Egregio Direttore,
la notizia relativa all’aumento dell’uso e spaccio di stupefacenti, anche tra adolescenti, apparsa sui giornali nei giorni scorsi, e l’ennesima “scrollata” su questo problema del dr. Giovanni Dotti con la sua lettera su Varese News, mi inducono ad esternare una riflessione sull’argomento ed avanzare qualche proposta che potrebbe a mio avviso essere utile per arginare questo grave fenomeno.
E’ strano che il Governo e il mondo politico in generale sottacciano la gravità del fenomeno, nonostante l’enormità del suo costo umano, finanziario e sociale (autodistruzione, rovina delle famiglie, micro e macro criminalità, notevoli spese sanitarie, giudiziarie, carcerarie, per case e centri di recupero, ecc.), oltretutto in un periodo di crisi economica e finanziaria come questo. Come se non bastassero disgrazie e calamità non volute che ci colpiscono (malattie gravi, terremoti, alluvioni, incidenti sul lavoro, ferroviari, stradali, aerei) permettiamo che tanti dissennati assuntori di droghe, spacciatori e malavitosi aggiungano costi così pesanti all’economia dell’intera società civile.
Non mi dilungo oltre anche perché il dr. Dotti con la succitata lettera ed altre precedenti ha già sviscerato ampiamente il problema, avanzando altresì una proposta che nessuno (compresi politici, amministratori, educatori, esperti del settore e addetti ai lavori) è intervenuto a commentare, quasi che il problema non esistesse o non fosse di alcun interesse.
Io penso invece che sia necessaria una cura drastica ed incisiva per cercare di combattere questo male canceroso: perciò mi permetto di avanzare alcune proposte che, se anche possono scioccare tanti “benpensanti”, inviterei qualche Politico a considerare e approfondire, per eventualmente presentare un disegno di legge che in via sperimentale (magari con durata anche di soli due o tre anni) preveda:
– la LIBERALIZZAZIONE della vendita delle droghe (in Farmacia) ma con l’OBBLIGO di FIRMARE per l’acquisto, e contemporaneamente martellanti CAMPAGNE d’INFORMAZIONE e l’INVITO PERENTORIO A NON DROGARSI (“LA DROGA UCCIDE!”). Si tratta di ampliare il concetto della legge sul fumo introdotta anche nel nostro paese con esiti positivi. Difatti la vendita delle sigarette è libera, ma è vietato fumare in moltissimi ambienti.
– fissare un TERMINE TEMPORALE (uno o due anni) entro il quale ogni assuntore di droga ha l’OBBLIGO DI DISINTOSSICARSI, rivolgendosi ai Centri sanitari esistenti sul territorio;
– l’OBBLIGO per tutti gli studenti, dai tredicenni o quattordicenni in poi, di presentare ogni semestre alla Segreteria della Scuola l’esito dell’ANALISI DEL CAPELLO per dimostrare che egli non assume stupefacenti;
– la facoltà (o l’obbligo, a seconda dei casi) da parte del datore di lavoro di chiedere periodicamente ai dipendenti che svolgono particolari e delicate mansioni (da definire) il predetto certificato di analisi (sia per la loro che l’altrui incolumità).
Concludo associandomi all’invito che il dr. Dotti ha rivolto alle persone “di buona volontà” ad intervenire e confrontarsi su come affrontare questo difficile problema.
Cordiali saluti.
Martino Pirone