"La definizione di Marco Alemanno quale amico e collaboratore di Lucio Dalla, l’ho scritta io. Non c’entra niente Santa Romana Chiesa". Così Benedetto Zacchiroli, carissimo amico del cantante scomparso, dopo le polemiche e i dibattiti perchè Marco Alemanno, compagno di Dalla, ai funerali è stato appunto presentato come ‘amico e collaboratore’, definizione ripresa da molti giornali.
Zacchiroli, consigliere Pd al comune di Bologna, teologo, gay dichiarato, è stato una delle persone più vicine a Dalla ma anche l’organizzatore delle esequie in San Petronio. Intervistato ieri da Radio 24, oggi da Repubblica Bologna, chiarisce la sua rabbia per le polemiche dei "gay di professione che pretendono da Lucio una scelta che è solo personale, come quella del coming out". E l’amarezza per l’assenza del Cardinale Carlo Caffarra, "perché sarebbe stato bello che ci fosse, in chiesa".
Quanto a Dalla, il cui vuoto è "strabordante". "Io stesso non gli ho mai chiesto se fosse gay, né lui me l’ha mai detto. Sono stanco di questo modo "antico" di essere gay, di gente che pretende che uno si dichiari per poi strumentalizzarlo" dice a La Repubblica. "Tra l’altro non è vero che se Lucio fosse stato gay dichiarato non gli avrebbero fatto i funerali in Chiesa. Non esiste nessuna "postilla" in questo senso: do la Palma d’Oro a chi me la trova. Quanto poi alla liturgia era quella delle domenica di Quaresima. Nessuno della famiglia ha mai chiesto che ci fossero le musiche di Dalla. È stata una cerimonia sobria, come lui avrebbe voluto". Quanto alla definizione di Alemanno come "amico e collaboratore", "l’ho scelta perché è quella che usava Lucio. Quanto a Marco sarà lui, se e quando vorrà, a rispondere a certe domande".