Strade selvagge. Sarà questo il tema della nona edizione de Les journées du cinéma québécois en Italie, al via il 14 marzo presso l’Institut français Milano, in occasione del mese internazionale della francofonia. Le giornate – 14, 15, 16 e 17 marzo – sono organizzate dall’Institut français Milano, in collaborazione con il Conseil des arts et des lettres du Québec, l’Ambasciata del Canada in Italia e la Delegazione del Québec a Roma. Il 20 marzo sarà inoltre presentata una speciale selezione della rassegna anche a Napoli, in occasione della Giornata Internazionale della francofonia.
Sono strade selvagge. Sono racconti on the road. In un momento storico di cambiamento e di grande agitazione popolare, sono storie che riflettono speranze collettive e desideri di un Québec in continuo movimento, come il suo cinema. Racconti di viaggio dentro e fuori di sè, dove muoversi non è solo fuga dalla realtà ma piuttosto un modo per ritrovare il ritmo e recuperare la relazione con l’altro.
La rassegna si apre con l’anteprima italiana di Roméo Onze, regia di Ivan Grbovic (mercoledì 14 marzo ore 20:00), presentato al Festival Internazionale di Karlovy Vary 2011, ritratto di Rami, giovane libanese di Montréal, destinato a vincere il suo limite fisico, travolto dalla forza rivoluzionaria dell’amore. Il film inaugura una finestra tematica del nuovo cinema quebecchese sulla cultura araba, rappresentata nel programma della rassegna anche dal cortometraggio marocchino Mokhtar e, soprattutto, dal bellissimo documentario ambientato al Cairo La nuit, elles dansent.
2 Frogs dans l’Ouest di Dany Papineau (giovedì 15 marzo ore 20:00) è il diario iniziatico di Marie, che ha la vita davanti a sè e tutta la voglia di avventura dei suoi giovani vent’anni. Scontenta di prospettive prevedibili, lascia la famiglia e parte verso gli scenari spettacolari delle montagne di Whistler, dove amici, amori, delusioni e l’ebbrezza della libertà diventano un appassionante ritratto generazionale.
Jo pour Jonathan di Maxime Giroux (venerdì 16 marzo ore 20:00), presentato al Festival del Cinema di Locarno 2010, narra il rapporto fra l’adolescente Jo e suo fratello maggiore Thomas, incantati dal rischio e dal fascino dell’alta velocità, che una sera decidono di prendere parte a una pericolosa corsa clandestina di automobili.
Route 132 di Louis Bélanger (sabato 17 marzo ore 15:30) è l’appassionante viaggio di Gilles e Bob, amici di infanzia, in fuga sulla Route 132 per dimenticare una difficile perdita e una quotidianità modesta. Ma gli incontri imprevisti nel Québec rurale, tra fiere di paese, personaggi bizzarri e malriusciti tentativi di rapine, li conducono a ritrovare il senso di sè e di antichi legami famigliari.
Infine, il film documentario La nuit, elles dansent dei registi quebecchesi Isabelle Lavigne e Stéphane Thibault (sabato 17 marzo ore 17:30, ingresso libero), presentato al 64. Festival del Cinema di Cannes, narra la storia di una famiglia egiziana che si tramanda da generazioni l’antica arte della danza del ventre. Microcosmo di vita notturna dove le movenze provocanti e teatrali del corpo delle donne le isola da una vita sociale normale, in un ambiente povero e caotico dove però le donne non rinunciano a sognare e a combattere contro uomini assenti per costruirsi un futuro migliore.
La selezione delle migliori voci del cinema made in Québec si conclude con i cortometraggi Surveillant, Mokhtar, Naissances, La traversée, Le projet Sapporo, e il pluripremiato Qu da hai de lu shang, documentario sperimentale di Tao Gu, che descrive la fragilità umana e il sentimento di privazione derivato dal disastroso terremoto avvenuto in Cina nel 2008.
Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.
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