Una particolare proteina, chiamata WRN, che appartiene alla famiglia delle RecQ DNA elicasi, e che svolge un ruolo importante nel mantenere la stabilità del genoma, si è rivelata indispensabile nella risposta allo stress replicativo indotto al DNA dall`attivazione di alcuni oncogeni. Infatti, la mancanza della WRN, la cui assenza è alla base della sindrome di Werner, i cui individui affetti mostrano sintomi di invecchiamento precoce ed una esacerbata predisposizione a sviluppare cancro, influisce sulla progressione del ciclo cellulare, provocando un significativo accumulo di tagli sul doppio filamento del DNA che possono portare ad una elevata instabilità del genoma nelle cellule precancerose. E` questo quanto hanno osservato e descritto in uno studio su "Oncogene" i ricercatori dell`Istituto Superiore di Sanità.
I ricercatori, spiega Pinchierri, hanno dimostrato che le doppie rotture, che si osservano quando l`oncogene è sovraespresso, dipendono non solo dall`assenza di WRN, ma anche dalla deregolazione dell`attività di MUS81, una proteina che agisce parallelamente alla WRN nella prevenzione della morte cellulare. Infatti, se mancano entrambe, WRN e MUS81, le cellule vanno presto incontro a morte spontanea o sono più sensibili alla morte indotta dai farmaci tumorali.
"Le nostre scoperte, quindi – va avanti il ricercatore – gettano un`importante luce sui meccanismi responsabili della replicazione delle cellule tumorali ed identificano alcuni fattori che, se mutati o non funzionanti a dovere, possono aumentare l`instabilità del genoma sin dalle primissime fasi dello sviluppo del tumore, accelerandone la trasformazione in cancro. Proprio la descrizione di questo meccanismo può essere un primo passo per la messa a punto di terapie mirate contro alcuni tipi di tumori".