Voto Combattuto: Angela Merkel è innocente

Solo 30 voti sono stati determinanti nel verdetto finale espresso dalla Giuria Popolare al Processo alla Storia in scena al Teatro Parioli di Roma. 

Anche questa volta la “provocazione” di Elisa Greco ha colto nel segno. 

Roma E’ andato in scena per La Storia a Processo! il format ideato e curato da Elisa Greco, il processo ad Angela Merkel e la sua Politica. Presidente della corte, avvocati e magistrati, imputati e testimoni hanno animato, a braccio, il dibattito processuale di fronte a un nutrito pubblico in platea – tra cui molti studenti liceali – che nel ruolo di giuria popolare hanno espresso il verdetto finale a carico dell’imputata Angela Merkel, che alla fine è stata giudicata innocente. Un verdetto che, come ha commentato la curatrice del format Elisa Greco. E’ stata l’occasione, tra ironia e approfondimento, di rileggere e ripensare, anche attraverso la voce di chi le ha vissute da molto vicino, vicende e percorsi storici che ci hanno segnato. Allo stesso tempo un verdetto così combattuto e per nulla scontato così come le stesse riflessioni che ne sono seguite ci dimostrano quanto la “questione”  sia sempre aperta e di forte attualità.”

 

Michele Valensise, già Ambasciatore d’Italia in Germania, nel ruolo di Presidente della Corte ha letto i capi d’imputazione intesi ad approfondire la Ostpolitik di Angela Merkel.

A seguire il magistrato Fabrizio Gandini, Giudice del Tribunale di Roma, nel ruolo di Pubblico Ministero si è battuto per la condanna dell’imputata Merkel, a posto l’accento sulla questione del gasdotto NordStream 2, ovvero come il  permesso della Cancelliera di costruzione e gestione nelle acque territoriali tedesche sia stato preso per assecondare improvvidamente le pretese della Russia di controllo sull’economia tedesca. Ad affiancarlo la testimonianza di Nathalie Tocci, Direttrice dell’Istituto Affari internazionali di Roma, nelle vesti di imprenditrice tedesca che ha accusato inoltre il Governo Merkel di non saputo reagire alla crescente pressione da parte degli Stati Uniti a non investire nel mercato cinese, senza avere investito altresì sulla difesa del mercato europeo, in un momento di estrema difficoltà rispetto al nuovo inquietante scenario geo-politico.

 

L’Avvocato penalista On. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia, ha dal canto suo sostenuto fortemente la difesa dell’imputata Merkel, sottolineando invece le sue importanti prese di posizione espresse nei confronti dell’assassinio di Anna Politovskaja così come il vivo sostegno dato all’attivista Alexei Naval’nyj, rafforzando così la sua decisa politica di contrasto alle pressioni da parte di Putin. A supporto dalla testimonianza della giornalista Rai Nathania Zevi, che ha interpretato con fervore il ruolo di Beate Baumann, ombra fedele e per lunghi anni stretta collaboratrice della Merkel. La Zevi ha puntualizzato tra l’altro che la Merkel ha adottato un’astuta politica di confinamento nei confronti di Putin, smarcandosi con intelligenza dal controllo russo dell’emissioni di gas grazie alla costruzione del gasdotto NordStream 2.

 

A Tonia Mastrobuoni, nel ruolo convincente di Angela Merkel, la vivace e appassionata testimonianza, che ha esaltato sia il fattore umano ma anche il suo grande equilibrio politico. Ha sostenuto la contrapposizione al Governo di Putin, ribadendo la scelta della dottrina politica del “Wandel durch Handel” che ne ha ispirato le decisioni e più in generale la sua Ostpolitik. La sua visione è sempre stata il perseguire gli interessi economici e geopolitici tedeschi che però erano anche finalizzati alla difesa degli interessi generali dell’Europa.

 

Il Presidente della Corte, Michele Valensise, che  ha tenuto le fila con sapiente ironia e destrezza e regolato lo svolgersi del dibattimento, nel prenderne atto ha letto e commentato il verdetto della giuria popolare.

 

Coinvolgente la difesa estemporanea dell’Avvocato Penalista On. Francesco Paolo Sisto che, imbracciando la chitarra, sulle note di “Angie” dei Rolling Stones ha regalato al pubblico la sua particolare interpretazione del famoso brano cantato da Mick Jagger.