di ANDREA FILLORAMO
Una constatazione: c’è un rapporto strettissimo fra i mezzi di comunicazione di massa e la guerra in Ucraina, le cui atrocità si stanno svolgendo quasi sotto i nostri occhi, come se essi fossero di volta in volta al servizio delle operazioni militari.
Pochissime, pertanto, sono le informazioni che vengono raccolte da fonti indipendenti e conseguentemente esse non rendono chiaro quanto realmente accade nel conflitto ma agiscono sostanzialmente da megafono per la propaganda.
I mass media, pertanto, trovano negli eventi bellici un terreno molto fertile di avanzamento delle proprie potenzialità comunicative, ancorate, però, a informazioni e a dati di cui non è possibile verificare almeno l’attendibilità.
Sappiamo che per tutti i media la guerra è una cosa assurda ma tutti i canali di news sono pieni di immagini di questa assurdità, davanti alle quali sembra che tutto il mondo si sia fermato e che tutti siano presi dall’ansia e dall’angoscia, dalla paura e dal panico dei possibili effetti.
Abbiamo il coraggio di dirlo: questa guerra, come ogni guerra che si combatte sin dalla fondazione del mondo, non può essere un atto folle o di un folle, come i media cercano di farlo passare, ma è un atto deciso razionalmente, calcolato, organizzato, indubbiamente frutto di un processo che si è svolto nel tempo, che se vogliamo essere onesti, dobbiamo comprendere nella sua complessità storica e geografica.
Ogni domanda, quindi, è lecita e nessuno può essere accusato di pro o di anti.
Senza pregiudizi dobbiamo cancellare la narrazione dell’occupato e dell’occupante, che non significa esimerci dal condannare la prepotenza di chiunque invade una nazione libera e indipendente ma dobbiamo superare il conflitto date dalle interpretazioni che si fanno strada anche in Italia che – non nascondiamocelo – contribuiscono all’acuirsi del conflitto stesso e alla mancata individuazione di soluzioni che portano alla pace.
Dall’Occidente, fino a questo momento sembra davvero impossibile fare qualcosa di sensato per fermare l’assurdità di questo conflitto. Le sanzioni, lo sappiamo tutti, finiranno per pesare molto di più sui popoli coinvolti (compresi noi), ma non sposterà quasi nulla, invece, per chi siede nelle stanze dei bottoni.
Si continuerà a fornire l’Ucraina di armi? La Russia spazzerà via l’Ucraina dalle carte geografiche o la Nato vincerà la guerra contro la Russia? Verrà usata l’atomica?
In questo momento non abbiamo delle risposte, ma un sospetto sì: la mediazione e la distanza dai fatti accaduti in Ucraina ci hanno separato dalla realtà e ci hanno lentamente anestetizzando, riducendo di molto la possibilità di difenderci dall’assurdità del conflitto . Ha preso potere il mondo virtuale con effetti, purtroppo, molto reali e non quello diplomatico che guarda in faccia la realtà e sa come interpretarla per giungere alla pace.