La spesa sanitaria pubblica in Italia è di circa 115 miliardi di euro, pari al 7,4% del Pil, e a oltre 1.900 euro annui per abitante nel 2010. È quanto rivela l’Istat che ha pubblicato il dossier sul paese dal titolo “Noi Italia – 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo”. La spesa pubblica per la sanità, spiega l’Istituto, è “in aumento rispetto all’anno precedente (2009, ndr) sia in valore assoluto che in percentuale del Pil“. Comunque la spesa italiana è molto inferiore a quella di altri importanti paesi europei. A fronte dei circa 2.443 dollari per abitante, in parità di potere d’acquisto, spesi in Italia nel 2009, di poco superiore alla spesa sostenuta dalla Finlandia (2.410 dollari pro capite) e poco più della Spagna (2.259 dollari pro capite), il Regno Unito destina quasi 2.935 dollari pro capite, mentre Francia e Germania superano i 3.000 dollari, con spese pro capite rispettivamente di 3.100 e 3.242 dollari. Il livello di spesa più alto si registra per il Lussemburgo con 3.741 dollari pro capite, quello più basso per la Polonia con 1.006 dollari pro capite. Le famiglie contribuiscono con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari a poco più del 21%. La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,8% del Pil nazionale e ammonta a 955 euro per famiglia nel Mezzogiorno e a 1.265 euro nel Centro-Nord. Il confronto europeo, riferito al 2009, mostra che la quota di spesa sanitaria privata in Italia, pari al 22,1%, è vicina a quelle di Austria e Francia. I paesi in cui il contributo della spesa privata è maggiore risultano essere Grecia, Paesi Bassi, il Portogallo e la Slovacchia, dove tale contributo è maggiore del 30%. Il contributo minore è quello registrato in Lussemburgo, 16%, Regno Unito, 15,9%, e Danimarca, 15,4%.
Federanziani – SIC Magazine