Sono circa 25mila le persone colpite in Italia da sclerosi sistemica, malattia reumatica fortemente disabilitante. In Italia non è riconosciuta come patologia rara, tranne che in Piemonte e Toscana, il che comporta che i malati non possono chiedere l’invalidità, nè avere fisioterapia e supporto psicologico gratuito. A sottolinearlo è stata oggi la Lega italiana sclerosi sistemica onlus, in occasione della 2/a giornata mondiale sulla malattia. L’incidenza stimata della malattia è tra i 4 e 20 nuovi casi per milione l’anno e ogni anno ci sono 1000 nuovi casi, soprattutto tra le donne (70-80%). ‘Stiamo lavorando con altre regioni – spiega Manuela Aloise, presidente della Lega – per far sì che la sclerosi sistemica venga riconosciuta come malattia rara’. La Lombardia, come ha reso noto il consigliere regionale Francesco Patitucci, ha votato una mozione che impegna la giunta in tal senso, e un percorso del genere si sta avviando anche in Calabria, Campania, Lazio e Liguria. Secondo i dati elaborati dal Dipartimento di attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute della Sicilia, nel 2011 sono stati rilevati circa 14.500 ricoveri per sclerosi, 3mila in più rispetto al 2010, dove però mancavano i dati della Liguria. La fascia d’età più interessata è stata quella tra i 45 e 64 anni. Le regioni con il maggior numero di malati donne sono Lombardia, Lazio, Puglia, Sardegna, e Veneto. La diagnosi precoce è fondamentale – sottolinea Pierluigi Meroni, direttore del dipartimento di Reumatologia dell’ospedale G.Pini di Milano – perchè intervenire sulle cicatrici e le ulcere non serve a nulla. Purtroppo, nonostante ora si conoscano molte più cose sulla malattia e i suoi meccanismi, non c’è stato ancora un salto nei farmaci e nelle terapie. Per migliorare la diagnosi della malattia, l’università di Milano e il G.Pini hanno avviato due studi sui malati per cercare altri marcatori.