Tra le centinaia di latitanti riparati all’estero che lo Stato italiano non pare abbia perseguito con particolare solerzia; tra le centinaia di risibili pene inflitte grazie ad una legislazione premiale certo giuridicamente ignobile anche se votata all’unanimità dal Parlamento italiano; tra la enorme attività editoriale che ha pervaso per decenni il mercato italiano con le centinaia di articoli di stampa e di opere filmiche, teatrali, letterarie e saggistiche; tra le centinaia di carriere avviate nel pubblico a ogni livello, ossia nei gangli di quello Stato che un tempo volevano abbattere, la vicenda milanese di Maurizio Azzolini, emersa in questi giorni sulle cronache nazionali, è solo l’ultimo caso. Ma è quello per cui iniziamo a dubitare che siano i terroristi di ieri ad avere vinto oggi la partita, con la complicità dello Stato, a scapito delle centinaia di vittime assassinate e delle migliaia ferite.
Dante Notaristefano