Per far fronte al problema dei minori scomparsi e all’eterogeneità di situazioni che tale macrocategoria comprende, la Commissione Europea, con le Decisioni n. 116 e n. 698 del 15 febbraio e del 29 ottobre 2007, ha deciso di destinare l’arco di numerazione che inizia con 116 a servizi armonizzati a valenza sociale, costituendo così il Servizio 116 000, una linea diretta per i bambini scomparsi, ed esortando i Paesi membri a introdurlo e renderlo operativo.
Il 116 000 è un Servizio dedicato a chiunque voglia segnalare la scomparsa, l’avvistamento o il ritrovamento di un bambino o di un adolescente italiano o straniero, nel Paese di appartenenza o in un altro Stato europeo. Dal 25 maggio 2009, giornata internazionale per i bambini scomparsi, il 116000 è attivo nel nostro Paese e gestito da Telefono Azzurro, a seguito della firma di un Protocollo di Intesa con il Ministero dell’Interno che ne ha determinato l’affidamento diretto all’Associazione, che si è impegnata a mettere in campo risorse proprie per la gestione del progetto.
Il 116 000 è un numero gratuito e raggiungibile da telefonia fissa e mobile da tutta Italia.
Il servizio si occupa di supportare le indagini delle autorità competenti attraverso accordi e procedure operative che Telefono Azzurro ha definito e condiviso con le Forze dell’Ordine. Le informazioni relative ad ogni singolo caso (chiamante; minore/i scomparso/i; circostanze antecedenti la scomparsa; potenziali persone coinvolte; etc.), attraverso l’utilizzo di una banca dati ministeriale online, permette l’identificazione delle Forze dell’Ordine territorialmente competenti, consentendo così una tempestiva attivazione delle Agenzie locali (Polizia di Stato e/o Carabinieri), a mezzo telefono, fax, e-mail, PEC.
Obiettivo del servizio 116000 è la creazione di una rete di intervento sinergica tra i diversi servizi nei 27 Stati Membri dell’Unione Europea al fine di agevolare ogni azione a supporto delle attività di intervento e ritrovamento dei minori scomparsi; per i casi in cui esistono le condizioni necessarie, le segnalazioni che coinvolgono Paesi in cui è attivo il servizio, vengono immediatamente inoltrate alle rispettive hotline. L’azione immediata è infatti riconosciuta come fondamentale per la positiva risoluzione del caso: lecasistiche evidenziano che quanto più è tempestivo l’avvio delle ricerche, tanto più è probabile una conclusione positiva del caso, identificando “le prime ore successive alla scomparsa come di vitale importanza”.
116 000 Numero Unico Europeo per Minori Scomparsi
Il numero unico europeo 116 000 è coordinato da Missing Children Europe (MCE), la Federazione Europea per i Bambini Scomparsi e Sfruttati Sessualmente che rappresenta 31 organizzazioni non governative attive in 27 Paesi dell’Unione Europea. La federazione opera nel rispetto della convenzione ONU sui diritti del fanciullo: in particolare gli articoli 6 (funzione di vigilanza sugli Stati parti), 9 (diritto del bambino a vivere con i genitori) e 34 (contro la violenza e lo sfruttamento sessuale) costituiscono il quadro di riferimento per le sue attività.
Ad oggi, il servizio è operativo in 27 su 28 Stati membri dell’Unione Europea, più Albania, Svizzera e Serbia. Tra i suoi obiettivi, Missing Children Europe vuole assicurare che in ogni Stato Membro siano soddisfatti alcuni requisiti di base che consentano di gestire i casi di minori scomparsi; stimolare la collaborazione tra i vari Paesi, considerata anche la natura sempre più transnazionale del fenomeno; favorire l’operatività e condividere best practices tra i membri; avere rappresentanti a livello nazionale ed europeo; cooperare con l’International Centre for Missing and Exploited Children (ICMEC); sviluppare strategie a livello europeo per contrastare il fenomeno e, infine, assistere i propri membri nei loro rapporti con le autorità nazionali per il raggiungimento di una rapida, efficiente e accurata attuazione delle legislazioni vincolanti a livello europeo.
Cosa si intende per scomparsa: le tipologie
La complessità del fenomeno della scomparsa e l’ampiezza della casistica nella quale si traduce, porta alla luce la necessità di operare secondo un adeguato sistema di classificazione, per poter agire in modo chiaro e tempestivo ed in raccordo con tutti gli attori coinvolti; per ogni situazione di scomparsa di minore è difatti prevista una specifica procedura che indica i criteri di riferimento utili alla gestione di queste chiamate e il percorso attraverso il quale attivare una rete competente al fine di ritrovare il bambino o l’adolescente scomparso. Il concetto di “scomparsa” comprende tutte quelle situazioni in cui si perdono le tracce di un bambino o di un adolescente (indipendentemente dalle cause, volontarie o meno, del suo allontanamento) e non si conosce il luogo preciso in cui il minore si trova e/o le circostanze in cui tale sparizione è avvenuta. Rientrano, quindi, nella categoria dei minori scomparsi sia bambini che vengono sottratti da uno dei due genitori, sia bambini che vengono rapiti, sia bambini che si perdono, ma anche minorenni italiani o stranieri che si allontanano volontariamente da casa o da un istituto.
Di seguito una classificazione delle principali tipologie di scomparsa:
- Sottrazione da parte di genitori (nazionale o internazionale): per sottrazione di minorenne si intende la condotta del genitore che, senza il consenso dell’altro, porta via con sé il figlio, allontanandolo dal domicilio stabilito, ovvero lo trattiene per sé, quando tale condotta determina un impedimento per l’esercizio delle diverse manifestazioni della potestà dell’altro genitore, come le attività di assistenza e di cura, la vicinanza affettiva, la funzione educativa. La sottrazione è internazionale se il genitore non titolare della potestà esclusiva sul minorenne lo conduce all’estero senza essere a ciò autorizzato, oppure non lo riconduce nello Stato di residenza del minore alla scadenza del periodo di soggiorno all’estero autorizzato.
- Fuga da casa/istituto: la fuga da casa o dalla comunità non sempre rappresenta una manifestazione della medesima forma di disagio; difatti ci possono essere tre diverse tipologie di allontanamento, le quali possono comportare motivazioni differenti: 1) Fuga da casa: nei casi di fuga bambini e adolescenti decidono volontariamente di lasciare l’abitazione familiare o la comunità cui sono affidati, all’insaputa delle persone responsabili della loro cura, senza comunicare il luogo dove intendono recarsi. 2) Allontanamento volontario: si parla di allontanamento volontario quando il genitore conosce il luogo in cui si trova il minore, che si è allontanato dall’abitazione senza il suo consenso. 3) Allontanamento involontario: si parla di allontanamento involontario quando un genitore (o persona che ne è legalmente responsabile) impone al minore di lasciare la propria casa e/o non gli concede di rientrare.
- Rapimento di minore: si parla di rapimento quando il minore si trova con una o più persone terze (familiari diversi dai genitori, conoscenti, estranei) contro la volontà dei genitori e/o del minore stesso. Il rapimento può avvenire tramite violenza fisica, la minaccia di violenza fisica o la persuasione.
- Minori stranieri non accompagnati: sono quei minori non aventi la cittadinanza italiana o di altri paesi dell’Unione Europea, che si trovano, per qualsiasi causa, in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili, che possano esserne i tutori o gli affidatari.
- Bambino perso, disperso e scomparsa non altrimenti specificata: in quest’ultima categoria rientrano i bambini che non sono sottratti da parte di adulti né si allontanano volontariamente, ma si perdono, o risultano dispersi dopo un disastro naturale (ad esempio un’alluvione o un terremoto). Rientrano in questa categoria anche quei bambini per i quali non si dispone di elementi sufficienti, tali da poter inserirli in una delle categorie precedenti.