
Con la pubblicazione di un gran numero di lettere riservate indirizzate a papa Benedetto XVI e al segretario mons. Georg Gaenswein, il nuovo libro del giornalista Gianluigi Nuzzi ‘Sua Santita”, in uscita per Chiarelettere e di cui danno anticipazioni oggi i quotidiani Corriere della Sera e Libero, riapre tra gli altri il ‘caso Boffo’, accusando nuovamente personalita’ del Vaticano di aver ordito lo scandalo che portò nel 2009 alle dimissioni del direttore di Avvenire, giornale della Cei.
In un fax inviato a don Georg, in particolare, Dino Boffo si dice a conoscenza di un ‘fondamentale retroscena’, e cioe’ che a ‘trasmettere’ all’allora direttore del Giornale Vittorio Feltri il ‘documento falso’ sul processo per molestie che lo aveva visto protagonista ‘è stato il direttore dell’Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualita”. Boffo, nelle missive spedite al Papa tramite il segretario particolare, cerca un ‘mandante morale’ della vicenda che lo aveva travolto, e pur solo per deduzioni indica il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. ‘Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo – scrive Boffo nel testo rivelato da Nuzzi – che il cardinale Bertone fosse informato fin nei dettagli sull’azione condotta da Vian, ma quest’ultimo forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanato Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuita’ tra la presidenza del cardinale Ruini e quella del cardinale Bagnasco’.
Ma il libro di Nuzzi – autore gia’ dello scoop sulle lettere dell’ex segretario del Governatorato Carlo Maria Vigano’ -, che tra l’altro fa riesplodere clamorosamente il filone ‘Vatileaks’ proprio dopo che il Papa ha nominato una commissione d’inchiesta interna sulle fughe di documenti riservati, presieduta dal cardinale Julian Herranz, rivela molti altri testi, come le lettere inviate al Pontefice dal presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, toccando ad esempio la vicenda San Raffaele o problemi fiscali discussi direttamente col ministro Tremonti, come altre missive sul caso Orlandi in cui un prelato veneto sconsiglia al Papa di parlarne.