dal 7 al 13 ottobre, con tutti gli eventi a ingresso gratuito, e propone in totale 26 film, di cui 7 in anteprima assoluta e altri 14 in anteprima regionale. Nel massimo rispetto della parità di genere, la manifestazione coinvolge 14 registe donne e altrettanti uomini.
Del totale complessivo dei film, 18 cortometraggi sono in concorso. Fra questi, 11 sono di registe donne, 14 di under 35 e 7 di autrici e autori di seconda generazione.
«Per la decima edizione – dichiarano gli organizzatori Valentina Noya e Vittorio Sclaverani – diamo forma, ma soprattutto sostanza, a un traguardo importante per l’Associazione Museo Nazionale del Cinema e alla sua vocazione a richiamare sguardi attenti e vigili verso i mutamenti della società e l’inasprimento delle diseguaglianze, vocazione ben rappresentata dal cinema di Armando Ceste cui è dedicato da un decennio il primo premio. La sostanza è di un festival, indipendente e libero, che copre una settimana di eventi, incontri, matinée con le scuole e con la regista Virginia Bellizzi, workshop e piena visibilità ai film in concorso, aperti al pubblico e a ingresso libero, in un percorso che tocca luoghi a noi cari e un’ampia rete di collaborazioni. Da segnalare la serata di venerdì 11 ottobre alle 21.00 con l’anteprima di Song of all ends di Giovanni C. Lorusso (selezione ufficiale a Rotterdam) e il Q&A con il regista, il workshop di produzione cinematografica con Enrica Capra ed Enrico De Lotto sabato 12 alle 15.00 e il film La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri di Samir (anteprima a Locarno), che interverrà con il produttore Gianfilippo Pedote alle 18.00 di domenica 13 ottobre».
«I 18 corti dell’edizione di Lavori in corto dedicata all’accoglienza – aggiunge il direttore artistico Vittorio Canavese – presentano tecniche, sguardi e storie molto eterogenee. La condizione femminile è affrontata con riferimento all’Afghanistan di Faghan. Figlie dell’Afghanistan e Amina o all’Iran di Soraya, ma è anche il tema evocato con l’animazione di In una goccia. L’animazione consente anche di raccontare storie del passato familiare come Refugees o della morte in mare come in No name. La fantasia e la creatività sono alla base dello sguardo dei giovani ne Il mondo salvato dalle ragazzine e Lo sguardo strano; il confronto generazionale è raccontato tramite storie personali ne La ragazza di Praga e Nonno, mentre il rapporto genitori/figli è mediato dall’ironia di Ignoti e Kvara – Una storia d’amore e pallone o dal dolore della perdita in Non piangere ed Eldorado. Real People racconta i salvataggi in mare e Real Guadagna rappresenta il puro documentario sociale, mentre l’autobiografia dà vita a storie di quotidianità giovanile per Nada e Jamila e di legame con le tradizioni per Sulla punta della tua lingua. I racconti del territorio della selezione su Torino utilizzano chiavi diverse: il paradosso per Saxman, la suggestione letteraria interpretata dai bambini per Don Chisciotte – Vinto ma mai sconfitto, l’integrazione nella quotidianità in Aurora e la storia personale per Jan Karolczack – Un racconto libero».
Giurie e premi
Due giurie, per la decima edizione di Lavori in Corto, assegneranno i tre premi in denaro.
La prima, formata da professionisti del settore cinematografico e del terzo settore, conferirà il primo premio Armando Ceste da 2.000 euro e il premio Marina Panarese da 1.500 euro dedicato a registe e registi di provenienza straniera o di seconda generazione.
La giuria è composta da otto componenti: la presidente Lia Furxhi, direttrice di CinemAmbiente; Yagoub Kibeida, direttore esecutivo di Mosaico Refugees e Vice-presidente di ECRE – European Council on Refugees and Exiles a Bruxelles; Francesca Frigo, regista e produttrice di BabyDoc Film; Luciano Cannone, co-fondatore di NEMO – In.Forma.Citt@, direttore di unità locale per Arcobaleno scs e local coordinator del programma UNHCR di Community Matching per CIAC onlus; Sara Sanna, insegnante, mediatrice e traduttrice dal cinese; Moritz Ceste, artista e figlio di Armando Ceste (cui è dedicato il primo premio); Hanane Makhloufi, scrittrice di poesia ed editor, curatrice del Black History Month Torino; Giuseppe Garau, regista di cortometraggi e documentari premiati (il suo primo film di finzione L’incidente ha vinto il Grand Jury Prize allo Slamdance Film Festival 2024).
Si aggiunge poi la giuria Giovani, composta da un gruppo eterogeneo di quattordici under30 fra appassionati e studenti di cinema, giovanissimi film-maker e critici, che assegnerà il premio Vittorio Arrigoni da 1.000 euro destinato a registe e registi under 35. La giuria Giovani si inserisce nell’ambito delle Giornate della Legalità, un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il patrocinio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino e il sostegno di Camera di Commercio Torino, in collaborazione con Biennale Democrazia, GTT, Torino Futura – Generazione di cultura e Turismo Torino.