"Mi piacerebbe vedere i cattolici del nostro Paese impegnati affinché la crisi economica in atto non degeneri in alcun modo in scontro sociale; questo può avvenire, unicamente, attraverso politiche che non lascino sole le persone e le famiglie più deboli o, addirittura, già sulla soglia della povertà consegnandole, di fatto, alla disperazione". Lo afferma mons. Francesco Moraglia, nominato ieri dal Papa patriarca di Venezia.
In un’intervista concessa al quotidiano della Cei ‘Avvenire’, il presule scherza sull’insolita situazione di un vescovo genovese per Venezia: "Un anno dopo la mia nomina alla Spezia una persona mi confidò che, col nuovo vescovo, molti spezzini si trovavano bene. Ne fui ovviamente felice. Subito dopo, però, la stessa persona aggiunse: «non appena si era diffusa la notizia che il nuovo vescovo non era del posto, alcuni, preoccupati, esclamarono: ‘speriamo nella persona, perché non è di Spezia, viene da Genova’». La realtà ecclesiale va oltre qualsiasi confine geografico. Io voglio già bene a Venezia e spero di meritare, a mia volta, se non l`amore dei veneziani, almeno un po` d`affetto". La nomina – precisa ‘Avvenire’ – ha raggiunto Moraglia solo una settimana fa, alle 12,30 di martedì 24 gennaio.