Corruzione e prevaricazione in Vaticano. E’ quanto scrive monsignor Carlo Maria Viganò, già segretario generale del Governatorato del Vaticano, cosi come riportato dai media. Perchè tanto scalpore? Si pensa che le istituzioni religiose siano esenti da problemi che affliggono la società nel suo complesso? Due considerazioni. La prima riguarda il sistema Italia e i livelli di corruzione che sono altissimi, ponendoci ai livelli dei Paesi più arretrati (siamo dopo il Ruanda). Pensare che il Vaticano non ne sia coinvolto è una grande ingenuità. L’altra è più strutturale. Le Chiese, come i partiti e i sindacati, sono strutture di potere e in quanto tali hanno come obiettivo prioritario la conservazione di se stesse. Il Vaticano non fa eccezioni. La Donazione di Costantino, che segnò l’inizio del potere temporale dei papi, è stata un falso come dimostrato da Lorenzo Valla. Ma tant’è, pur di mantenere il potere e conservare se stesso il Vaticano non fece nulla. Ben vengano le denunce ma, passato il momento, tutto torna come prima. La corruzione in Italia vale 60 miliardi di euro, il che fa impallidire la Tangentopoli di 20 anni fa.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc