Il giornale dei vescovi Avvenire torna sulla questione della necessità di preservare la domenica, giorno di festa e risposo, dall’ondata di liberalizzazione prospettata dal Governo.
E’ il direttore del quotidiano, Marco Tarquinio, che in risposta ad una serie di lettere di protesta dei lettori, ribadisce quanto scritto già ieri da Carlo Cardia: "Da cristiani – come la Chiesa ci insegna – abbiamo non solo il diritto e il dovere di santificare la domenica e le festività con ‘il culto dovuto a Dio’e attraverso ‘un`operosa carità, riservandosi attenzioni alla famiglia e ai parenti, come anche ai malati, agli infermi e agli anziani’ assieme a coloro che ‘non possono riposarsi a causa della povertà e della miseria’, ma dobbiamo anche aiutare la società di cui siamo parte a essere sempre più umana e, dunque, a garantire con intelligenza quella benedetta ‘conciliazione di tempi’ e a rispettare (e a far rispettare) i giorni dedicati a Dio, alla famiglia e al riposo", scrive Tarquinio.
"Ieri, abbiamo dedicato alla questione una pagina a tema e una bella riflessione di Carlo Cardia. Non è la prima volta che ce ne siamo occupati e non sarà ovviamente l`ultima, spronati anche dal VII Incontro mondiale delle famiglie che, tra il 30 maggio e il 3 giugno, si svolgerà qui in Italia, a Milano, e per il quale il Papa ha scelto proprio il tema ‘La Famiglia: il lavoro e la festa’. La crisi che stiamo vivendo, mette in questione anche drammaticamente tutte e tre le realtà e i valori richiamati da quelle tre parole. Saggia, e addirittura, provvidenziale è stata la decisione di tenerle una accanto all`altra. Saggiamente consapevoli e fiduciosi siamo chiamati a essere tutti noi nella buona (e difficile) battaglia che ci tocca".