La ‘ambivalenza della storia umana’ ha indotto in alcuni la Chiesa a essere ‘troppo cauta’ nei confronti di fenomeni come ‘l’Illuminismo, la Rivoluzione Francese (con i suoi ideali di libertà, eguaglianza e fraternita’), i movimenti di emancipazione e promozione dei diritti delle donne, i movimenti per la pace e la giustizia, la liberazione e la democratizzazione, e quelli ecologici’; li ha considerati solo sotto la lente delle ‘minacce che possono contenere alla dottrina e alla fede cristiana, e ne ha ignorato l’importanza’: lo scrive la Commissione teologica internazionale nel documento ‘Theology Today: Perspectives, Principles and Criteria’ (La teologia oggi: prospettive, principi e criteri) diffuso oggi in inglese con l’approvazione dalla Congregazione per la dottrina della fede. ‘Questi atteggiamenti sono cambiati gradualmente grazie al ‘sensus fidei’ del Popolo di Dio, la lungimiranza profetica di singoli credenti e il paziente dialogo dei teologi con le culture che li circondano’, prosegue il documento che sottolinea l’importanza del lavoro dei teologi – grazie al loro costante dialogo con le scienze e la cultura contemporanea – nel leggere i ‘segni dei tempi’ a aiutare le autorita’ della Chiesa a sapere riconoscere il modo in cui ‘lo Spirito parla alla Chiesa stessa e al mondo’ tramite gli ‘sviluppi, eventi e tendenze della storia’.