Adriano Sofri, Alessio Gramolati, Concita De Gregorio, Giuliano Montaldo, Andrea Molaioli, Gianni Amelio e Sergio Staino sono solo alcuni degli ospiti della rassegna “O la Borsa o la vita – 1929/2012: la crisi nell’occhio del cinema”, che apre i battenti a Siena, domani giovedì 22 marzo.
Una tre giorni di proiezioni e dibattiti – curata da Claudio Carabba e da Giovanni Maria Rossi e promossa dall’associazione “Amici del Cinema in Terra di Siena” presieduta da Antonio Sclavi, imprenditore ed ex docente di Economia dell’Università di Siena nell’ambito del Campo e Controcampo Siena Film Festival – che andrà avanti fino al 24 marzo nella Sala Italo Calvino del Complesso Museale Santa Maria della Scala e presso il Cinema Nuovo Pendola.
La crisi, il rischio del naufragio universale, così come il cinema li narra. Ieri, oggi e probabilmente domani. È questo il tema intorno al quale ruota il ricco calendario di appuntamenti. La pista cinematografica parte fatalmente dai film della Grande Depressione del 1929 e arriverà ai difficili giorni nostri. In mezzo ci stanno i turbamenti di fine secolo, e il presentimento della “tempesta perfetta”, partita dagli Stati Uniti nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers. Tre registi italiani parleranno col pubblico dei loro film, diversamente ispirati al collasso dell’economia: Gianni Amelio che ha narrato “la dismissione” di una fabbrica e il viaggio in Cina di un operaio specializzato alla ricerca di un pezzo difettoso e di sé, in La stella che non c’è (2006); Andrea Molaioli che ha affrontato con duro coraggio il crollo della Parmalat in Il gioiellino (2011) e infine Giuliano Montaldo che ha unito le ansie della crisi di un giovane imprenditore alle conseguenze dell’amore e della gelosia nel suo ultimo lavoro, L’industriale (2011). Tutti e tre gli autori interverranno al convegno finale, sabato 24 marzo alle ore 10.00 al Santa Maria della Scala, per confrontarsi con economisti, docenti universitari, rappresentanti della Confindustria e del Sindacato, giornalisti e intellettuali, attenti osservatori della realtà contemporanea. Al dibattito, al quale sarà presente anche l’assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, parteciperanno con le loro diverse prospettive: Stefano Bartolini, Sandro Bonaceto, Omar Calabrese, Manin Carabba, Sergio Caruso, Concita De Gregorio, Paolo Ermini, Pier Luigi Fabrizi, Alessio Gramolati, Filippomaria Pontani, Maurizio Ricci, Giorgio Ruffolo, Ernesto Screpanti, Adriano Sofri, Sergio Staino che “parlerà” anche con i suoi disegni, e Alessandro Vercelli.
Siena, “città-banca” per eccellenza, è il luogo ideale per una simile riflessione, le cui radici affondano negli albori della storia. Al di là delle drammatiche tensioni di questi ultimi anni, infatti, il tema del denaro, del potere e delle speculazioni finanziarie ha attraversato tutte le società dell’uomo, come ha ricordato Giorgio Ruffolo nel suo recente saggio Testa e croce. Una breve storia della moneta (Einaudi 2011). Già lo scriveva John Maynard Keynes nel 1926: “Proporre alla City un intervento sociale per il bene comune è come discutere della Origine della specie con un vescovo dell’Ottocento”.
O la Borsa o la vita – 1929/2012: la crisi nell’occhio del cinema” è una produzione di Campo e Controcampo con la direzione artistica di Giovanni Maria Rossi. Antonio Sclavi è presidente dell’associazione promotrice e Claudio Carabba presiede il comitato scientifico. L’evento, che si svolgerà nella Sala Calvino del Complesso museale Santa Maria della Scala di Siena, è realizzato con un contributo di Comune di Siena, Provincia di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena, Camera di Commercio di Siena e Bassilichi Spa. Le antologie dei film sono state realizzate in collaborazione con la Mediateca Regionale Toscana.